Da Repubblica 26/01/2006.Asl, i 70 milioni spariti l’assessore va in procura

in Articoli e studi
Asl, i 70 milioni spariti l’assessore va in procura - marino bisso Pagina XIII - Roma LA TRUFFA DELLA SANITà Interrogazione al Senato. Oggi Battaglia dai pm parla della passata gestione Asl, i 70 milioni spariti l’assessore va in Procura E il "saccheggio" arriva in Parlamento Assistiti in rivolta: nel Lazio, una nuova questione morale sulla salute MARINO BISSO carlo Picozza Approda in Parlamento la truffa da 70 milioni di euro ai danni delle Asl. E in Procura, questa mattina, l’assessore regionale alla Sanità, Augusto Battaglia, verrà ascoltato sul sistema delle convenzioni con gli operatori privati dell’assistenza, ereditato dalla giunta Storace. Il saccheggio della sanità pubblica romana diventa anche un caso politico con una interrogazione parlamentare e la rivolta delle associazioni dei consumatori. "Cosa sa il governo dei comportamenti truffaldini di dirigenti nominati dalla passata giunta della Regione a danno delle Asl e dei cittadini?", chiedono i senatori Luigi Zanda, Sandro Battisti (Margherita), Esterino Montino (Ds) e Loredana De Petris (Verdi). Lo fanno in una interrogazione urgente al presidente del Consiglio, ai ministri dell’Economia, della Giustizia, dell’Interno e a quello della Salute, Francesco Storace, già governatore del Lazio. "Guardia di finanza e carabinieri, su incarico dell’autorità giudiziaria", spiega Zanda, primo firmatario, "hanno individuato consistenti ammanchi nella gestione delle Asl RmB e RmC consumati tra il 2000 e il 2005, quando il Lazio, cioè, era governato dalla giunta di centrodestra". "Le indagini - scrivono i quattro - avrebbero evidenziato che, con l’emissione di fatture false e pagamenti per prestazioni inesistenti, si sarebbe consumata un’appropriazione fraudolenta di oltre 70 milioni di euro". "Un altro filone di indagini - sottolineano i parlamentari di centrosinistra - punta ad accertare la liceità della convenzione con i privati del Centro romano San Michele srl che non avrebbe mai fornito prestazioni". "Sempre su false fatturazioni - continuano - sarebbe avvenuto un versamento di 30 milioni di euro sul conto corrente di una imprenditrice, definita dalla stampa come "Lady Asl"". "Si faccia luce - così chiude l’interrogazione - sulla situazione finanziaria generale della gestione della sanità laziale negli anni in cui la giunta di centrodestra che governava il Lazio, nominò i dirigenti che adesso sono stati arrestati". Sulle truffe intervengono anche due associazioni di difesa dei consumatori, l’Adusbef e la Federconsumatori, con i loro presidenti nazionali Elio Lannutti e Rosario Trefiletti: "Il furto da 70 milioni nella Asl RmB e l’altro da 12 nella RmC indicano ormai senza ombra di dubbio che la sanità laziale è attraversata da una grave questione morale". "Una vergogna tanto più grande in quanto la razzia perpetrata nelle due aziende - ma erano solo due? - si risolvono a danno dei cittadini, della loro salute, con la compromissione dei livelli di assistenza". "Anche per questo - concludono Lannutti e Trefiletti - preoccupa il silenzio delle istituzioni, in primo luogo quello della Regione". Intanto in procura sarà ascoltato Augusto Battaglia. All’assessore regionale i magistrati chiedono un contributo per districarsi, criteri di accreditamento alla mano, nell’intreccio tra sanità pubblica e quella privata. Intendono chiarire, in particolare, la vicenda del Centro San Michele e quella dell’Ikt di Anna Iannuzzi che avrebbe beneficiato di fondi per terapie riabilitative e corsi di formazione.

30/01/2006

Documento n.5617

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