Da RaiNews24 (20-12-05) Il governatore della Banca d’Italia, travolto dalla vicenda Antonveneta e da pressioni politiche

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Bankitalia. Fazio lascia palazzo Koch. Per la successione Grilli, Padoa Schioppa o Draghi Roma, 20 dicembre 2005 Antonio Fazio si è dimesso. Il governatore della Banca d’Italia, travolto dalla vicenda Antonveneta e da pressioni politiche e istituzionali quasi unanimi, ha infine ceduto. Poco dopo le 16 di ieri, da via Nazionale, un lapidario comunicato ufficiale ha messo la parola fine a un governatorato che durava dal maggio 1993. "Il Governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio - si legge nella nota - ha rassegnato le dimissioni nella mani del consigliere anziano Paolo Emilio Ferreri. Le dimissioni verranno presentate al Consiglio Superiore nell’ordinaria riunione di domani (oggi per chi legge, ndr). La decisione, autonomamente assunta con tranquilla coscienza, è volta a riportare serenità nel superiore interesse del Paese e della Banca d’Italia". La decisione di Fazio ha un solo precedente storico, maturato in circostanze diverse. Quello del gonernatore Paolo Baffi che nel 1979 si dimise in seguito ad accuse, rivelatesi poi false, riguardanti le sue indagini sul caso del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. Intanto il Governo è già al lavoro per la scelta del successore di Fazio alla guida di Bankitalia, coinvolgendo anche l’opposizione. Ma i tempi non sono ancora definiti. Di una cosa si è sicuri: il nuovo Governatore dovrà essere un economista di chiara fama internazionale. Il valzer dei nomi è già iniziato e va da Lorenzo Bini Smaghi a Giampiero Cantoni e Alberto Quadrio Curzio o, più accreditati, Mario Monti e Mario Draghi. Un nome che possa incontrare il favore anche della struttura della Banca e che magari abbia un passato al suo interno, condizione considerata indispensabile dal Quirinale, come Tommaso Padoa Schioppa o Vittorio Grilli. Il ’presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha commentato con cautela la notizia delle dimissioni di Fazio. "Dobbiamo accettare la decisione di Fazio" e "lasciare che la magistratura faccia il suo lavoro" senza "infierire" su di lui, ha detto il premier durante la trasmissione Porta a Porta dopo che l’imprenditore Diego Della Valle aveva affermato che "non bisogna affatto ringraziare Fazio ma la magistratura e la stampa libera". Un "atto dovuto atteso da tempo", ha commentato il leader dell’Unione Romano Prodi sottolineando la disponibilità a trovare un’intesa con la maggioranza per trovare un successore al governatore in tempi rapidi. Per ora, ai sensi dello statuto di Bankitalia, la reggenza dell’istituto di via Nazionale verrà affidata al direttore generale Vincenzo Desario. Dal coro politico di plauso e approvazione alle dimissioni di Fazio si chiama fuori Giulio Andreotti: "Sono molto dispiaciuto, conosco molto bene sia Antonio Fazio che la sua famiglia. Per lui ho la massima stima", ha dichiarato il senatore a vita. "La Bce rispetta pienamente la decisione del Governatore di Bankitalia Antonio Fazio e la sua valutazione che (le dimissioni) erano la migliore decisione da prendere nel supremo interesse del suo Paese della Banca d’Italia", ha affermato una portavoce ufficiale della Banca Centrale Europea. Ieri l’avvocato difensore di Fazio, Franco Coppi, è andato a parlare con il pm Francesco Greco che coordina il pool dell’inchiesta sulla scalata Antonveneta, dove Fazio risponde di insider trading. "L’avvocato Coppi è venuto solo a depositare la nomina, una visita di cortesia" dice Greco. Il legale comunque è rimasto un’ora abbondante nell’ufficio del magistrato. Almeno per il momento non è stata concordata la data di un eventuale interrogatorio dell’ormai ex governatore.

20/12/2005

Documento n.5456

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