Da L’Opinione (13-12-2005). Banche “allegre” sui tassi al rialzo

in Articoli e studi
Il presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti ,lancia l’allarme sui rincari del costo del denaro Banche “allegre” sui tassi al rialzo Al via la grande abbuffata di Natale di Roberto Casalena Quando si tratta di alzare i tassi attivi ( quelli praticati sui prestiti ) le banche italiane sono tra le più sollecite in Europa alle indicazione della Bce , le prime della classe , e spesso usano i sistemi da “furbetti del quartierino . In che senso ? Il fenomeno lo spiega bene il presidente dell’Adusbef (l’Associazione a difesa dei consumatori di prodotti finanziari e assicurativi ) , Elio Lannutti , che sottolineato come “i rincari dei costi di c/c siano molto superiori all’aumento dei tassi della Bce” . Poi ,rincara la dose contro le banche nostrane rilevando che “mentre la Bce ha aumentato dello 0,25% i tassi , le banche hanno rincarato dello 0,50% , spesso facendo crescere persino la commissione del massimo scoperto e , giacchè c’erano , anche una sfilza di spese e commissioni”. Lannutti nota , inoltre , che “neppure nella consulenza le banche riescono a brillare , come dimostrano i cattivi consigli sui mutui a tasso variabile , la gestione del risparmio tradito e persino la liquidità dei depositi”. Il presidente dell’Adusbef sostiene anche che “dopo il ritocco di un quarto di punto percentuale del tasso di riferimento , portato al 2,25% , giovedì della scorsa settimana , alcuni funzionari della banca centrale hanno messo in guardia su una possibile nuova stretta monetaria, che avrebbe conseguenze per le tasche dei risparmiatori . I tassi su cui la Bce agisce , infatti , sono quelli applicati alle banche nelle operazioni di rifinanziamento . A loro volta gli istituti di credito si rifanno sui risparmiatori , aumentando i tassi praticati al pubblico” . Secondo Lannutti , tuttavia , le banche stanno ritoccando all’insù i tassi più del dovuto. E non solo. Mentre i tassi sui prestiti salgono , lo stesso non accade a quelli sui depositi, quelli cioè con cui gli istituti di credito remunerano i clienti che hanno un attivo . E una nota dell’Adusbef rileva che “le banche italiane , nel 75% dei casi non solo hanno provveduto ad un aumento dei tassi su tutte le forme tecniche di impiego dello 0,50% , dimenticando di aumentare i tassi sui depositi , fermi ad una media dello 0,0125% , ma hanno rincarato la dose , sia aumentando la commissione di massimo scoperto , che viaggia ad una media dell’1,50% , che alcune spese” . Delle 167 banche monitorate dall’Adusbef negli ultimi due mesi , conclude Lannutti , “solo una minoranza (36) hanno provveduto a ritoccare i tassi dello 0,25% , mentre la stragrande maggioranza (83) ha apportato variazioni dello 0,50% , e ben undici tra lo 0,75% e l’1% , effettuando allegri ritocchi di costi e commissioni , di aumento delle spese , perfino per gestire i libretti di risparmio e di loro estinzione”. L’Adusbef , infine , prende di mira anche la consulenza delle banche per le scelte di investimento dei loro clienti . Secondo Lannutti “se fino a metà 2003 era giustificato passare ai Btp , abbandonando i CCT , dopo non era più consigliabile procedere a quelle sostituzioni ed anzi sarebbe stato opportuno invertirle”. Come si vede le banche hanno preparato i “regali” di Natale per i loro clienti , all’insegna di cupidigia , poca trasparenza , e poca concorrenzialità .E sarebbe opportuno che Bankitalia , scendesse in campo ed andasse a controllare con mano i rialzi dei tassi , fuori linea con quelli della Bce .E’ finita l’era della moral suasion , qui urgono fatti . I tassi già caldi delle banche , dunque , rischiano di diventare “bollenti”, soprattutto al Sud, dove ormai regnano sovrane le banche del Nord . E per far fronte , non solo alla prospettiva di tassi surriscaldati , ma anche per gettare un po’ più di luce sulla concorrenza bancaria , presto nascerà la Banca dei professionisti (Beip), il primo istituto di credito mirato esclusivamente alle esigenze degli ordini professionali e delle associazioni , nonché a quelle delle imprese . La Beip (Banca europea dei professionisti e delle imprese) , secondo il promotore , Maurizio De Tilla ( Presidente della Cassa di previdenza forense e dell’Adeepp) , sarà al servizio esclusivo di professionisti e di piccole imprese .E già stanno fioccando le adesioni all’iniziativa ,da parte delle categorie dei professionisti .La Banca avrà inizialmente un capitale di 50 milioni di euro e tre sedi , a Milano , Roma e Napoli .Ora occorrerà attendere il tempo tecnico per le autorizzazioni , prima la Consob e poi Bankitalia . L’apporto minimo per entrare nel capitale sociale sarà di 5.000 euro e lo stop sarà dato a quota 10.000 soci . La banca potrà contare su tre milioni di clienti potenziali , e sicuramente non farà dormire sonni tranquilli al sistema bancario , che , di solito , mal vede nuovi intrusi , soprattutto se hanno idee nuove , mirate , e soprattutto voglia di mercato . E già , perché alla concorrenza le banche sono poco abituate , ed i tassi “bollenti” , insegnano .

13/12/2005

Documento n.5405

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