Da Il Sole-24 Ore (30-1-06) Esposto a Consob e Procura sulla quotazione di 3 Italia

30 gennaio 2006 Esposto a Consob e Procura sulla quotazione di 3 Italia Ancora ostacoli al già tormentato sbarco in Borsa di 3 Italia. L’Adusbef e Federconsumatori richiamano l’attenzione della Consob, la commissione presieduta da Lamberto Cardia che vigila sul mercato e la Borsa, e della Procura di Milano sull’imminente quotazione della società di videotelefonia mobile guidata da Vincenzo Novari, controllata del gigante delle telecomunicazioni Hutchinson Whampoa, che ha base a Hong Kong. Le due associazioni, in un esposto a firma di Elio Lannutti (presidente Adusbef) e Rosario Trefiletti (presidente Federconsumatori) inviato a Cardia, e alla Procura di Milano, sollevano - anche rifacendosi ad alcuni elementi evidenziati nei giorni scorsi da lI Sole 24 Ore sulla ristrutturazione del debito - «perplessità» sul fatto che l’azienda «sarebbe letteralmente costretta a quotarsi dopo che un pool di 14 banche internazionali, di cui due italiane, avrebbe ristrutturato il debito erogando una linea di credito di ben 3 miliardi di euro, ottenendo in cambio oltre che il pegno sull’intera società, anche l’impegno alla quotazione in Borsa». 3 Italia, dopo essere stata costretta a rinviare l’Ipo già nel 2005, è in attesa di una risposta da Borsa Italiana e Consob circa la fattibilità della quotazione a Piazza Affari che la casa madre vorrebbe avvenisse entro i primi tre mesi dell’anno. Alla fine della scorsa settimana la Consob ha chiesto alla società di videotelefonia mobile con base a Trezzano sul Naviglio di integrare con i conti del quarto trimestre 2005 il prospetto informativo anche se l’offerta dovesse partire prima del 15 febbraio, data entro la quale in realtà sarebbero sufficienti i conti dei primi nove mesi dell’esercizio.

01/02/2006

Documento n.5623