Da Il Sole-24 Ore (19-12-05). La «verità» di Fiorani su Fazio e i politici

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BANCA POPOLARE ITALIANA 19 dicembre 2005 La «verità» di Fiorani su Fazio e i politici C.B. Gianpiero Fiorani comincia a spiegare la sua verità: in un interrogatorio-fiume durato dieci ore, avvenuto ieri, domenica 18 dicembre, l’ex numero uno della Banca Popolare Italiana parla del governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, dei suoi legami con la politica, di coloro che facevano riferimento a Via Nazionale e operavano lobbying in modo trasversale ai partiti. Ma in questo caso non entra nel dettaglio dei nomi, mentre invece non avrebbe negato altri affari messi insieme con Emilio Gnutti, gli immobiliaristi e talora Giovanni Consorte. Fiorani conferma diversi fatti addebitatigli, spiegando i contenuti dell’ormai famosa telefonata famosa con Fazio nella notte tra l’11 e il 12 luglio, quella con cui veniva allertato che il giorno dopo sarebbe stato ufficializzato il via libera all’ opa su Antonveneta. Poi, Fiorani parla della crescita della sua banca e della sua fulminante carriera di banchiere. Di come negli ultimi sei anni il suo istituto sia riuscito a raddoppiare le dimensioni attraverso acquisizioni che gli hanno permesso di passare da 143 sportelli a quasi mille. Un processo di espansione costato, a fine 2002, oltre 3 miliardi di euro e culminato con la fallita scalata ad Antonveneta nel 2005 dopo la durissima lotta contro gli olandesi di Abn condotta accanto a Emilio Gnutti, i fratelli Lonati, Stefano Ricucci e Danilo Coppola. Una crescita costante ora sotto il mirino degli inquirenti. E Fiorani non si è tirato indietro, ha parlato di quell’amicizia molto forte con il governatore Fazio, dell’ esigenza di mantenere italiana la banca dinanzi all’ offensiva straniera a qualunque costo. E, soprattutto, di come sia cresciuto come manager con le adeguate protezioni istituzionali cui ha fatto riferimento il gip Clementina Forleo nell’ ordine di arresto. Non solo: ha spiegato come l’ istituto sia cresciuto sotto la protezione di Bankitalia sottolineando, però, che via Nazionale salvaguardava sempre l’ italianità delle banche, anche in altri casi. Di come fu costretto a salvare la Banca della Lega, quel Credi Euro Nord che rischiava di sparire senza l’ aiuto di Lodi. E ha ribadito di voler consegnare alla giustizia i conti esteri di cui dispone, per dimostrare la sua buona fede. Si apre una settimana ad alta tensione. Si apre dunque una settimana ad alta tensione per l’inchiesta milanese che, nata con l’intento di accertare comportamenti disinvolti nel tentativo di scalata ad Antonveneta, è diventata sempre di più un indagine sull’ex management di Bpi e, come ha scritto il gip Clementina Forleo, sulla «presumibile complicità degli organi di controllo interni, esterni e istituzionali» di cui questo avrebbe goduto. Domani, martedì 20 dicembre, sarà sentita l’ultima delle persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata all’insider trading, al falso e all’aggiotaggio (Paolo Marmont, consigliere di Bpl Suisse, non si è ancora presentato). Si tratta di Silvano Spinelli, consulente ed ex dirigente Bpi, e fulcro del meccanismo di appropriazione indebita che avrebbe portato nella disponibilità di Gianpiero Fiorani, secondo le stime della Procura, una somma intorno ai 70 milioni di euro.

19/12/2005

Documento n.5435

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