da Il Sole 24 Ore (19-10-06). Manovra 2007 inadeguata: Standard & Poor's e Fitch declassano il rating dell'Italia

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Manovra 2007 inadeguata: Standard & Poor's e Fitch declassano il rating dell'Italia di Alberto Annicchiarico La più prestigiosa agenzia di rating sul debito sovrano, Standard and Poor's (S&P), ha tagliato il rating a lungo termine della Repubblica d'Italia, portandolo a A+ da AA-; la causa risiede nelle prospettive negative per un programma sostenibile di consolidamento di bilancio. In una nota S&P ha precisato che, invece, il rating sul debito sovrano a breve è stato confermato a A-1+ e che l'outlook sui rating è stabile. Il declassamento, ha commentato Moritz Kraemer, responsabile del rating sovrano della Repubblica d'Italia, «è conseguenza dell'inadeguata risposta del nuovo Governo alle sfide strutturali di natura economica e di bilancio del Paese». Concretamente, si legge nel documento di S&P, «è improbabile che il bilancio 2007 possa chiudersi con un deficit sotto il 3% del Prodotto interno lordo (Pil), visto che alcune delle misure avanzate potrebbero rivelarsi ottimistiche, in particolare il previsto successo nella lotta all'evasione e i risparmi che potranno essere generati con una maggiore efficienza dell'amministrazione pubblica». Altrettanto difficile che il debito pubblico scenda «al 105,7% del Pil entro il 2010 (contro gli obiettivi di Governo del 100,7%) dal 107,6% nel 2006». Secondo S&P è impossibile pensare che nella prossima decade la crescita bassa dell'Italia (1,3% all'anno) e l'aumento della spesa dovuta a una società in rapido invecchiamento consentano un miglioramento del debito tale da sostemere la permanenza nella categoria di rating AA. Il declassamento di Fitch. Anche Fitch Ratings ha declassato il rating sul debito sovrano in valuta locale ed estera della Repubblica d'Italia, portandolo da AA a AA-. Lo annuncia una nota dell'agenzia di valutazione del debito. L'outlook sul rating è stato riveduto a stabile da negativo, che gli era stato assegnato dal maggio 2006, quando Fitch aveva avviato una verifica sul rating. L'agenzia londinese ha contestualmente confermato il rating a breve (F1+) e il Country Ceiling (AAA). Il declassamento, precisa la nota, «riflette il peggioramento delle finanze pubbliche del Paese con un debito pubblico in aumento dal 2004 e un forte calo dell'avanzo primario, dovuto soprattutto a pressioni a livello di spesa». Prodi getta acqua sul fuoco. Secondo il premier Romano Prodi, tuttavia, Le analisi di Fitch «sono esattamente quelle da noi denunciate dal primo giorno di Governo. Purtroppo si tratta di un allarme ampiamente previsto e che ci ha spinto ad approntare un Dpef di ampia portata e una Finanziaria rigorosa e impegnativa». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, commentando il taglio del rating da parte dell'Agenzia Fitch. «Siamo certi - ha aggiunto Prodi - che i prossimi giudizi, quelli cioè che terranno conto delle politiche economiche di questo Governo, e non di come il Paese è stato lasciato dal precedente, vedranno registrare un segno positivo». Analisi severa sul Welfare. Di più, però, per Fitch si poteva fare. Soprattutto sul versante dei risparmi (cioè, tagli) a sanità e pensioni. Inutili, riportava già questa mattina il quotidiano conservatore Daily Telegraph, le «frenetiche iniziative del presidente del Consiglio, Romano Prodi, per rinviare il giorno del giudizio». Secondo il giornale l'analista responsabile di Fitch per l'Italia, Brian Coulton, non nutriva dubbi sul fatto che l'agenzia intendesse imporre la retrocessione all'Italia. «È molto difficile trovare veri tagli alle spese nella Finanziaria - ha dichiarato infatti Coulton al foglio britannico -. Non c'è molto a livello di tasse straordinarie. Per quanto gli sforzi siano lodevoli, non riusciranno a raccogliere molto denaro rapidamente. Questo tipo di misure ci lascia piuttosto scettici come agenzia di rating». Spazientite le banche della City, pericolo bond. Coulton ha peraltro osservato che la stretta nella Finanziaria c'è, ma si basa su promesse per eliminare scappatoie fiscali e bloccare gli sprechi e ha sottolineato che il Governo Prodi «è rifuggito» da seri sforzi per tagliare l'eccesso di previdenza e assistenzialismo dell'Italia. «Se si fa una diagnosi degli errori della finanza pubblica italiana è chiaro che il peggioramento è causato dall'aumento delle spese primarie che si verifica quasi ogni anno», ha proseguito Coulton. Il Daily Telegraph, poi, ricordava che le banche della City stanno perdendo la pazienza con l'Italia. La maggior parte di esse starebbero valutando vendite sui bond italiani. Le banche - continuava il Daily Telegraph - calcolano che lo spread tra i bond decennali italiani e tedeschi possa balzare velocemente da 26 punti base a 40, il che potrebbe causare un nuovo buco nel bilancio italiano e scatenare un circolo vizioso. Il giornale aggiungeva, infine, che «la paura è che il debito italiano possa sfuggire a ogni controllo nella prossima recessione, balzando a livelli che costringerebbero il Paese ad uscire dall'Unione Monetaria». Le notizie in materia fiscale via SMS

19/10/2006

Documento n.6386

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