Da Il Sole-24 Ore (12-12-05) Moody’s: da Bankitalia un danno alla reputazione
Moody’s: da Bankitalia un danno alla reputazione di Chiara Bussi Il ruolo di Bankitalia nelle Opa bancarie d’estate ha «realmente danneggiato la reputazione del sistema finanziario italiano e ha causato problemi operativi per gli istituti coinvolti»: lo afferma l’agenzia di rating Moody’s che mette nero su bianco la propria opinione in un rapporto dedicato al mondo delle banche in Italia. Il danno alla reputazione, spiega l’agenzia, crea «una qualche incertezza sotto il profilo normativo» e guardando avanti si vede «incertezza su quanto la Banca d’Italia sarà capace di controllare il sistema bancario italiano e assicurare che venga fornito sostegno agli istituti in difficoltà, entrambe aree in cui via Nazionale è stata capace in precedenza di esercitare un’influenza significativa». L’atteggiamento di Bankitalia, spiega però Henry MacNevin, l’autore del rapporto, «non ha avuto implicazioni per il rating degli istituti italiani in generale». Margini per il consolidamento. Mentre guardano perplessi alle fusioni transfrontaliere (i cui benefici per l’Italia, spiegano «restano incerti») gli esperti dell’agenzia puntano il dito contro «il lento processo di consolidamento» all’interno dei confini nazionali. Proprio qui Moody’s scorge margini per un’accelerazione del processo, soprattutto per gli istituti di medie-piccole dimensioni. Prospettive stabili. Le prospettive per il settore restano comunque «stabili» grazie alla tenuta del business e ai buoni fondamentali finanziari, sottolinea Moody’s, che riconosce i miglioramenti sul fronte della redditività, ma avverte che «un ritorno al boom degli anni Novanta sarà improbabile e le banche dovranno lavorare sodo per accrescere i ricavi in futuro, attraverso un maggiore sviluppo dei prodotti e processi di marketing e di vendita». MacNevin invita dunque gli istituti italiani a «migliorare la diversificazione dei ricavi, per ridurre la dipendenza dalla forte performance in singole aree di prodotto e a continuare a focalizzarsi sull’efficienza di costo».13/12/2005
Documento n.5402