Da Il resto del carlino (15-10-05). Antonveneta, Bankitalia revoca autorizzazione a Bpi

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Era stata concessa l’11 luglio Antonveneta, Bankitalia revoca autorizzazione a Bpi Palazzo Koch: ’’Provvedimento adottato perché sono venuti meno i presupposti’’ Roma, 15 ott. (Adnkronos) - Non ci sono più i presupposti. Per questo la Banca d’Italia revoca l’autorizzazione che aveva concesso l’11 luglio a Bpi ad acquisire il controllo di Antonveneta. E’ il passo che sancisce anche formalmente il fallimento del progetto di Gianpiero Fiorani. Con la decisione ufficiale di Palazzo Koch, viene messa nero su bianco la parola fine sulle ambizioni di creare un polo bancario del nord a guida lodigiana. Partita chiusa, dunque, anche dal punto di vista delle procedure, dopo che prima il sequestro delle azioni di Lodi e alleati e poi la cessione delle stesse azioni ad Abn Amro hanno già consegnato la banca patavina in mani olandesi. Restano però da chiarire tutti gli aspetti della vicenda che hanno messo in discussione la credibilità del sistema e portato all’iscrizione del governatore della Banca d’Italia nel registro degli indagati della Procura di Roma. A Fazio viene contestata proprio l’autorizzazione concessa alla Bpi, nonostante una situazione patrimoniale difficile e il parere negativo espresso dai propri ispettori, e un’eventuale disparità di trattamento nei confronti della concorrente Abn Amro. Una disparità che, secondo quanto trapela dalla Procura, ha indotto i pm a fare riferimento alla violazione del titolo 12 del trattato di Maastricht che disciplina le pari opportunità e la parità di trattamento da adottare per gli istituti di credito in materia di concorrenza tra banche. Il titolare di Palazzo Koch ha già chiarito nella sua memoria difensiva depositata in Procura che, considerate le informazioni disponibili, l’11 luglio dare l’autorizzazione era ’’un dovere istituzionale’’. Poi, evidentemente, nuove informazioni e successive valutazioni hanno spinto il governatore a cambiare idea. La decisione di avviare la procedura di revoca è annunciata da Bankitalia alla fine di settembre, a causa ’’dei più recenti sviluppi’’ e ’’considerato quanto emerso dagli accertamenti ispettivi’’. Oggi quella procedura si chiude, con l’adozione da parte di via Nazionale del procedimento di revoca dell’autorizzazione precedentemente concessa perché ’’ne sono venuti meno i presupposti’’. In sostanza, secondo Palazzo Koch, quello che è chiaro l’11 luglio, ovvero la sostenibilità dell’operazione di Bpi, non lo è più il 27 settembre né, tantomeno, oggi. I tempi e le modalità dei provvedimenti adottati dalla Banca d’Italia, nel frattempo, sono finiti nel mirino della magistratura che, il 4 agosto, ha iscritto Fazio nel registro degli indagati secretando l’atto. Da quel giorno, l’obiettivo dei magistrati della Procura di Roma, guidati dai pm Achille Toro e Perla Lori, è proprio quello di chiarire se i presupposti di cui parla oggi la nota ufficiale di Bankitalia siano effettivamente venuti meno con il tempo oppure se fossero già assenti quando Fazio ha formalizzato il suo sì, annunciandolo a Fiorani nella telefonata notturna che passerà alla storia, insieme alle altre intercettazioni pubblicate sui quotidiani. Il lavoro della Procura è ancora in corso e, nonostante si punti a chiudere l’inchiesta il prima possibile, potrebbe essere necessario ancora del tempo per la decisione definitiva dei pm. Quasi sei ore di confronto fra i magistrati e il governatore della Banca d’Italia, che gli stessi pm hanno definito ’’esaustivo’’, non sono stati infatti sufficienti a chiudere il cerchio di un’indagine complessa, per gli aspetti tenici della vicenda e per l’autorevolezza dei soggetti coinvolti. Il giudizio espresso dai magistrati, puntualizzano infatti fonti giudiziare, non è nel merito del confronto ma sulla completezza degli argomenti trattati. Argomenti su cui, rispetto alle tesi sostenute da Fazio, resterebbero dubbi e incongruenze da accertare. Per questo, l’agenda dei pm è fitta di nuovi interrogatori, finalizzati ad effettuare le dovute verifiche sugli elementi emersi dal confronto con il governatore. 15-OTT-05 18:41

17/10/2005

Documento n.5159

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