Da Il Messaggero (18-12-05).ESPOSTO DELL’ADUSBEF: Conti Caripe, la procura indaga sugli addebiti

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Domenica 18 Dicembre 2005 ESPOSTO DELL’ADUSBEF: Conti Caripe, la procura indaga sugli addebiti La Procura della Repubblica di Pescara indaga dal febbraio di quest’anno sugli addebiti impropri a carico dei correntisti di banca Caripe. E’ il sistema ideato da Gianpiero Fiorani per compensare le perdite del gruppo Bpi. Lo rivela l’associazione di consumatori Adusbef, che informa di aver segnalato il caso all’inizio dell’anno a una serie di Procure: Milano, Roma, Lucca, Pisa, Livorno, Genova, Lodi, Chiavari, Pescara, Imola, Crema, Cremona,Trento, Bolzano. Sono le città nelle quali il gruppo Popolare italiana è presente direttamente o attraverso banche controllate. Falso in bilancio, truffa ed appropriazione indebita sono i reati ipotizzati dall’Adusbef nell’esposto, inviato anche al Comitato interministeriale per il credito e il risparmio e alla Banca d’Italia. Secondo le valutazioni dell’associazione, gli addebiti generalizzati sono nell’ordine di cento euro per ogni correntista, sotto le voci fantasiose di «commissioni d’urgenza» (50 euro); «spese postelegrafoniche» (15 euro); «recupero spese amministrative» (35 euro). «Tali spese fantasma - spiega il presidente di Adusbef Elio Lannutti - per un controvalore di circa 100 milioni di euro (restituite solo a coloro che ne hanno fatto richiesta, ossia a circa 200.000 clienti su 1 milione), addebitate sia negli estratti conto del 31 dicembre 2004, che nel primo estratto conto del 2005, devono essere immediatamente restituite a tutti i correntisti mediante storno automatico». Un duro atto dia ccusa che si estende ai evrtici del sistema bancario italiani: «Fintanto che il governatore Antonio Fazio e il presidente dell’Abi Maurizio Sella resteranno al loro posto - conclude Lannutti -, il risparmio degli italiani ed i depositi dei correntisti non saranno al sicuro, ma correranno serissimi rischi di svanire nel nulla. Dall’ottobre 2001 fino ad oggi l’accoppiata Fazio-Sella, ha provocato una lunga catena di crack finanziari e gravissimi danni ai risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di euro».

19/12/2005

Documento n.5440

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