Da Il Giorno (15-9-06) Truffa dei mobili: il terzo indagato torna in libertà

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Truffa dei mobili: il terzo indagato torna in libertà CARATE Dopo il crac di Unica Truffa dei mobili: il terzo indagato torna in libertà di Stefania Totaro Alla fine è tornato a piede libero anche Daniele Scremin, 42 anni, imprenditore di Zelo Surrigone, nel Milanese, considerato l'artefice della distrazione di nove milioni di euro dalle casse di Unica Mobili e del tentativo di avviare di nuovo, probabilmente in Veneto, una truffa come quella che in Brianza ha colpito ben 800 famiglie con il trasloco in corso e giovani coppie che stavano per sposarsi. Scremin si trovava agli arresti domiciliari ma ha ottenuto l'annullamento della custodia cautelare. Lo stesso magistrato che coordina l'inchiesta su Unica Mobili, il sostituto procuratore del Tribunale di Monza Alessandro Pepè, ha dato parere favorevole. Colpa dell'indulto che, con la riduzione di 3 anni dell'eventuale condanna, lascia solo le briciole e non consente di avvalorare la permanenza di una custodia cautelare. Prima di Daniele Scremin erano tornati a piede libero gli altri due ex amministratori di Artigiani Brianza Vittorio Passador, 42 anni, di Giussano e Giuseppe Aristide Cacciandra, 44 anni, di Milano, arrestati con lui nel marzo scorso dalla Guardia di finanza di Monza su ordine della Procura monzese ma che subito dopo la convalida degli arresti avevano ottenuto rispettivamente gli arresti domiciliari e l'obbligo di firma. I truffati hanno subito saputo la notizia che riguarda Scremin. Da un forum internet dell'associazione dei consumatori Adusbef sono già partiti i primi commenti. "Scremin è uscito dal carcere ? scrivono erroneamente i consumatori gabbati ? L'ho saputo da un mobiliere. Comunque qualche bel mesetto dentro se l'è fatto. E sicuramente i suoi problemi non sono finiti... come non sono finiti ancora i nostri". L'associazione è stata un punto di riferimento per i truffati, che attraverso internet si sono conosciuti e coordinati, arrivando a organizzare un presidio di protesta davanti al Tribunale di Monza dove erano stati ascoltati dal procuratore capo Antonio Pizzi. Al ritorno dalle vacanze stanno organizzando una pizzata per tornare alla carica in attesa di costituirsi parti civili al processo. -

15/09/2006

Documento n.6308

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