Da DAGOSIA – LE RELAZIONI LEASING DI FAENZA

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Da DAGOSIA – LE RELAZIONI LEASING DI FAENZA Una voragine da 600 milioni di euro sta rovinando la vita a Lucio Rondelli, uno dei più anziani e stimati banchieri. Il nome di Rondelli, bolognese nato nel 1924, è legato al Credito Italiano di cui nel '69 è diventato amministratore delegato. In 60 anni di carriera nessuna ombra ha schizzato il suo curriculum. I guai gli sono arrivati adesso con il crollo della Banca Italease, l'istituto di leasing che nello spazio di pochi mesi ha bruciato 3 miliardi di capitalizzazione per le operazioni condotte dall'ex-amministratore delegato Massimo Faenza. Mentre gli azionisti si disperano per aver perso da febbraio ad oggi il 60% del valore del titolo, sono pochi quelli che si chiedono da dove è spuntato fuori questo signor Faenza che fino a pochi anni fa vendeva automobili a Roma per gli amici dei Parioli. La sua sembra essere una classica storia all'italiana dove gli affari e il successo si appoggiano al sistema delle relazioni più che al merito. Qualcuno dice che ami le barche a vela e si è laureato alla Luiss; per altri, è solo un 42enne disinvolto che possiede la maturità scientifica e ha un accento poco oxfordiano. Resta il fatto che dopo le telefonate dal carcere di Danilo Coppola che lo hanno inguaiato, questo Faenza è finito sotto i riflettori. Il primo giro di walzer lo ha fatto a 29 anni tra il Banco di Roma, Rolobanca e il Banco di Sicilia, ma la sua fortuna comincia alla Popolare di Lodi che prima lo promuove dirigente e poi lo nomina direttore generale della Banca Mercantile. Da una Popolare all'altra il Faenza salta nella Popolare di Novara dove l'amministratore delegato Piero Montani (da anni vicepresidente di Italease) lo nomina amministratore delegato. E quando la Popolare di Novara si unì a quella di Verona, i cittadini scaligeri lo adottarono come un figliol prodigo seguendo il copione usato per Fiorani dai cittadini di Lodi e di Brescia. Verona è una città che ama le storie d'amore come quella di Giulietta e Romeo, e per Faenza ha creato un balcone di reputazione che nemmeno l'ultima Assemblea di bilancio della Popolare, svoltasi a maggio, ha messo in discussione. Un curriculum modesto, una provincia grassa e tradizionalista, un forte profumo di incenso: nelle banche si fa strada anche così. Sotto gli occhi dell'ineccepibile Rondelli.

12/06/2007

Documento n.6626

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