Da BrtesciaOggi (29-11-05). Vicenda Bipop-Carire. Bankitalia li ha già «puniti»

in Articoli e studi
Martedì 29 Novembre 2005 - LE TAPPE DELLE INCHIESTE Bankitalia li ha già «puniti» Sanzione di 40 mila euro a Sonzogni e di 18 mila ai consiglieri L’istituto di credito è finito anche nel mirino della Consob la commissione di controllo della Borsa, che ha sottolineato l’assenza di verifiche e la violazione delle regole Il processo prende il via oggi, ma il crollo della vecchia Bipop-Carire parte da lontano. Una vicenda, che interessa migliaia di azionisti e risparmiatori, che ha preso il via più di quattro anni fa. Gli exploit e i flop della banca prodigio della new economy hanno interessato la magistratura, ma anche Banca d’Italia e Consob. L’INCHIESTA PENALE 15 ottobre 2001. Scoppia il caso-Bipop. 250 clienti avevano sottoscritto un contratto di gestione patrimoniale garantita, la Procura di Brescia apre un’inchiesta. Il pm Silvia Bonardi ascolta Elio Lannutti, presidente di Adusbef, l’associazione degli utenti bancari che ha presentato un esposto in cui si ipotizza il reato di aggiotaggio. Ma i dati allarmanti, secondo la ricostruzione dell’accusa, condensata in una memoria di una decina di pagine depositata nel corso dell’udienza preliminare, le prime avvisaglie risalgono al 2000: l’utile è consuntivato in circa 560 miliardi in netto calo rispetto alle previsioni, il risparmio gestito si attesta sugli 88.000 miliardi con un rallentamento della crescita, così come rallenta anche la raccolta di fondi comuni rispetto al sistema. E Bipop, sempre nella ricostruzione dei pm, comincia a cartolarizzare i crediti per fare cassa e per realizzare plusvalenze. Il 12 settembre 2001 il Cda approva la semestrale, ma effettua inaspettatamente una rettifica in aumento dei fondi rischi su crediti per 92 miliardi di lire. Il 15 marzo 2001 Bipop presenta il bilancio consolidato di gruppo al 31 dicembre 2000. Confermato l’utile a 651 miliardi con una raccolta indiretta di 20.000 miliardi, un patrimonio netto di 3.135 miliardi di lire e commissioni e proventi da cartolarizzazione per 1.800 miliardi. Il 19 aprile 2001 l’assemblea Bipop autorizza l’acquisto di azioni proprie per 140 miliardi e viene ammesso un forte rallentamento nella crescita. Il 15 maggio 2001 vengono presentati i conti del primo trimestre che mostrano un fortissimo calo dell’utile a 86 miliardi, calo delle commissioni e svalutazione di titoli in portafoglio. Il 12 settembre 2001 il Cda approva la semestrale, ma effettua inaspettatamente una rettifica in aumento dei fondi rischi su crediti per 92 miliardi di lire. Il 21 settembre 2001 le azioni Bipop raggiungono il minimo storico. 10 novembre 2001. Nel registro degli indagati finiscono i nomi dei primi funzionari e amministratori di Bipop. 15 novembre 2001. Perquisizioni a tappeto nella sede della banca e in altri uffici periferici di Bipop-Carire, nelle aziende e nelle abitazioni di alcuni indagati. Le informazioni di garanzia sono una trentina. Si ipotizzano reati che vanno dall’associazione a delinquere al falso in bilancio, da violazioni alla legge bancaria alle omesse comunicazioni agli organi di vigilanza. 10-13 maggio 2002. I magistrati Antonio Chiappani e Silvia Bonardi titolari dell’inchiesta chiedono altri 6 mesi per indagare. Gli indagati salgono a 33. 30 ottobre 2003. La Procura deposita gli atti relativi alla chiusura dell’inchiesta: in 53 pagine, inviate a ciascuno dei 45 indagati, sono contestate a vario titolo accuse che, partendo dall’associazione a delinquere vanno, tra l’altro, dall’aggiotaggio al falso in bilancio, violazione delle norme previste nel Testo unico bancario. 13 gennaio 2005. Davanti al gip Lorenzo Benini compaiono i 42 imputati per l’udienza preliminare: accolte 2.132 parti civili, tra cui Banca d’Italia e Consob, Adusbef, Azionariato diffuso e Movimento consumatori. 31 maggio 2005. Sentenza dell’udienza preliminare: processo a Brescia per 14, processo a Milano per 8 (devono rispondere del reato di associazione a delinquere), 25 prosciolti e il caso-Grasselli. LE ISPEZIONI DI BANKITALIA Ottobre 2001. Iniziano le ispezioni nella sede della Bipop-Carire decise dalla Banca d’Italia. Vengono controllati e acquisiti documenti. 12 aprile 2002. Si conclude il lavoro degli ispettori di Bankitalia, che duravano ininterrottamente da sei mesi. 28 giugno 2002. Il Consiglio di amministrazione di Bipop-Carire esamina la relazione conclusiva degli ispettori di Bankitalia, che muove dure critiche e accuse al precedente Cda, ai Sindaci. Il Consiglio ha trenta giorni di tempo per presentare le controdeduzioni. 27 febbraio 2003. Bankitalia multa amministratori e sindaci della vecchia Bipop-Carire. La sanzione più pesante per l’ex amministratore delegato, Bruno Sonzogni: 40mila euro. Più lievi -18 mila euro - per i consiglieri, 15mila per i sindaci. Le accuse mosse sono: carenze nei controlli interni e di gruppo, errate comunicazioni agli organi di vigilanza, carenze organizzative nelle aree gestionali. L’INCHIESTA DELLA CONSOB Il «caso-Bipop» finisce anche nel mirino della Consob. Nella relazione la Commissione nazionale per le società e la Borsa sottolinea l’assenza di controlli, le manovre sui titoli, la violazione delle regole; evidenzia moltissime operazioni sui titoli. Un lavoro che ha fornito parecchi spunti investigativi ai pm Antonio Chiappani e Silvia Bonardi.

29/11/2005

Documento n.5333

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK