Da AGI) (3-12-05) LIBRI: I "FURBETTI DEL QUARTIERINO" VISTI DA GAMBINO/LANNUTTI

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LIBRI: I "FURBETTI DEL QUARTIERINO" VISTI DA GAMBINO/LANNUTTI (2) (AGI) - Roma, 3 Dic. - Il 4 luglio 2002 inviai a Consob, Bankitalia e Isvap una richiesta di sospensione di Emilio Gnutti da tutte le cariche ricoperte nei consigli di amministrazione (36 societa’ tra le quali Unipol e Monte dei Paschi di Siena), nomine in evidente contrasto con l’articolo 26 del Testo Unico Bancario sulla professionalita’ e onorabilita’. Il 1 aprile 2003 inoltrai alla Banca Centrale Europea, al Governatore Fazio e al Presidente Consob l’ennesima denuncia sul "sistema Fiorani", riguardante la sottoscrizione degli aumenti di capitale della ex Bpl (si trattava dell’aumento di capitale Efibanca del 17 marzo 2003), con finanziamenti concessi dalla banca ai clienti piu’ fidati tramite assegnazione d’ufficio di pacchetti azionari ai promotori finanziari in conto provvigione, senza interessi e restituibili in 5 comode rate. Ma e’ nel 2005 - ricorda Lannutti - che si moltiplicano le mie denunce. A febbraio partono dodici esposti ad altrettante Procure della Repubblica in merito a quella che l’autore definisce una vera e propria "appropriazione indebita" a spese dei correntisti della Banca Popolare di Lodi per spese fantasma sotto voci fantasiose, come "commissioni d’urgenza" e "spese post-telegrafoniche". Nel mese di aprile firmo quattro esposti-denuncia alle Procure di Roma e Milano, in cui segnalo la scarsita’ dei mezzi patrimoniali della Bpl per dare la scalata ad Antonveneta". Risale al 15 aprile il terzo esposto a integrazione dei precedenti, in cui chiedo, in sostanza, di "accertare se le ripetute convocazioni da parte del Governatore della Banca d’Italia Fazio" (riunioni nel corso delle quali, secondo quanto denuncia Lannutti si sarebbe parlato di un rastrellamento di pacchetti azionari di Banca Antonveneta da parte della Banca Popolare di Lodi per contrastare l’Opa di Abn Amro) abbiamo configurato turbativa di mercato, aggiotaggio, insider trading, false comunicazioni ed eventuali altri reati di cui si chiede di accertare la sussistenza". Il 26 aprile, nell’ultimo esposto-denuncia, invito le Procure a verificare l’indubitabile azione di accordo tra i cosiddetti concertisti. Il 31 maggio 2005, preparai la denuncia sulla scalata corsara al gruppo Rizzoli-Corriere della Sera. Nell’esposto, riprende l’autore, dopo aver fatto la ricostruzione delle variazioni del titolo in borsa, denunciavo che: "Le incaute dichiarazioni di Stefano Ricucci...potrebbero anche configurare una turbativa di mercati e altri reati finanziari...Grazie alla mia azione, di cui rivendico il merito, e a quella dell’Adusbef, oggi quelli intoccabili sono piu’ vulnerabili. E non importa se Fazio si dimette oppure no...". Per l’autore "importante e’ aver condotto una battaglia giusta, se pure dagli esiti ancora incerti, in difesa delle regole e delle legalita’".(AGI) Red/Der 031813 DIC 05 Invia questo articolo LIBRI: I "FURBETTI DEL QUARTIERINO" VISTI DA GAMBINO/LANNUTTI (AGI) - Roma, 3 ott. - Il 2 agosto 2005 Clementina Forleo, Gip della Procura di Milano, firma l’atto di interdizione dai pubblici uffici di Giampiero Fiorani, Gianfranco Boni, Emilio Gnutti e Stefano Ricucci: "accanto agli atti di pirateria finanziaria posti in essere dagli attuali indagati", scrive il magistrato, "viene drammaticamente alla luce un sistema istituzionale gravemente malato, restio a prendere le distanze da logiche di favori e favoritismi, non certo consone ai capisaldi costituzionali". La notizia scoppia con l’effetto di una bomba sui giornali e negli ambienti economico-finanziari. Chi non si sorprende piu’ di tanto e’ Elio Lannutti, fondatore di Adusbef, da anni impegnato in trincea in una lotta contro quello che egli definisce "un sacrario fino a pochissimo tempo fa impermeabile a qualsiasi indagine della magistratura, costretta ad arretrare davanti a cio’ che veniva considerato il "tempio" della legalita’ e dello scrupoloso rispetto delle regole", ovvero Banca d’Italia. Chi sono Fiorani, Ricucci, Gnutti, Consorte? Perche’ volevano a tutti i costi Antonveneta? A queste ed altre domande rispondono Elio Lannutti e Michele Gambino in un libro a quattro mani: "I furbetti del quartierino" (Editori Riuniti) che documenta tutti i retroscena, giudiziari e non, della vicenda Antonveneta. "Dietro quella facciata, in realta’, era possibile che accadesse tutto e il contrario di tutto - attacca ancora Lannutti contro l’Istituto di Via Nazionale - a partire dai numerosi e documentati casi di omessa vigilanza da parte di una istituzione che ha tra i suoi doveri il controllo e la prevenzione di fenomeni quali il cosiddetto "risparmio tradito", che ha coinvolto un milione di famiglie italiane per un controvalore di 50 miliardi di euro. Tutte (o quasi) le inchieste giudiziarie, da Bipop-Carire a Cirio e Parmalat, dalla scalata a Rcs ad Antonveneta, hanno preso il via da una ventina di esposti denunce che nel corso del tempo ho presentato alle Procure della Repubblica di mezza Italia. A partire da quella del 17 ottobre 2001, da cui parti’ la Procura di Brescia per scoprire che lo scandalo Bipop-Carire (10 miliardi di euro) poteva essere evitato". Tre consiglieri di amministrazione della ex Carire-Roberto Silva, Luca Ferrarini, Alessandro Spaggiari il 7 aprile 2001 avevano infatti gia’ segnalato una gestione allegra del credito e del risparmio da parte dei vertici della banca. Il 7 giugno 2002 segnalai alla Consob, e successivamente alla Procura di Milano, lo strano rimborso anticipato delle obbligazioni Unipol individuando tra i presunti artefici Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, numero 1 e 2 dell’Unipol. Insieme a loro operava una vecchia conoscenza della Procura di Brescia, il dottor Emilio Gnutti, potentissimo finanziere d’assalto, gia’ condannato per il reato di insider trading sui titoli Cmi a 8 mesi di reclusione.(AGI) Red/Der (Segue) 031813 DIC 05 Invia questo articolo COPYRIGHTS 2002-2005 AGI S.p.A. Sabato 3 Dicembre 2005

05/12/2005

Documento n.5355

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