CRISI DEI MERCATI: SALVARE IL POSSIBILE

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Salvare il possibile ( Corriere delle Alpi del 19/01/2009 ) «Salvare il possibile» Tremonti pessimista davanti alla crisi e annuncia 8 miliardi in più per la Cig ROMA. Di fronte alla gravità della crisi pensare di salvare tutto è impossibile, «una missione divina» più che umana. Piuttosto bisogna puntare a «salvare il possibile» e a lasciare che le mele troppo bacate marciscano fino in fondo da sole. La strada da seguire è quella di concentrare i derivati e gli strumenti che sfuggono al controllo in una «bad bank», riscrivendo una volta per tutte le regole della finanza. E' questa la ricetta che è stata indicata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, per evitare che la spirale della crisi trascini l'economia sempre più in basso. Tremonti invita ad isolare i nuovi «mostri» finanziari che, come in un videogame, potrebbero sopraggiungere ad aggredire l'economia, e insiste sulla necessità di nuove norme: uscire dalla crisi «non è una questione di stimolo e consumi ma di regole, se non cambi le regole non fai altro che preparare una nuova crisi». «Bisogna per un po' lasciar stare la finanza fine a se stessa», spiega, ribadendo che il richiamo alle regole non è «un limite al mercato, ma alla follia del mercato». «E questo - sottolinea - è stato un periodo di grande follia». Davanti alla fotografia di un'economia italiana in cui da Nord a Sud dilaga il ricorso alla cassa integrazione, il ministro scende però anche più in concreto e, a pochi giorni dal tavolo con Confindustria e sindacati, compatti nell'invocare più risorse, annuncia una nuova iniezione a favore della cassa integrazione, 8 miliardi in più destinati agli ammortizzatori sociali. «Ne parleremo mercoledì e giovedì» sottolinea Tremonti. Alitalia. «Per lo Stato l'operazione portata a termine con Cai non è costata più di quanto lo sarebbe stato con la prima offerta di Air France - ha detto Tremonti - per come era stata fatta l'offerta sarebbe costato uguale. Stiamo parlando di una invenzione» ha comunque precisato Tremonti, ricordando che «Air France ha fatto un'offerta e poi è stata ritirata». Pronta la replica delle associazioni dei consumatori: «Ci vuole una bella faccia di bronzo per sostenere che Alitalia non è costata più di quanto sarebbe costata accettando la prima offerta Air France. Lo sostengono Lannutti dell'Adusbef e Trefiletti di Federconsumatori. «Per far perfezionare l'operazione e farla aggiudicare ai capitani coraggiosi il governo Berlusconi-Tremonti ha: addossato alla fiscalità circa 4 miliardi, ripulendo la vecchia compagnia di bandiera di tutti i debiti pregressi; istituito un onere di 3 euro su ogni biglietto staccato dalla nuova Alitalia; approvato una deroga antitrust per far gonfiare tariffe tra le più elevate del mondo; consentito ad Air France di acquisire, per interposti capitani, un'impresa risanata, con tutta la stampa francese che ringrazia il governo italiano della inaspettata munificenza. Per fare due conti sugli sperperi di pubblico denaro non servono i commercialisti esperti in paradisi fiscali, basta un ragioniere!». «Salvare il possibile» Tremonti pessimista davanti alla crisi e annuncia 8 miliardi in più per la Cig ROMA. Di fronte alla gravità della crisi pensare di salvare tutto è impossibile, «una missione divina» più che umana. Piuttosto bisogna puntare a «salvare il possibile» e a lasciare che le mele troppo bacate marciscano fino in fondo da sole. La strada da seguire è quella di concentrare i derivati e gli strumenti che sfuggono al controllo in una «bad bank», riscrivendo una volta per tutte le regole della finanza. E' questa la ricetta che è stata indicata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, per evitare che la spirale della crisi trascini l'economia sempre più in basso. Tremonti invita ad isolare i nuovi «mostri» finanziari che, come in un videogame, potrebbero sopraggiungere ad aggredire l'economia, e insiste sulla necessità di nuove norme: uscire dalla crisi «non è una questione di stimolo e consumi ma di regole, se non cambi le regole non fai altro che preparare una nuova crisi». «Bisogna per un po' lasciar stare la finanza fine a se stessa», spiega, ribadendo che il richiamo alle regole non è «un limite al mercato, ma alla follia del mercato». «E questo - sottolinea - è stato un periodo di grande follia». Davanti alla fotografia di un'economia italiana in cui da Nord a Sud dilaga il ricorso alla cassa integrazione, il ministro scende però anche più in concreto e, a pochi giorni dal tavolo con Confindustria e sindacati, compatti nell'invocare più risorse, annuncia una nuova iniezione a favore della cassa integrazione, 8 miliardi in più destinati agli ammortizzatori sociali. «Ne parleremo mercoledì e giovedì» sottolinea Tremonti. Alitalia. «Per lo Stato l'operazione portata a termine con Cai non è costata più di quanto lo sarebbe stato con la prima offerta di Air France - ha detto Tremonti - per come era stata fatta l'offerta sarebbe costato uguale. Stiamo parlando di una invenzione» ha comunque precisato Tremonti, ricordando che «Air France ha fatto un'offerta e poi è stata ritirata». Pronta la replica delle associazioni dei consumatori: «Ci vuole una bella faccia di bronzo per sostenere che Alitalia non è costata più di quanto sarebbe costata accettando la prima offerta Air France. Lo sostengono Lannutti dell'Adusbef e Trefiletti di Federconsumatori. «Per far perfezionare l'operazione e farla aggiudicare ai capitani coraggiosi il governo Berlusconi-Tremonti ha: addossato alla fiscalità circa 4 miliardi, ripulendo la vecchia compagnia di bandiera di tutti i debiti pregressi; istituito un onere di 3 euro su ogni biglietto staccato dalla nuova Alitalia; approvato una deroga antitrust per far gonfiare tariffe tra le più elevate del mondo; consentito ad Air France di acquisire, per interposti capitani, un'impresa risanata, con tutta la stampa francese che ringrazia il governo italiano della inaspettata munificenza. Per fare due conti sugli sperperi di pubblico denaro non servono i commercialisti esperti in paradisi fiscali, basta un ragioniere!». ( Corriere delle Alpi del 19/01/2009 )

19/01/2009

Documento n.7720

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