CREDIT CARD CRACK: ANCHE IN ITALIA LE REVOLVING AL LIMITE DELL'USURA ROVINANO MILIONI DI PERSONE

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CREDIT CARD CRACK – ORA TOCCA ALLE CARTE DI CREDITO – IN ITALIA Già COLPITE 400MILA PERSONE, A RISCHIO 13,5 MLN – LE CARTE REVOLVING (CON TASSI AL LIMITE DELL’USURA) SONO 14 MILIONI – L’ALLARME DI BERLUSCONI…. Gianmaria Pica per "Il Riformista" Dopo quella dei mutui e quella del mercato immobiliare (con le conseguenti tempeste finanziarie sui mercati), sta per scoppiare un'altra bolla: quella delle carte di credito. In Italia sono già state colpite più di 400 mila di persone. A rischio vi sarebbero quasi 13 milioni e mezzo di italiani. Tutti numeri destinati a crescere. L'allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dal presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Junker: «Il rischio che possa scoppiare una bolla in Europa è possibile dati gli usi diversi delle carte di credito». Dovrà ricredersi, quindi, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che lo scorso 4 novembre, nel corso della riunione con i suoi colleghi europei a Bruxelles, ha detto che in Italia il rischio per quanto riguarda le carte di credito non è consistente, sostenendo che nel nostro Paese c'è una larga «diffusione delle carte di credito, ma non delle carte di debito». Ma a maggio 2008, in Italia, si registravano in circolazione molte più carte di debito - le normali carte bancomat - 42,21 milioni, contro i 34,5 milioni di carte di credito. E, a quanto riferisce il Crif, il rischio è solo per le insolvenze sulle carte di credito. La preoccupazione per l'imminente tempesta delle credit card è stata annunciata, un mese fa, anche dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Secondo il quotidiano ItaliaOggi, in un incontro con i deputati del Popolo della libertà il primo ministro ha detto: «Potrebbero esserci dei contraccolpi sulle carte di credito», senza aggiungere altri dettagli sull'allarme. Un problema, quello delle credit card che, come la crisi dei mutui subprime, comincia dall'altra parte dell'Atlantico. Si calcola che l'esposizione sulle carte di credito negli Stati Uniti si aggiri intorno ai 2200 miliardi di dollari e che l'anno prossimo gli operatori finanziari avranno perdite per 100 miliardi. Secondo la società di ricerca americana Innovest strategic value, nel primo trimestre del 2009, le banche saranno costrette a svalutare ben 18,6 miliardi di dollari e 96 miliardi per tutto il 2009. Più del doppio rispetto alle stime del 2008 (41,5 miliardi di dollari). Sembra in controtendenza la proposta di direttiva della Commissione europea per ampliare il mercato dei pagamenti elettronici: si abbasserà la soglia minima di capitale iniziale per emettere moneta elettronica. Quindi, secondo la futura direttiva Ue, alle società basterà avere un capitale iniziale di soli 125 mila euro per emettere carte di credito prepagate. La diffusione delle prepagate continua a crescere anche in Italia. Nel 2007 ne risultavano in circolazione 5,8 milioni, segnando con una crescita del 30 per cento rispetto all'anno precedente. È aumentato del 46 per cento anche il loro utilizzo: si sono registrate 49,6 milioni di operazioni nel 2007. Le carte di credito revolving hanno caratterizzato l'evoluzione del mercato del pagamento elettronico. E se le carte di credito normali sono uno strumento da maneggiare con cura, a maggior ragione le revolving. A differenza delle carte di credito normali, infatti, il finanziamento che si ottiene con le revolving equivale a un vero e proprio prestito: permette il pagamento delle spese mensili dilazionato nel tempo con rate che hanno un tasso d'interesse pesantissimo, spesso non lontano dalla soglia che identifica l'usura, il 24,4 percento. In Italia ci sono quasi 14 milioni di carte revolving in circolazione, a settembre 2008 si è osservato un aumento nel loro utilizzo del 9,9 per cento rispetto all'anno precedente. Il rischio che possa scoppiare la bolla delle carte di credito in Italia è sempre più concreto: il tasso di sofferenza, cioè la percentuale d'insolvenza sulle carte di credito attivate, è ormai drammatico. Su 11,6 milioni di carte di credito attive, 230.666 sono insolventi, con un tasso di sofferenza del 2 per cento. Quasi il triplo (5,8 per cento) è, invece, il tasso sofferenza delle carte revolving: se si considera che sono attive 4,6 milioni di carte, più di 266 mila sono quindi quelle in sofferenza. Se a questo ultimo dato, sommiamo il numero delle carte di credito in sofferenza, si arriva a una cifra vicina al mezzo milione: 496.712,5 carte scoperte. In Italia, il numero delle carte per abitante è 1,2: quindi se dividiamo il numero delle carte in sofferenza per 1,2 si ottiene in numero degli italiani che sono falliti: 414.000 persone. Quasi 13 milioni e mezzo sono, invece, gli italiani che rischiano di essere seriamente colpiti dalla crisi sulle carte di credito.

18/11/2008

Documento n.7600

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