CRACK LEHMAN: SI ALLUNGA LA LISTA DELLE BANCHE CHE RISCHIANO IL FALLIMENTO

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8 - SI ALLUNGA L'ELENCO DELLE BANCHE CHE RISCHIANO IL FALLIMENTO... A cura di Hugo Dixon per "La Stampa" - Non bisognerebbe aggredire chi già si trova in difficoltà. Lunedì, la Camera dei Rappresentanti americana non ha seguito questo consiglio. Il voto contro il piano di salvataggio di Paulson ha gettato i mercati finanziari, già traumatizzati, in un vortice di paura. I ribassi da record registrati dagli indici di Borsa statunitensi e dal petrolio non si sono ripetuti in Asia e in Europa, ma anche se un martedì di terrore è stato scongiurato, il mondo finanziario rimane fragile. Gli scossoni del mercato azionario sono il sintomo, non la causa della preoccupazione. Lo scoppio della bolla e i suoi postumi si sono concentrati sul mercato del credito, ed è lì che le prospettive si presentano particolarmente sinistre. I 400 miliardi di euro stanziati dall'Irlanda a garanzia dei depositi sono stati accolti con favore da tutti, salvo gli acquirenti dei titoli di Stato irlandesi. Il salvataggio da 6,4 miliardi della franco-belga Dexia ha dimostrato che alcune autorità possono effettivamente fare qualcosa. Ma i mercati monetari rimangono virtualmente congelati. Lo spread tra il tasso interbancario e quello governativo resta su valori da record nonostante il raddoppio delle iniezioni di liquidità della Fed e i generosi finanziamenti della Bce. L'elenco delle banche ritenute a rischio continua ad allungarsi. In questo contesto, le voci possono facilmente autoavverarsi. Ad esempio, le autorità svedesi possono avere ragione nell'affermare che Swedbank è solida nonostante la sua forte esposizione con le scricchiolanti economie baltiche e un inatteso buco da 1,35 miliardi di dollari dovuto al fallimento di Lehman Brothers. Se però i correntisti o i finanziatori non saranno sufficientemente rassicurati, si renderà necessario un salvataggio anche per questo istituto. Finora, tutte le autorità politiche ed economiche hanno cercato di tappare le falle, ma si trovano in una posizione tutt'altro che invidiabile. Devono tranquillizzare mercati e cittadini in preda al panico e trovare un difficile equilibrio riguardo alla giusta misura degli interventi.

01/10/2008

Documento n.7513

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