CRACK FINANZIARIO: MAO TREMONTI PRENDE A CALCHI DRAGHI. NON E' VERO, MA QUASI CI CREDO....'

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MAO Tremonti PRENDE A CALCI DRAGHI: “È demenziale stare ad ascoltare le lezioni di chi non ha capito nulla o ha capito molto della crisi dei mercati” - PARLA QUEL GIULIETTO CHE qualche mese fa riteneva LE BANCHE troppo ricche Franco Bechis per "Italia Oggi" Scende ancora una volta il gelo fra il ministro dell'economia italiano, Giulio Tremonti, e il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. Come già era accaduto qualche mese fa, Tremonti ha bocciato consigli e ricette anti-crisi del Financial stability forum presieduto proprio da Draghi. Senza tanti giri di parole, il ministro italiano ha così motivato la sua assenza (in realtà dovuta a un ritardo tecnico dei voli) al discorso di Draghi che precedeva la riunione dell'Ecofin: «È demenziale stare ad ascoltare le lezioni di chi non ha capito nulla o ha capito molto della crisi dei mercati». Poi si è riferito al crack Madoff e ha ironizzato: «E meno male che c'era il Financial stability forum, figuriamoci se non c'era...». Ironia e sarcasmo di cui Tremonti è maestro, e che hanno irritato Draghi, trinceratosi dietro un piccato "il Governatore non commenta queste cose". Ma non si tratta solo di battute o di scarsa simpatia fra i due personaggi chiave dell'economia italiana. Perchè l'analisi del ministro dell'Economia è più profonda: «Quello in corso», spiega. «è il riflesso di un fallimento dei regolatori. Le regole non possono essere rifatte dai regolatori, spetta ai politici». E ancora: «Siamo di fronte a una crisi reale dell'economia, non solo finanziaria. E quando sento che servono nuovi interventi, che bisogna aggiungere debito a debito, dico di no. Non si può curare chi beve troppo whisky dandogli del cognac. Quello che serve è fare più risparmio, più domanda e investimenti pubblici, più moralità, più legalità». Una risposta chiara alla recente richiesta del governatore della Banca d'Italia di nuove misure contro la crisi finanziaria. E l'ultimo capitolo di un duello a distanza fra i due che era iniziato ancora prima delle ultime elezioni politiche, in piena crisi dei mutui, quando Tremonti definì una banale aspirina il prontuario presentato da Draghi al Fsf. Ma al di là delle responsabilità personali dei singoli è vero che sono state proprio le autorità regolatrici, dalla Fed in giù, all'origine di questa crisi prima finanziaria e poi economica. Hanno allentato controlli e regole, e non previsto quel che stava per accadere. Ma le responsabilità sono ampiamente da condividere con i governi che hanno brillato soprattutto per assenza. Giusto che ora le nuove regole siano definite dalla politica, un po' inutile processare il passato e puntare il dito contro chi non aveva saputo vedere. Perché onestamente nessuno l'ha fatto. Nemmeno l'attuale ministro dell'Economia, ora costretto a salvare banche che solo qualche mese fa riteneva troppo ricche...

19/12/2008

Documento n.7665

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