CLASS ACTION: PARTIRANNO CONTRO LE BANCHE, SU ANATOCISMO,TANGO BOND,PARMALAT E TASSI SUI DEPOSITI

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Via alle class action contro le banche su anatocismo e tassi sui depositi ( Milano Finanza del 10/01/2008 ) MF Via alle class action contro le banche su anatocismo e tassi sui depositi La sfida parte dall'adusbef. gli istituti studiano ricorsi e conciliazioni. Si comincia con l'anatocismo, si proseguirà con Parmalat e tango bond e si concluderà con i tassi sui depositi. Partono le prime class action contro il sistema bancario. O meglio, si annunciano le prime azioni collettive risarcitorie, visto che la norma della Finanziaria prevede che le richieste possono essere avanzate soltanto dal prossimo luglio. A lanciare l'iniziativa è l'Adusbef. L'associazione presieduta da Elio Lannutti ha deciso di avviare la prima class action sull'anatocismo, una pratica dichiarata illegittima, perché in contrasto con il codice civile, da una sentenza a sezioni unite della Cassazione nel 2004. Sul proprio sito internet l'Adusbef ha messo a disposizione il modulo da compilare per aderire all'azione collettiva. Obiettivo: ottenere un risarcimento per la pratica dell'anatocismo, la capitalizzazione ogni tre mesi degli interessi sugli interessi a favore della banca. L'associazione si farà assistere da un gruppo di esperti capitanati dal docente di diritto civile Ugo Ruffolo, e da Alfredo Galasso, avvocato ed ex componente del Csm, ora professore di diritto bancario. "Inizia così", spiega Lannutti a MF, "il riscatto per il maltrattato popolo dei consumatori, che non si arrende alle malefatte, e in particolare alla più odiosa, una vera usura legalizzata, ovvero l'anatocismo". Ma Lannutti ha in serbo anche azioni collettive su Parmalat, obbligazioni argentine e pure sulla simmetria dei tassi sui depositi: "è una vergogna che le banche adeguano subito i tassi passivi per gli utenti quando la Bce alza i saggi, mentre non li diminuisce quando l'Istituto di Francoforte li abbassa. Un escamotage che ha fatto introitare alle banche 5,9 miliardi di euro". L'associazione sta inoltre studiando anche la possibilità di un'azione collettiva sulla spinta che c'è stata da parte delle banche, almeno fino a poco tempo fa, a erogare mutui a tasso variabile. Fra le banche circolano già le prime ipotesi su possibili contromosse. C'è chi, negli istituti di credito, non esclude di ricorrere alla Corte costituzionale per scongiurare la retroattività nell'applicazione della nuova legge. Ma su questo l'Adusbef non ha dubbi: "La norma della Finanziaria", secondo uno degli avvocati dell'Adusbef, Lucio Golino, "non è sostanziale ma processuale, quindi amplia la sfera attuale delle azioni possibili su fatti pregressi. D'altronde la legge è talmente chiara su questo aspetto che era stato presentato un emendamento, poi non approvato, che prevedeva proprio la non retroattività". L'intento comune tra gli istituti di credito, come emerge da indiscrezioni raccolte da MF, è quello di evitare quanto più possibile che le associazioni degli utenti ricorrano al tribunale. A questo fine la strada della conciliazione stragiudiziale è quella che cercherà di seguire l'industria bancaria, sulla scia di quanto hanno già sperimentato le camere di commercio e alcune aziende. Al vaglio dei tecnici, anche dell'Abi, ci sarebbe l'idea di trasformare l'attuale Ombudsman in un tramite con le singole banche oppure farne la base per un nuovo organismo da istituire in collaborazione con la Banca d'Italia. Ma su questa ipotesi non si sarebbe ancora raggiunta una concordanza di vedute fra le parti interessate. (riproduzione riservata) MF - Mercati Globali Numero 007, pag. 7 del 10/1/2008 Autore: Michele Arnese. MF Via alle class action contro le banche su anatocismo e tassi sui depositi La sfida parte dall'adusbef. gli istituti studiano ricorsi e conciliazioni. Si comincia con l'anatocismo, si proseguirà con Parmalat e tango bond e si concluderà con i tassi sui depositi. Partono le prime class action contro il sistema bancario. O meglio, si annunciano le prime azioni collettive risarcitorie, visto che la norma della Finanziaria prevede che le richieste possono essere avanzate soltanto dal prossimo luglio. A lanciare l'iniziativa è l'Adusbef. L'associazione presieduta da Elio Lannutti ha deciso di avviare la prima class action sull'anatocismo, una pratica dichiarata illegittima, perché in contrasto con il codice civile, da una sentenza a sezioni unite della Cassazione nel 2004. Sul proprio sito internet l'Adusbef ha messo a disposizione il modulo da compilare per aderire all'azione collettiva. Obiettivo: ottenere un risarcimento per la pratica dell'anatocismo, la capitalizzazione ogni tre mesi degli interessi sugli interessi a favore della banca. L'associazione si farà assistere da un gruppo di esperti capitanati dal docente di diritto civile Ugo Ruffolo, e da Alfredo Galasso, avvocato ed ex componente del Csm, ora professore di diritto bancario. "Inizia così", spiega Lannutti a MF, "il riscatto per il maltrattato popolo dei consumatori, che non si arrende alle malefatte, e in particolare alla più odiosa, una vera usura legalizzata, ovvero l'anatocismo". Ma Lannutti ha in serbo anche azioni collettive su Parmalat, obbligazioni argentine e pure sulla simmetria dei tassi sui depositi: "è una vergogna che le banche adeguano subito i tassi passivi per gli utenti quando la Bce alza i saggi, mentre non li diminuisce quando l'Istituto di Francoforte li abbassa. Un escamotage che ha fatto introitare alle banche 5,9 miliardi di euro". L'associazione sta inoltre studiando anche la possibilità di un'azione collettiva sulla spinta che c'è stata da parte delle banche, almeno fino a poco tempo fa, a erogare mutui a tasso variabile. Fra le banche circolano già le prime ipotesi su possibili contromosse. C'è chi, negli istituti di credito, non esclude di ricorrere alla Corte costituzionale per scongiurare la retroattività nell'applicazione della nuova legge. Ma su questo l'Adusbef non ha dubbi: "La norma della Finanziaria", secondo uno degli avvocati dell'Adusbef, Lucio Golino, "non è sostanziale ma processuale, quindi amplia la sfera attuale delle azioni possibili su fatti pregressi. D'altronde la legge è talmente chiara su questo aspetto che era stato presentato un emendamento, poi non approvato, che prevedeva proprio la non retroattività". L'intento comune tra gli istituti di credito, come emerge da indiscrezioni raccolte da MF, è quello di evitare quanto più possibile che le associazioni degli utenti ricorrano al tribunale. A questo fine la strada della conciliazione stragiudiziale è quella che cercherà di seguire l'industria bancaria, sulla scia di quanto hanno già sperimentato le camere di commercio e alcune aziende. Al vaglio dei tecnici, anche dell'Abi, ci sarebbe l'idea di trasformare l'attuale Ombudsman in un tramite con le singole banche oppure farne la base per un nuovo organismo da istituire in collaborazione con la Banca d'Italia. Ma su questa ipotesi non si sarebbe ancora raggiunta una concordanza di vedute fra le parti interessate. (riproduzione riservata) MF - Mercati Globali Numero 007, pag. 7 del 10/1/2008 Autore: Michele Arnese. ( Milano Finanza del 10/01/2008 ) Stampa - Guida

10/01/2008

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