CLASS ACTION: IL GOVERNO BERLUSCONI LA VUOLE CANCELLARE ?

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Il Sole-24 Ore: FINANZA E MERCATI data: 2008-05-03 - pag: 35 Azioni collettive. La gestazione della nuova legge In Italia un cammino accidentato Isabella Bufacchi ROMA I colpi di scena che hanno segnato finora il cammino accidentato della legge sull'azione collettiva risarcitoria potrebbero non essere finiti. Dopo essere stata scritta originariamente da un'associazione dei consumatori ( Adusbef), imposta da due senatori del centrosinistra "ribelli" mettendo con le spalle al muro il Governo Prodi, inserita impropriamente tra i provvedimenti della legge di Bilancio, la Finanziaria 2007, approvata per colpa di un tasto pigiato erroneamente da un senatore di centrodestra, la class action all'italiana resta ancora una volta appesa a un filo. La norma è operativa dal 29 giugno ma il nuovo Governo Berlusconi in questo periodo di limbo ha più di un'opzione aperta: può decidere di perfezionare il testo e modificarlo dopo la sua entrata in vigore, come aveva promesso di fare l'allora ministro dello Sviluppo economico Luigi Bersani; può varare un provvedimento d'urgenza per sospenderlo, prorogarlo di altri 180 giorni, o più, per ripromettersi di limarlo con calma. Per scoprire come sarà scritto questo nuovo capitolo della saga sulla class action bisogna attendere non solo la formazione del Governo ma anche la nomina dei presidenti delle commissioni parlamentari interessate alla class action, come quella Finanze. I banchi a Montecitorio e a Palazzo Madama della larga maggioranza del Governo Berlusconi sono popolati da deputati e senatori che hanno criticato la legge voluta da Bersani. Ma nelle fila del centrosinistra mancano all'appello i due senatori dell'Unione democratica autori del blitz in Finanziaria: Roberto Manzione e Willer Bordon. è ora senatore con l'Italia dei Valori Elio Lannutti, il presidente di Adusbef dietro la class action Manzione-Bordon. Proprio perché l'azione collettiva risarcitoria è giudicata di portata storica per il sistema giudiziario italiano, come strumento inedito per la tutela dei consumatoriutenti e fors'anche investitoriazionisti, tutti gli attori coinvolti si augurano che funzioni al meglio. Tant'è che a chiederne ritocchi urgenti nei mesi passati sono state molte associazioni dei consumatori, le associazioni degli imprenditori e delle banche, per non parlare degli avvocati. La lista dei chiarimenti sollecitati a gran voce è lunga. Eccone alcuni: gli azionisti e i danni ecologici sono dentro o fuori? la norma è applicabile ai fatti dannosi avvenuti prima della sua entrata in vigore? come funziona il sistema dell'opt-in che consente ai consumatori di saltare sul carro in corsa dalla partenza fino al traguardo? a quali appelli possono ricorrere le parti chiamate in giudizio? come si procede senza risarcimenti stabiliti con sentenza esecutiva? Saranno i giudici a interpretare la legge, a trovare le risposte agli interrogativi di una norma ora lacunosa ora ambigua. Ma proprio perché tutto è possibile, e l'incertezza regna sovrana, le associazioni dei consumatori più bellicose hanno già preparato numerose class action da presentare in diversi tribunali. Il rischio di intasare il sistema c'è: ma anche questo è un dubbio che sarà chiarito solo dopo le prime verifiche sul campo. A conferma dell'aria di sbandamento che si respira in questi 180 giorni di incubazione della class action, uno dei primi passi mossi in Parlamento in questi giorni va proprio nella direzione di riscrivere la norma. L'iniziativa è a firma della senatrice Donatella Poretti del Partito Democratico (ex radicale),molto critica dell'attuale legge contenente principi addirittura "anticostituzionali". Il testo, scritto in collaborazione questa volta con l'Aduc, estende tra le altre cose la legittimità ad agire a tutti i cittadini, oltre alle associazioni di categoria e introduce i danni punitivi, come negli Usa: perché a volte risarcire un danno di pochi centesimi di euro a una pluralità di utenti non è un deterrente efficace per far rispettare i diritti dei consumatori. [email protected] LA SITUAZIONE La norma è operativa da giugno, ma il nuovo Governo ha varie opzioni: modificarla, sospenderla con urgenza, prorogarla per 180 giorni.

05/05/2008

Documento n.7280

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