CLASS ACTION: E' RETROATTIVA ! I GIURISTI SERI (E NON A LIBRO PAGA) GELANO LE BANCHE

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I giuristi gelano le banche, la class action è retroattiva ( Milano Finanza del 07/02/2008 ) Stampa - Guida MF I giuristi gelano le banche, la class action è retroattiva LE conclusioni di un SEMINARIO A PORTE CHIUSE all'abi. Non c'erano soltanto banchieri e capi degli ufficiali legali delle banche al seminario a porte chiuse organizzato dall'Abi martedì sera. C'erano soprattutto i principali giuristi ed esperti del settore, chiamati dall'associazione bancaria presieduta da Corrado Faissola a discutere di class action. E per rispondere a una domanda clou: la norma sulle azioni collettive è,o non è, retroattiva? Un problema posto nella relazione introduttiva di Enrico Granata, direttore centrale e responsabile dell'area normativa dell'Abi. A sorpresa per molti dirigenti del credito presenti alla riunione riservata (in totale i partecipanti erano circa 70), la maggioranza degli esperti, secondo la ricostruzione di MF, propende per la retroattività della class action italiana. Un'indicazione arrivata anche da Guido Alpa, presidente del consiglio nazionale forense, che ha sottolineato le possibili diverse interpretazioni della legge. Ha detto in sostanza Alpa: se si ritiene che siano stati introdotti nuovi strumenti processuali, la norma è retroattiva, se invece si ritiene che siano stati previsti nuovi interessi da tutelare, allora la legge vale solo per il futuro. Alpa, però, propenderebbe per la prima impostazione. Sulla stessa linea anche Giorgio Costantino, professore di diritto processuale civile a Roma Tre. Per Costantino, non ci sono dubbi: la legge è retroattiva, perché non prevede nuove azioni di responsabilità. D'altronde, avrebbe aggiunto, l'auspicio del mondo bancario doveva essere inserito nel testo normativo per "evitare azioni scaturite da fatti pregressi", come invitò Faissola in un'audizione alla Camera. Secondo le indiscrezioni raccolte da MF, le stesse argomentazioni di Alpa e Costantino sarebbero state espresse da altri giuristi e docenti universitari, come Mario Libertini, Domenico Dalfino e Antonio Carratta. I dirigenti e gli alti funzionari delle banche allora hanno insistito: ma non ci sono proprio appigli per sostenere l'irretroattività? A questo proposito Andrea Zoppini, docente di diritto privato a Roma Tre, che ha collaborato come consulente della presidenza del Consiglio alla stesura delle norme sull'azione collettiva, ha rimarcato che le associazioni degli utenti hanno acquisito un diritto nuovo che prima non avevano. Come dire che ci sono le base per l'irretroattività della class action. Infatti l'interesse processuale ad agire e poi a determinare l'ammontare del risarcimento sarà riconosciuto anche alle associazioni dei consumatori, avrebbe concluso il professore universitario.Sulla scia di Zoppini anche Michele Vietti, deputato dell'Udc. L'ex sottosegretario alla Giustizia nel governo Berlusconi ha rivelato che a una prima analisi aveva ritenuto che la disciplina fosse assolutamente applicabile anche ai fatti dannosi verificatesi prima della sua entrata in vigore, mentre ora si sta ricredendo. Questo perché siccome la legittimazione processuale non è stata attribuita al soggetto danneggiato ma alle associazioni, si potrebbe evidenziare un diritto nuovo, e quindi, ha concluso Vietti, ci sarebbero spazi per sostenere l'irretroattività della norma.A sorpresa tra i partecipanti c'era anche Paolo Landi, segretario dell'Adiconsum, che però non rappresentava tutte gli organismi degli utenti, visto che ad esempio l'Adusbef guidata da Elio Lannutti, in prima fila nell'annunciare le prime class action su Cirio, Parmalat, Tango Bond e anatocismo, non è stata invitata dall'Abi. Alla riunione era presente anche Elio Schettino, direttore finanza e diritto d'impresa di Confindustria, che ha chiesto ai giuristi: l'associazione degli imprenditori può promuovere azioni collettive contro la pubblica amministrazione? (riproduzione riservata) MF - Banche & Banchieri Numero 027, pag. 17 del 7/2/2008 Autore: Michele Arnese. MF I giuristi gelano le banche, la class action è retroattiva LE conclusioni di un SEMINARIO A PORTE CHIUSE all'abi. Non c'erano soltanto banchieri e capi degli ufficiali legali delle banche al seminario a porte chiuse organizzato dall'Abi martedì sera. C'erano soprattutto i principali giuristi ed esperti del settore, chiamati dall'associazione bancaria presieduta da Corrado Faissola a discutere di class action. E per rispondere a una domanda clou: la norma sulle azioni collettive è,o non è, retroattiva? Un problema posto nella relazione introduttiva di Enrico Granata, direttore centrale e responsabile dell'area normativa dell'Abi. A sorpresa per molti dirigenti del credito presenti alla riunione riservata (in totale i partecipanti erano circa 70), la maggioranza degli esperti, secondo la ricostruzione di MF, propende per la retroattività della class action italiana. Un'indicazione arrivata anche da Guido Alpa, presidente del consiglio nazionale forense, che ha sottolineato le possibili diverse interpretazioni della legge. Ha detto in sostanza Alpa: se si ritiene che siano stati introdotti nuovi strumenti processuali, la norma è retroattiva, se invece si ritiene che siano stati previsti nuovi interessi da tutelare, allora la legge vale solo per il futuro. Alpa, però, propenderebbe per la prima impostazione. Sulla stessa linea anche Giorgio Costantino, professore di diritto processuale civile a Roma Tre. Per Costantino, non ci sono dubbi: la legge è retroattiva, perché non prevede nuove azioni di responsabilità. D'altronde, avrebbe aggiunto, l'auspicio del mondo bancario doveva essere inserito nel testo normativo per "evitare azioni scaturite da fatti pregressi", come invitò Faissola in un'audizione alla Camera. Secondo le indiscrezioni raccolte da MF, le stesse argomentazioni di Alpa e Costantino sarebbero state espresse da altri giuristi e docenti universitari, come Mario Libertini, Domenico Dalfino e Antonio Carratta. I dirigenti e gli alti funzionari delle banche allora hanno insistito: ma non ci sono proprio appigli per sostenere l'irretroattività? A questo proposito Andrea Zoppini, docente di diritto privato a Roma Tre, che ha collaborato come consulente della presidenza del Consiglio alla stesura delle norme sull'azione collettiva, ha rimarcato che le associazioni degli utenti hanno acquisito un diritto nuovo che prima non avevano. Come dire che ci sono le base per l'irretroattività della class action. Infatti l'interesse processuale ad agire e poi a determinare l'ammontare del risarcimento sarà riconosciuto anche alle associazioni dei consumatori, avrebbe concluso il professore universitario.Sulla scia di Zoppini anche Michele Vietti, deputato dell'Udc. L'ex sottosegretario alla Giustizia nel governo Berlusconi ha rivelato che a una prima analisi aveva ritenuto che la disciplina fosse assolutamente applicabile anche ai fatti dannosi verificatesi prima della sua entrata in vigore, mentre ora si sta ricredendo. Questo perché siccome la legittimazione processuale non è stata attribuita al soggetto danneggiato ma alle associazioni, si potrebbe evidenziare un diritto nuovo, e quindi, ha concluso Vietti, ci sarebbero spazi per sostenere l'irretroattività della norma. A sorpresa tra i partecipanti c'era anche Paolo Landi, segretario dell'Adiconsum, che però non rappresentava tutte gli organismi degli utenti, visto che ad esempio l'Adusbef guidata da Elio Lannutti, in prima fila nell'annunciare le prime class action su Cirio, Parmalat, Tango Bond e anatocismo, non è stata invitata dall'Abi. Alla riunione era presente anche Elio Schettino, direttore finanza e diritto d'impresa di Confindustria, che ha chiesto ai giuristi: l'associazione degli imprenditori può promuovere azioni collettive contro la pubblica amministrazione? (riproduzione riservata) MF - Banche & Banchieri Numero 027, pag. 17 del 7/2/2008 Autore: Michele Arnese. ( Milano Finanza del 07/02/2008 )

07/02/2008

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