BENZINE. BASTA CON IL PIZZI IMPOSTO A CHI PAGA CON LA CARTA DI CREDITO

in Articoli e studi
basta con il pizzo imposto a chi paga con la credit card" ( Repubblica, La del 21/10/2008 ) Stampa - Guida Pagina 4 - Economia Ai danni dei consumatori Elio Lannutti, presidente Adusbef "Basta con il pizzo imposto a chi paga con la credit card" Più i prezzi variano, più le compagnie ci guadagnano, e poi hanno scaricato sui consumatori gli introiti della Robin Tax ROMA - Il prezzo della benzina scende, è vero, ma le compagnie petrolifere potrebbero fare molto di più. Elio Lannutti, senatore dell´Italia dei Valori e presidente dell´Adusbef, ne è convinto. Senatore, secondo lei, quali altri margini di ribasso ci sono? «Uno, immediato, riguarda i rapporti di cambio. Basta andare a vedere l´andamento euro/dollaro e confrontarlo con il prezzo del greggio al barile per capire che c´è spazio per una ulteriore riduzione di 2 o 3 centesimi al litro. Per non parlare del pizzo». Quale pizzo? «Quello che un consumatore paga ogni volta che decide di fare il pieno e salda il conto con la carta di credito. Si tratta di 0,77 centesimi ad operazione: un pizzo, appunto, che non esiste in nessun altro paese dell´Europa. Non ho dubbi su questo, l´unico dubbio che ho è che non so se sono state le compagnie petrolifere ad insegnare il metodo alla banche o se sono state invece le banche a fare da maestre. Comunque sia è inaccettabile che ciò accada e che tutto questo penalizzi chi, favorendo la trasparenza, usa la carta di credito e non il contante». Le compagnie petrolifere affermano che il prezzo attuale dimostra la correttezza del mercato e del loro comportamento. «Per smentirle basta dare appunto un´occhiata ai loro margini di guadagno. Le cifre parlano chiaro: sono elevatissimi, stratosferici. E quel che è peggio dimostrano un dinamismo proporzionale alla fluttuabilità del prezzo del barile. Più il prezzo del petrolio varia, più le compagnie ci guadagnano. Senza dimenticare che hanno scaricato sul prezzo al consumo anche gli introiti versati per la Robin-tax». La inadeguatezza delle rete distributiva non basta a spiegare la differenza di prezzo con gli altri paesi europei? «No, è solo uno dei tanti aspetti. Bisognerebbe intervenire sul mercato, non credo che meccanismi di tutela dei consumatori si possano attivare da soli. Le compagnie non agiranno in questo senso, dovrebbe pensarci il governo: ma cosa possiamo aspettarci da un esecutivo che è intervenuto per salvare le banche, ma nulla ha fatto per i consumatori se non rinviare la class-action?». (l.gr.)

21/10/2008

Documento n.7548

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