BANCO POPOLARE DI VICENZA E GIORNALE DI VICENZA

in Articoli e studi
dott. Giulio Antonacci, direttore responsabile de Il Giornale di Vicenza Viale S. Lazzaro, 89 I-36100 Vicenza LETTERA RACCOMANDATA A.R. Anticipata al fax n°0444570117 E, p.c. Al dott. Gianluca Amadori Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto Palazzo Turlona S. Polo, 2162 30125 Venezia Fax0415242665 Al dott. Ivano Nelson SALVARANI Procuratore Capo della Repubblica c/o Tribunale Ordinario Palazzo Negri Corso Palladio 159 36100 - Vicenza fax 0444 326002 Istanza di rettifica ex art. 8 della legge n°48/1947 recante “Disposizioni sulla stampa” con riferimento agli articoli “Adusbef contro Bpvi L'azione è gonfiata” su il Giornale di Vicenza del 08/04/2008 e 09/04/2008 dal titolo:”Spettacolare autogol del difensore Lannutti” . In nome, per conto e nell’interesse del dott. Elio Lannutti, nato ad ARCHI (CH) il 08.10.1948 e domiciliato a Roma in via Farini 62 presso la sede di ADUSBEF – Associazione di utenti bancari, assicurativi, finanziari e postali, in proprio e n.q. di Presidente ADUSBEF da cui ho ricevuto espresso mandato scritto, ai sensi e per gli effetti della legge in oggetto La invito a pubblicare sul giornale da Lei diretto, entro due giorni dal ricevimento della presente, “in testa di pagina e collocate nella stessa pagina del giornale che ha riportato la notizia cui si riferiscono” (art. 8 l. 47/48), le seguenti necessarie rettifiche agli articoli apparsi sul Giornale di Vicenza, del 8 e 9 aprile 2008 contenenti affermazioni non corrispondenti al vero ed insinuazioni lesive all’onore e al prestigio del dott. Elio Lannutti, attualmente impegnato nella campagna elettorale per l’elezione del nuovo Parlamento come candidato capolista al Senato della Repubblica nella Circoscrizione Veneto nella Lista Di Pietro Italia dei Valori. Nei citati articoli si contesta all’Adusbef l’invio di un esposto-denuncia alle Procure della Repubblica di Milano, Roma e Vicenza contro i vertici aziendali della Banca Popolare di Vicenza - istituto di credito che utilizza ancora la clausola, da feudatari medievali, di gradimento sui soci da ammettere nel libro soci – avverso l’annunciata ( e poi decisa) delibera assembleare di aumento di capitale con la fissazione del titolo a 58 euro che sulla base di un complesso ed articolato dossier allegato alla denuncia appare manifestamente “gonfiato” ed in grado quindi di inondare le casse dell’istituto di liquidità indebita con conseguente danno dei piccoli azionisti che, consci di ciò si vedrebbero ovviamente costretti a rinunciare alla partecipazione. Il valore delle azioni della Bpvi come quelle di banche non quotate, come ormai noto a tutti (anche a quei giornalisti che tradendo l’etica della professione fanno finta di ignorarlo), non sono determinate dai mercati, ma da combriccole di amici come i banchieri, che continuano a creare disastri,dai sub-prime ai derivati, bruciando il risparmio di milioni di cittadini. Se si chiede un aumento di capitale, su valori fittizi, i soci possono pagare somme superiori al valore valutato,non si sa bene con quali criteri. In ogni caso negli articoli di stampa, in particolare, si dubita della genuinità dell’intervento insinuando un collegamento al su citato impegno elettorale del dr. Elio Lannutti e prospettando uno “spettacolare autogol del difensore Lannutti”. Si comprende agevolmente che, soprattutto nelle città di provincia, siano le banche a dettare la linea editoriale ai giornali, non potendosi tuttavia in alcun modo accettare la diffamazione a mezzo stampa, in merito alla quale il dr. Lannutti si riserva tutte le azioni legali a tutela di 25 anni di limpide battaglie condotte nella difesa dei consumatori, risparmiatori ed utenti dei servizi bancari e finanziari. Il dottor Lannutti, che sta girando in lungo ed in largo il Veneto per la campagna elettorale,ottenendo vasti ed inaspettati consensi anche dai cittadini che militano in parti politiche avverse alla Lista Di Pietro L’Italia dei Valori, non ha mai menzionato negli incontri, nei convegni (l’ultimo a Venezia su banche e derivati l’8 aprile 2008 a Palazzo Ducale) e nelle trasmissioni televisive (Canale Italia, Telenordest, Telelombardia,ecc.) a cui ha partecipato e dove ha affrontato le questioni bancarie, dell’esposto denuncia inoltrato alle Procura di Milano, Roma e Vicenza contro la Banca Popolare di Vicenza, né Adusbef ha prodotto alcuna nota o comunicato stampa sull’argomento,per il rigoroso rispetto della magistratura. Appaiono dunque manifestamente pretestuose e lesive della dignità e dell’onorabilità del dott. Lannutti, sia come Presidente di Adusbef che come candidato al Senato, le insinuazione sin troppo evidenti dell’articolista (I.T.) quando prospetta “Che si tratta solo di un esposto in vista della doppia scadenza elettorale”, in “Adusbef contro Bpvi,l’azione è gonfiata” (GdVicenza 8 aprile 2008) L’autogol non è quindi dell’Adusbef né del dr. Lannutti,che tornerà a tempo debito sulla scandalosa gestione della Banca Popolare di Vicenza, ma di quegli articolisti sedicenti oracoli (ed il riferimento a MA.SM non è casuale),che passano le veline delle banche spacciandole informazione obiettiva. Con riserva delle più ampie azioni di tutela. Avv. Lucio Golino Roma,10 aprile 2008

10/04/2008

Documento n.7243

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