BANCHE: PROFUMO DI RICAMBIO AD UNICREDIT. MA CHI RISARICRA' I DANNI INGENTI ?

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C’È QUALCOSA DI NUOVO OGGI SOTTO IL SOLE (24 ORE): C’È PROFUMO DI RICAMBIO - SCOPERTO DA BAZOLI, CARO A TREMONTI, AULETTA ARMENISE E’ PRONTO PER UNICREDIT - E PROFUMO PREPARA L’ADDIO: “POTREI ANDAR IN PENSIONE ANCHE PRIMA DEI 60 ANNI” 1 - PROFUMO PREPARA L'ADDIO: "AVEVO DETTO CHE SAREI ANDATO IN PENSIONE A 60 ANNI, POTREI ANDAR VIA ANCHE PRIMA" Da Libero Mercato - "Ricordate che avevo detto che sarei andato in pensione a 60 anni? Potrei andar via anche prima". Così ieri l'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, ha risposto a chi gli ricordava il suo impegno per favorire il ricambio generazionale. Il banchiere è intervenuto a un dibattito nell'ambito del forum sull'economia mondiale di Davos". 2 - C'È QUALCOSA DI NUOVO OGGI SOTTO IL SOLE 24 ORE: PROFUMO DI AULETTA Fabio Tamburini per Il Sole24ore Negli anni d'oro della finanza si è formata una nuova generazione di banchieri italiani. Alcuni, come Matteo Arpe, hanno scelto di mettersi in proprio. Altri come Fabio Innocenzi (ex Banco Popolare) e Pietro Modiano (ex Banca Intesa Sanpaolo) hanno dovuto fare i conti con incidenti di percorso. Altri ancora, per esempio Alberto Nagel (Mediobanca), restano alla guida delle banche in cui sono cresciuti oppure hanno appena ottenuto incarichi importanti come Victor Massiah (che ha sostituito Giampiero Auletta Armenise alla guida di Banca Ubi). Il caso di Auletta Armenise, invece, è tutto da decifrare. Nel novembre scorso, con un vero colpo di scena anticipato dall'agenzia di stampa Radiocor, Auletta ha comunicato al Cda il gran rifiuto: l'addio all'incarico di a.d. della Banca Ubi, diventata sotto la sua guida una delle principali banche italiane (con sede a Bergamo), e il ritorno a Roma. «Mi sono reso conto che le esigenze della famiglia e quelle della banca erano inconciliabili - ha dichiarato - così ho deciso, con soddisfazione, che la mia priorità era la famiglia». Poi, alla domanda sulla durata del gran rifiuto, la risposta è stata che era confermato per «un periodo di tempo congruo». Ora l'interrogativo su quale sarà il suo destino professionale è molto diffuso. Anche perché il ministro Tremonti non perde occasione di far sapere che la grande crisi richiede grandi cambiamenti al vertice delle banche. Proprio due giorni fa, in proposito, ha aggiunto una battuta emblematica: «Il nostro sistema è solido - ha detto - perché si parla poco inglese». E tutti hanno subito immaginato che la stoccata fosse destinata a un banchiere che l'inglese lo parla molto bene: Alessandro Profumo, a.d. UniCredit. Di sicuro Auletta Armenise, classe 1957 esattamente come Profumo, ha sponsor di peso. «Il Paese non può permettersi di rinunciare a una persona di qualità come lui», commenta un personaggio tra i più influenti sulla piazza romana (e non soltanto romana). Ed è altrettanto certo che l'addio di Auletta alla Banca Ubi ha segnato di fatto l'autonomia da Giovanni Bazoli, padre putativo del gruppo bancario nato sull'asse Bergamo-Brescia nonché presidente del consiglio di sorveglianza di Banca Intesa Sanpaolo e suo sostenitore convinto da quando, a metà anni 90, lo ha assunto come responsabile della direzione pianificazione e controllo dell'Ambroveneto, protagonista poi di numerose aggregazioni. All'epoca Auletta era un quarantenne che, dopo 13 anni di lavoro nel gruppo della Banca nazionale dell'agricoltura, controllato dal padre, il conte Giovanni, aveva deciso la svolta lasciando le società di famiglia. Lui e il padre, che pure hanno ritrovato piena armonia, si assomigliano come il sole e la luna. Papà Auletta era inconfondibile per l'aspetto tarchiato e massiccio, i modi spicci più da proprietario terriero che da banchiere, la parlata romana inconfondibile, l'attitudine ad additare la massoneria come mandante di buona parte delle guerre nel mondo del potere. Il figlio, sempre cortese e riservato, laurea in Economia seguita da uno stage a Londra, si è distinto come lavoratore instancabile, niente a che vedere con il classico figlio di papà. Tra i suoi riferimenti vanno ricordati Pellegrino Capaldo ( protagonista di spicco della finanza italiana, professore alla Sapienza di Roma e relatore della tesi in Economia aziendale svolta da Auletta), i cattolicissimi banchieri Ernesto Monti e Federico Pepe (entrambi alla guida di Bna), l'attuale amministratore delegato di Unipol Carlo Salvatori.

01/02/2009

Documento n.7736

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