BANCHE: PER MUSSARI STA PER SUONARE LA CAMPANELLA. TREMONTI ALLA CONQUISTA DELLA BANCA ROSSA

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tratto da www.dagospia.it 1 - PER MUSSARI STA PER SUONARE LA CAMPANELLA (I CONTI MPS NON TORNANO - TREMONTI ALLA CONQUISTA DELLA BANCA ROSSA) A Siena non fanno sconti, nemmeno al MontePaschi, la banca fondata nel 1472 che ha sempre distribuito ricchi dividendi. Quest'anno cambia la musica; invece del panforte arriva il pane nero e al posto degli utili i vertici dell'Istituto più antico d'Italia pensano di distribuire azioni. Per Giuseppe Mussari, il boccoluto calabrese che dal giugno 2006 ha preso in mano le redini della banca insieme ad Antonio Vigni (l'uomo che a 19 anni ha cominciato a lavorare al MontePaschi) sta per suonare la campanella. I conti non tornano perché a Rocca Salimbeni pagano gli effetti della crisi internazionale e soprattutto le conseguenze dell'acquisto di Antonveneta che fu pagata agli spagnoli del Santander 9 miliardi, mentre oggi ne vale soltanto 3. In questa situazione il valore patrimoniale di MontePaschi è sceso in misura drammatica e nemmeno la vendita al fondo Clessidra dell'asset management, degli sportelli e degli immobili, sembra rianimare il titolo che venerdì ha chiuso a livelli inimmaginabili. I contradaioli sono incazzati e furibondo è l'esercito dei correntisti che durante il concerto di Capodanno in piazza del Campo dove cantava Antonello Venditti hanno indirizzato una selva di fischi nei confronti di Mussari e dei suoi collaboratori. La crisi di MontePaschi ha due risvolti: finanziario e politico. Per quanto riguarda il primo, ad agitarsi sono la Fondazione che con il 49% controlla la banca, e gli azionisti privati, primo fra tutti Francesco Gaetano Caltagirone che con il suo 5% arrotondato nell'agosto dell'anno scorso, sta perdendo un sacco di soldi. Oggi a mezzogiorno la Fondazione presieduta da Gabriello Mancini, terrà una conferenza stampa sulle strategie per il 2009, ma sono in molti a pensare che il Monte abbia bisogno di 1 miliardo e dell'intervento dello Stato. E qui entra in ballo l'aspetto politico che è particolarmente interessante perché MontePaschi insieme a Unicredit rappresenta una delle ultime roccaforti che Berlusconi e Giulietto Tremonti vorrebbero sfilare alla sinistra. L'Istituto di Siena e il suo presidente Mussari hanno sempre difeso con forza la vicinanza della banca con il Partito Democratico e con i suoi esponenti, ma di fronte a un quadro completamente cambiato in Italia e in Toscana, non c'è nessun Granduca dalemiano o veltroniano che possa difenderli dalle mire del centrodestra. Non a caso dentro la banca stanno salendo le quotazioni di Marco Morelli, il manager che dal 2006 occupa la carica di vicedirettore generale e dal 2008 anche quella di capo della finanza. Prima di entrare nel Gruppo senese, Morelli ha lavorato in JP Morgan, Kpmg, Ubs ed è considerato la testa di ponte di Giulietto Tremonti dentro Rocca Salimbeni.

26/01/2009

Documento n.7730

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