BANCHE: PER I BANCHIERI NON ESISTE LA CRISI ! PASSERA RIDISEGNA IL VERTICE DI BANCAINTESA NEL SUO ATTICO DA 22MILA EURO (AL MESE)...

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tratto da: WWW,DAGOSPIA.IT PASSERA SI GODE L’ATTICO DA 22MILA € AL MESE E RIDISEGNA IL VERTICE DI BANCAINTESA… I longobardi sono scesi a Palermo e nei saloni liberty di Villa Igea hanno respirato il profumo del mare e della Sicilia "europea" che nel 1908 convinse la famiglia Florio a costruire l'albergo più bello dell'isola. A convincere Passera e Profumo che valeva la pena attraversare il continente, è stato Gerardo Braggiotti, il finanziere di Banca Leonardo che nei saloni disegnati dal famoso architetto Basile, ha organizzato un convegno a porte chiuse dove oggi arriverà anche Sergio Marpionne. Per un giorno i due banchieri McKinsey hanno dimenticato le fatiche di Alitalia e l'incubo di Tremonti che minaccia di tagliargli la testa se non aumentano il patrimonio delle loro banche. Il più soddisfatto era Corradino Passera che con il cellulare ha seguito gli ultimi sviluppi della vicenda Alitalia e del caso Zaleski che vede coinvolto in prima persona Abramo-Bazoli, il presidente di BancaIntesa. Sono due macigni che insieme alla crisi dei mercati pesano sull'andamento della Banca che Corradino guida dal gennaio 2007. Se la vicenda Alitalia si chiuderà bene, il bocconiano comasco entrerà definitivamente nelle grazie di Palazzo Chigi con la qualifica di "banchiere di sistema", e magari tra qualche anno, quando scadrà il mandato di Draghi, potrà puntare alla Banca d'Italia, oppure se saltassero i nervi a quel Tremonti che è robusto di intelletto ma fragile di carattere, sarebbe il candidato ideale per il ministero dell'Economia. In questo scenario il 54enne Passera non sta con le mani in mano e deve vedersela con la gestione della Banca dove brucia la presenza dell'ultimo giapponese di sinistra, Pietro Modiano, il milanese amico di Fassino e Chiamparino che i torinesi del SanPaolo continuano a sostenere nella carica di direttore generale. La questione è molto delicata e riguarda l'organigramma del vertice di BancaIntesa che è stato messo a punto al momento della fusione con il SanPaolo, e che sarà sicuramente ridisegnato nei prossimi giorni. Secondo gli uscieri della banca Passera ha ormai deciso di liquidare Modiano e di avvalersi di due bracci destri: Gaetano Miccichè e Francesco Micheli. Il primo è l'uomo che in queste settimane ha gestito il dossier Alitalia ed è stato sempre al fianco del suo amministratore delegato. Ha 58 anni e dopo un master alla Bocconi è tornato nel '71 a Palermo, città d'origine, per lavorare alla Cassa Centrale di Risparmio delle province siciliane. Dopo alcune esperienze in aziende private (tra cui la "Rodriquez" di proprietà adesso di Colaninno), Miccichè è entrato nel 2002 in BancaIntesa e da allora ha fatto una carriera notevole. Il secondo braccio destro di Passera sarà Francesco Micheli, un romano 62enne con una laurea in sociologia che ha esperienza nella direzione del personale. Questa funzione l'ha ricoperta in varie aziende (Technicolor, Gucci, Banco di Sardegna, Banca di Roma e alle Poste dove ha conosciuto Passera quando quest'ultimo fu chiamato a rilanciare l'azienda). Dal gennaio 2007 ha la carica di direttore generale in BancaIntesa dove governa il personale. Sono queste le novità più clamorose che si preannunciano a Ca' de Sass, dove per fare cassa ed evitare le ire di Tremonti, Corradino ha già messo in vendita immobili della banca per un valore di 850 milioni di euro.Nel frattempo si è fatto un regalo e per la modica cifra di 22mila euro al mese ha affittato un attico di 450 mq in via della Madonnina a poca distanza da piazza della Scala. Per un uomo che nel 2007 ha preso uno stipendio di 3,5 milioni e un bel pacco di stock options, un affitto così strabiliante non è un sacrificio; dalla splendida terrazza che dà su Milano potrà vedere gli aerei della nuova Alitalia e quelli della giovane AirOne di cui il banchiere comasco si è innamorato. 2 - ANSA: GRAMAGLIA SCRIVE IL PIANO CHE GLI SALVERÀ LA POLTRONA... Il documento è di 17 pagine scritte con caratteri grossi e con titoletti suggestivi. L'autore è Giampiero Gramaglia, il giornalista che nel novembre 2006 ha preso il posto di Pierluigi Magnaschi alla direzione dell'Ansa, la prima Agenzia di informazione italiana. È un documento importante per le centinaia di giornalisti che lavorano in via della Dataria e nelle redazioni sparse in tutto il mondo poiché traccia le linee del riassetto che Gramaglia vorrebbe presentare a metà della prossima settimana all'Assemblea dei giornalisti. Dagospia l'ha trovato su un marciapiede a pochi passi dal Quirinale e può descriverne il contenuto. All'inizio Gramaglia annuncia con una certa enfasi che il 2009 dovrà essere l'Anno dell'Innovazione affinché "i clienti, i media, i nostri soci tornino a percepire l'Ansa come uno strumento indispensabile e la smettano di sentirci come un peso, un onere, un fardello: uno strumento confuso e sovradimensionato che costa troppo". Bella questa dedica del 2009 all'Anno dell'Innovazione, bella e mutuata di peso dall'Unione europea che ha deciso di dedicare il prossimo anno proprio a questo tema. Di seguito il direttore dell'Ansa spiega il piano di riassetto delle redazioni e il percorso per la riduzione dei costi. Colpisce il riferimento ad alcuni collaboratori che lavorano con lui, come ad esempio Corrado Chiominto che si occupa della politica economica del governo e del quale Gramaglia spende parole d'encomio. Il suo messaggio più forte va però in direzione del vicedirettore vicario, Carlo Gambalonga "che voglio più vicino in questa fase" e qui bisogna spiegare che l'invito del direttore va in direzione del giornalista che più lo ha osteggiato negli ultimi mesi. A pagina 13 c'è poi un riferimento a Candida Curzi, figlia del mitico Sandro, che ha il sapore di un ammiccamento politico. Meritevole è la chiusa del Piano con parole che toccano il cuore. Scrive Gramaglia: "dobbiamo restare sempre nel segno e nel solco della notizia tempestiva, affidabile, completa, comprensibile, che è la nostra storia, la nostra bandiera, il nostro mestiere, il nostro orgoglio". In primavera si apriranno i giochi per la successione del presidente dell'Ansa, Boris Biancheri, che è stato il grande sponsor nella nomina di Gramaglia. In vista di questo appuntamento il magro e longilineo direttore dell'Ansa cerca consensi e rafforza le difese.

21/11/2008

Documento n.7609

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