BANCHE: OBAMA RIVUOLE I SOLDI. MA FORSE DOVRA' LICENZIARE IN TRONCO IL MINITSRO DEL TESORO TIM GHEITNER,COLLUSO CON BANCHE E BANCHIERI

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14/1/2010 (17:47) - LA GRANDE RECESSIONE - WASHINGTON IN CAMPO "Ridare agli americani i soldi persi" Obama lancia la tassa per le banche Il presidente Usa Barack Obama La Casa Bianca contro le istituzioni finanziarie: «Rivogliamo ogni cent» WASHINGTON (tratto da www.lastampa.it.) Alle parole d'ordine «rivogliamo i nostri soldi» il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato oggi un piano per tassare banche e altri grandi istituti di Wall Street e recuperare parte del denaro speso dai contribuenti americani per salvare il sistema finanziario. «Rivogliamo i nostri soldi, e ce li riprenderemo», ha detto un Obama molto risoluto da Washington in un breve discorso pronunciato alla Casa Bianca. Il suo piano, ha detto, non ha l’obiettivo di punire le banche, ma di impedirne gli eccessi, inclusi i bonus straordinari ai dipendenti che il presidente ha definito «osceni». Le prime cinque banche di Wall Street hanno raccolto utili pari a 30 miliardi di dollari nei primi tre trimestri del 2009, e si preparano ora ad elargire ai propri dirigenti bonus paragonabili agli anni del boom. «Il mio impegno è quello di recuperare ogni centesimo dovuto al popolo americano», ha detto Obama, «e la mia determinazione a raggiungere questo obiettivo si rafforza nel sentire notizie di enormi profitti e bonus osceni per quelle società che devono la loro stessa sopravvivenza agli americani». Questi ultimi, ha aggiunto, «continuano a confrontarsi con le reali difficoltà di questa recessione». Se approvata dal Congresso la nuova tassa, che la Casa Bianca chiama «di responsabilità per la crisi finanziaria», obbligherà circa 50 banche, compagnie di assicurazione e società di brokerage a pagare collettivamente 117 miliardi di dollari nei prossimi 12 anni, di cui 90 miliardi nei primi 10 anni. Di queste società, circa 35 sono americane. Un funzionario dell’amministrazione ha detto al Wall Street Journal che i dieci maggiori istituti pagheranno circa il 60% dei costi totali. Le banche includono senz’altro i nomi di Goldman Sachs, JpMorgan Chase, Bank of America e Morgan Stanley. Il Troubled Assets Relief Program (Tarp), il piano salva Wall Street da 700 miliardi di dollari varato alla fine del 2008, secondo le stime della Casa Bianca finirà per costare agli americani 117 miliardi di dollari complessivi, pari alla cifra che il governo intende recuperare. La proposta di Obama non toccherà i piccoli istituti, ma si applicherà a banche, casse di risparmio, società di assicurazione con divisioni finanziarie e società di brokerage con almeno 50 miliardi di asset che hanno ricevuto fondi del Tarp.

14/01/2010

Documento n.8411

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