BANCHE D'AFFARI E DI TRUFFA: I COMUNI SEDUTI SU UNA POLVERIERA DI 35 MLDI DI DERIVATI. MA OLTRE ALLE BANCHE,BISOGNEREBBE FARE CAUSA A TREMONTI...

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I COMUNI ITALIANI SEDUTI SU 35 MLD € DI PASSIVITÀ - LA GUERRA CONTRO LE BANCHE D’INVESTIMENTO POTREBBE FINIRE IN TRIBUNALE - I CONTRATTI CONTENEVANO CLAUSOLE CHE COMUNI E REGIONI NON AVREBBERO COMPRESO… Katherine Griffiths sul "Sunday Telegraph" lancia il sasso nello stagno. La sfida tra le banche d'investimento e molte amministrazioni locali italiane potrebbe scoppiare a breve. "Secondo alcune stime", scrive la giornalista britannica, "le autorità italiane potrebbero essere sedute su 35 miliardi di euro a rischio passività, legati ai bond presi negli anni novanta e che potrebbero trasformarsi nel peggior scandalo finanziario del paese dai tempi di Parmalat". Il comune di Milano starebbe valutando l'ipotesi di un'azione legale contro un gruppo di banche - Deutsche Bank, JP Morgan Chase, UBS e la dublinese Depfa (posseduta dalla tedesca Hypo Real Estate - che ha nel frattempo raggiunto un accordo per aiutare il comune a ripagare gli 1,7 milioni di € di bond comprati per finanziare la spesa pubblica. La situazione viene replicata in tutto il resto del paese, scrive ancora la Grifffiths. Molti osservatori prevedono che i comuni italiani vedranno peggiorare la loro situazione economica nel nuovo anno e saranno costretti a guardare con attenzione agli accordi stipulati in passato con le banche per gestire il debito. Negli anni novanta, molte banche d'investimento videro un'opportunità di guadagno dalla volontà delle regioni e dei comuni italiani di chiedere denaro a prestito per evitare che il debito crescesse a dismisura. Le banche pretesero un onorario per gestire i fondi, sostenendo con le amministrazioni italiane che oltre a risparmiare denaro per pagare il prestito iniziale, avrebbero anche potuto guadagnare grazie agli investimenti. Cosa che accadde nel pieno della bolla economica. I contratti erano tutti diversi, spiega la giornalista inglese, ma c'è chi sostiene che alcuni contenessero delle clausole non capite dagli italiani. Se le cose fossero andate male, le amministrazioni locali avrebbero dovuto pagare la perdita, e anche ripagare i bond una volta divenuti esigibili. I prestiti ai Comuni e alle Regioni italiane riguardano moltissime banche d'investimento, tra cui Barclays, Merrill Lynch e istituti italiani. L'ufficio londinese della banca giapponese Nomura è stato accusato da un ex dipendente, Piero Burragato, di aver trattato scorrettamente il governo della Liguria. Burragato, che era a capo della vendita di bond in Italia per conto di Nomura, accusò nel 2007 i suoi ex datori di lavoro di aver incoraggiato la Regione a prendere un rischio che sarebbe stato appropriato per cifre di gran lunga superiori. Un accordo dal quale Nomura avrebbe guadagnato 20 milioni di euro. Burragato scrisse una lettera alla Financial Services Authority, descrivendo la situazione, ma non ricevette risposta. L'ex dipendente oggi dichiara di essere stato cacciato da Nomura e di aver richiesto diversi milioni di sterline in bonus. Ma ha perso la causa. Nomura, conclude l'articolo della Griffiths, ha dichiarato che "La transazione con la Liguria incontrava gli obiettivi commerciali della regione".

05/01/2009

Documento n.7679

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