Audizione del 14.3.00: Prezzo barile e cambio euro/dollaro

in Articoli e studi
AUDIZIONE DEL CNCU,COMMISSIONE INDUSTRIA SENATO, SUI PREZZI DEL BARILE E SUL CAMBIO EURO/DOLLARO. CONTRIBUTO DI ELIO LANNUTTI, PRESIDENTE ADUSBEF E MEMBRO DEL CONSIGLIO NAZIONALE CONSUMATORI UTENTI Signor Presidente, on.li Senatori, la questione del "caro petrolio" insieme agli aumenti sproporzionati delle tariffe RC Auto, rischiano di mettere in discussione la politica dei redditi e di far saltare, in Italia ed in Europa, qualsiasi previsione sull'inflazione che il Governo aveva programmato al tasso dell'1,2 per cento, ma che a febbraio si era attestato al tasso del 2,4 per cento. L'aumento del greggio è certamente materia complessa, che sarebbe auspicabile venga affrontata a livello di Unione Europea, con un negoziato più ampio con i paesi produttori, come hanno già fatto gli Stati Uniti d'America, tuttavia poiché i consumatori italiani, soprattutto a causa di una rete di distribuzione vecchia e poco efficiente, pagano il prezzo della benzina in media 50-60 lire in più in media rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea, è possibile utilizzare interventi per calmierare i prezzi. Il ministro dell'Industria on.le Letta, ha istituito una "cabina di monitoraggio" sui prezzi delle benzine, con rappresentanti di consumatori, Autorità per il Gas e l'Energia ed esperti, per effettuare un tempestivo monitoraggio dei prezzi del greggio e del cambio Euro-Dollaro e la loro rispondenza reale ai prezzi finali. Perché non esistono dubbi di sorta ! I petrolieri si sono arricchiti sugli sbalzi dei prezzi del greggio ! Come risulta da dati ufficiali del ministero dell'Industria, pubblicati sul settimanale "Il Mondo" del 28.1.2000,pag.22,i prezzi pagati dal 13 al 26 agosto 1999 dalle compagnie per rifornirsi sono scesi da 341,2 a 330,1 al litro: quelli imposti ai consumatori sono saliti da 549,4 a 574,4 lire al litro. Dal 6.12.1999 al 30 12.1999, il prezzo medio del greggio lavorato passa da 379 a 365,3 lire al litro; il prezzo che le compagnie hanno invece imposto ai consumatori, è passato da 616,1 lire a 632,8 lire al litro, con un indebito lucro di almeno 135 miliardi nel periodo considerato. Questi sono dati inconfutabili ed incontestabili sui quali si dovrebbe ben riflettere ! Ma sul prezzo della benzina, gravano imposte che risalgono addirittura alla guerra d'Abissinia del 1935; alla crisi di Suez nel 1956; al terremoto del Belice del 1956; del Friuli (1976) e dell'Irpinia (1980); alla missione in Libano del 1982-84; con un gravame pari a circa 406 lire al litro su circa 1.500 lire complessive di tasse. Il Sole 24 Ore, quotidiano della Confindustria, ha calcolato in 70.000 miliardi le entrate annue derivanti in Italia dai consumi petroliferi ! Mentre la cabina di monitoraggio può evitare le evidenti speculazioni sugli sbalzi dei prezzi del greggio; lo sconto fiscale temporaneo da 40 a 100 lire, può rappresentare un modo di restituire una parte delle tasse sulla benzina, paragonabili alla "tassa sul macinato", istituita da Quintino Sella nel 1869 (abolita nel 1880), perché in grado di colpire tutti i cittadini (ieri non potevano fare a meno di mangiare il pane, oggi di utilizzare i mezzi di trasporto), e che rendono allo Stato oltre 70 mila miliardi annui (su 100 mila miliardi spesi ogni anno di benzine), perché comprendono, per ogni litro di benzina venduta a 2.150 lire,1.500 lire di tasse, tra le quali Lire 406 di imposte di guerra ! Altri balzelli occulti pesano in Italia sui carburanti per un costo medio di 30 lire al litro: qualora si intenda effettuare il pagamento mediante una carta di credito, scatta un commissione pari a 1.500 lire a rifornimento, che non sembra avere paragone negli altri Paesi d'Europa. Allego, a tal proposito un carteggio tra una associazione di consumatori, l'Adusbef ed il Commissario Europeo alla Concorrenza Mario Monti, del dicembre 1999. La cabina di monitoraggio può essere efficace, per verificare che non vi siano speculazioni sugli aumenti e le diminuzioni dei prezzi del greggio e sull'andamento delle valute e dei rapporti di cambio Euro/Dollaro. Perché siamo in presenza di un altro dato: le quotazioni del greggio sui mercati internazionali, si riferiscono a contratti di fornitura a due mesi, le cui ricadute dovrebbero manifestarsi due mesi dopo, sia in presenza di rialzi che di ribassi, meccanismo che non sempre viene utilizzato data la solerzia dei petrolieri nell'adeguare i prezzi alla pompa in presenza dei rialzi, l'evidente pigrizia nel caso contrario. Per evitare di scaricare sui consumatori finali le 50-60 lire in più al litro che paghiamo rispetto agli altri paesi europei, bisogna accelerare la riforma strutturale della rete dei carburanti, varata con grande fatica e dispendio di energia dal ministro Bersani e dal sottosegretario Carpi. Perché non dipende solo dalla vetustà della rete, dall'abitudine o dalla pigrizia degli automobilisti, se i consumatori pagano prezzi finali superiori. Dipende anche da rendite di posizioni difese con le unghie e con i denti: la benzina venduta sulla rete autostradale (eccetto alle pompe "FAI DA TE", che spesso sono relegate in posti di difficile accesso), costa 30-40 lire più al litro, ed è singolare che l'autostrada possa costituire un luogo disagiato, il rifornimento con le carte di credito incide per altre 30 lire in media. Mentre il decreto del Governo che liberalizza il mercato del Gas, se approvato in breve, oltre a scardinare un grande monopolio che impone agli utenti italiani prezzi più alti in media del 12 per cento rispetto agli altri Paesi dell'Unione, può contribuire ad attivare forme di concorrenza con analoghi ribassi tariffari. L'Europa dell'Euro (ma soprattutto l'Italia),importano inflazione dagli Stati Uniti: il deprezzamento dell'Euro sul dollaro, pari a circa il 18 per cento dal 2 gennaio 1999, è responsabile di un analogo aumento del prezzo delle benzine in Italia (ed in Europa), i cui pagamenti internazionali sono regolati in dollari USA ! L'Europa deve negoziare strumenti di pagamento alternativi al dollaro, se non vuole impoverire i cittadini europei ! Roma,14.3.2000

14/03/2000

Documento n.3071

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK