ASSICURAZIONI: NIENTE CONTRORIFORME SULLA PELLE DEGLI ASSICURATI

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ECO:RC AUTO 2008-04-16 19:39 RC AUTO: COMPAGNIE, GOVERNO BERLUSCONI CAMBI LA BERSANI/ANSA PERISSINOTTO E CERCHIAI, AGGIUSTARE TIRO SU LIBERALIZZAZIONE ROMA (ANSA) - ROMA, 16 APR - "Aggiustare il tiro" sulle misure che hanno cambiato le regole alla base del rapporto compagnie-assicurati in particolare per la rc auto. E' la richiesta che le assicurazioni rivolgono, a soli due giorni dalla chiusura delle urne, al futuro, nuovo governo di Silvio Berlusconi. Una richiesta formulata sia dall'Ania, che rappresenta le società, sia dal 'big' di settore, Generali, attraverso il numero uno, Giovanni Perissinotto. Al centro del contendere, le norme contenute nel secondo pacchetto liberalizzazioni a firma Bersani in vigore dal febbraio 2007. Ma i consumatori hanno già fatto sapere che non ci stanno. Le misure sull'Rc-auto della seconda lenzuolata Bersani fanno perno su due cardini: l'indennizzo diretto, cioé la possibilità di ottenere il risarcimento dal proprio assicuratore, e l'abolizione, anche nel ramo danni, dell'agente monomandatario, con cui cade il divieto di esclusiva nella vendita dei prodotti assicurativi. Nel caso di nuovo contratto, inoltre, la compagnia non può assegnare una classe di merito più sfavorevole. E se il contraente vuole, può recedere dalle polizze pluriennali senza oneri, con preavviso di 60 giorni. Novità che miravano a rendere più aperto il mercato e a far scendere le tariffe, ma che hanno suscitato non poche tensioni. A riaprire l'intera questione, le dichiarazioni del presidente dell'Ania, Fabio Cerchiai, e dell'amministratore delegato di Generali, Perissinotto, con un appello al prossimo esecutivo. "Le autorità - ha detto Perissinotto - dovrebbero riflettere sull'efficacia delle misure adottate, aggiustando il tiro dove necessario". Per essere più chiaro, ha aggiunto che il divieto di monomandato per gli agenti assicurativi, non ha introdotto concorrenza, "non è chiaro" se abbia migliorato le condizioni per i consumatori e ha avuto un "impatto negativo" sugli agenti stessi e sulle compagnie. Di più: "la legge Bersani ha comportato sforzi e costi addizionali a Generali". Che la Bersani vada modificata è una convinzione anche dell'Ania. "Sbagliata e controproducente", l'ha definita Cerchiai . La palla passa ora al nuovo "governo, che dovrà valutare e decidere". Parole che non sono piaciute affatto ai consumatori. Il Codacons parla di "provocazioni aberranti" e chiede a Berlusconi "una risposta dura e decisa". Federconsumatori e Adusbef bollano come "vergognosa" la proposta dell'Ania. Il presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti - che tra l'altro è appena stato eletto al Senato con l'Italia dei Valori - teme si ripeta "qualcosa di simile a quello che accadde con la legge 'truffa' salva-compagnie del precedente governo di centrodestra. Nel '99 a seguito di una sanzione da 700 miliardi di vecchie lire che l'Antitrust comminò a 18 compagnie accusate di aver fatto 'cartello', partimmo con le cause di risarcimento tramite i giudici di pace. Erano stati stabiliti danni per 8 mila miliardi di lire. Ma la nuova legge dispose che gli utenti dovessero munirsi di avvocato, benché le cause fossero di fronte al giudice di pace, e che la sentenza fosse appellabile da parte delle compagnie non in Cassazione, come previsto in precedenza, ma in Corte d'appello. Due circostanze che facevano lievitare tempi e costi per i cittadini, tagliando le gambe alle cause di risarcimento". (ANSA).

17/04/2008

Documento n.7260

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