ALICAOS: LE BUGIE DI TREMONTI HANNO LE GAMBE CORTE

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Alitalia, primo sciopero per Cai. Tutti contro Tremonti: da lui solo falsità - tratto da www.unita.it Dalle 10 alle 14 incrociano le braccia i lavoratori del sindacato Sdl, in quello che è il primo sciopero della nuova Alitalia. Contemporaneamente si asterrà dal lavoro anche il personale di terra e di volo di Meridiana, per lo stop proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Anpav, Apm e Up. A Roma sciopero trasporto pubblico locale indetto da Orsa. Annunciato anche un presidio al varco equipaggi dello scalo di Fiumicino. In giornata, a Milanosi svolgerà l'assemblea straordinaria degli azionisti per approvare l'alleanza con Air France-Klm, che lunedì scorso ha avuto il via libera del consiglio di amministrazione. Ma in giornata i vertici della compagnia, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, incontreranno anche i rappresentanti del sistema economico produttivo milanese, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Con Formigoni, Colaninno e Sabelli discuteranno delle forti perplessità delle istituzioni lombarde per la situazione che si configura per il sistema aeroportuale della regione da alcune scelte di Alitalia. «È inaccettabile per la Lombardia, regione traino dell'economia italiana e luogo nel quale si concentra il 55% degli investimenti stranieri in Italia, non avere a disposizione un servizio aereo che ci colleghi direttamente con le principali destinazioni del mondo», ha affermato più volte Formigoni, spiegando che è intenzione della Regione, una volta liberalizzati i voli internazionali, «come previsto nell'emendamento votato in Parlamento», costruire, assieme al ministero degli Esteri, «nuovi accordi bilaterali con gli Stati», e al tempo stesso mettere in discussione il «monopolio di fatto che Cai ha sui collegamenti da Linate, a partire dalla tratta Linate-Fiumicino». Dello stesso tenore il presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli. «C'è urgenza - afferma Sangalli - di chiarire in quale direzione dovrà andare il processo di crescita del sistema aeroportuale milanese». Quanto all'assemblea, dovrà approvare le modifiche allo statuto, necessarie a recepire l'alleanza con Air France-Klm: «lo statuto non consente speculazioni di carattere finanziario di lungo periodo», ha sottolineato lunedì Colaninno, e quindi si tratta di una «operazione industriale». Sull'operazione Alitalia è intervenuto anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: per lo Stato, ha detto in maniera spudorata, l’operazione portata a termine con Cai non è costata più di quanto lo sarebbe stato con la prima offerta Air France. «Per come era stata fatta l'offerta, sarebbe costato uguale», ha sostenuto. Ma i dati lo smentiscono nettamente. E li fanno notare in molti, dal Pd ai consumatori. Tremonti, sostengono in una nota Elio Lannutti dell'Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori, ha «una bella faccia di bronzo». «Per far perfezionare l'operazione Alitalia e farla aggiudicare ai “capitani coraggiosi” il governo Berlusconi-Tremonti ha: addossato alla fiscalità generale circa 4 miliardi di euro, ripulendo la vecchia compagnia di bandiera di tutti i debiti pregressi accollati alla collettività; istituito un onere di 3 euro su ogni biglietto staccato dalla nuova Alitalia; approvato una deroga antitrust per far gonfiare ulteriormente tariffe tra le più elevate del mondo, specie sulla tratta Roma-Milano; consentito ad Air France, di acquisire - per interposti “capitani” - una impresa risanata che sposterà il suo baricentro da Malpensa a Parigi, con tutta la stampa francese che incredula ringrazia il governo italiano della inaspettata munificenza; prodotto maggiori disagi addossati agli utenti ed ai consumatori da una conflittualità superiore che continua a penalizzare l'utenza». Secondo i due rappresentati delle associazioni dei consumatori, «per fare due conti sugli sperperi di pubblico denaro per “regalare l'Alitalia risanata”, non servono i commercialisti esperti in paradisi fiscali, basta un semplice ragioniere!». «Tremonti su Alitalia dice cose false e lo sa bene - afferma Andrea Martella, ministro ombra delle Infrastrutture del Pd -. Quando sostiene che l'acquisto da parte di Air France che stava andando in porto nella scorsa primavere sarebbe costato agli italiani quanto quella di oggi, dice bugie». «Allora, infatti Air France - afferma Martella - si sarebbe caricata i debiti che in questi lunghi mesi di stallo si sono ulteriormente accresciuti. E a far fallire quell'operazione fu proprio il no preventivo di Berlusconi mentre Spinetta chiedeva di avere il sì di maggioranza e opposizione visto che si era alla vigilia delle elezioni. Queste sono semplici verità che non possono essere nascoste». «Sull'Alitalia continua l'inganno di Tremonti», dice il presidente del gruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario. «Air France - ricorda l'esponente IdV - aveva vinto una gara ad evidenza pubblica ed avrebbe tirato fuori molto più di quanto non abbia fatto oggi. Berlusconi e Tremonti hanno voluto regalare Alitalia ad un po’ di loro amici che tra quattro anni la rivenderanno alla stessa compagnia francese guadagnandoci sopra un bel po’ di soldi. E questo - conclude Belisario - alla faccia degli interessi degli italiani che già hanno sborsato circa 4 miliardi di euro per pagare i debiti della compagnia e consentire ad una parte del personale di mantenere il proprio posto di lavoro». 19 gennaio 2009

19/01/2009

Documento n.7719

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