L’ISTAT DIPINGE UN INESISTENTE PAESE DI BENGODI

COMUNICATO STAMPA ADUSBEF – FEDERCONSUMATORI SE L’AUMENTO DELLE RETRIBUZIONI È PARI AL DOPPIO DELL’INFLAZIONE - TRA LE PIÙ BASSE D’EUROPA (1,9 PER CENTO) - NON CI SAREBBE IL CROLLO DEI CONSUMI. QUANDO LA SMETTERÀ L’ISTAT DI DIPINGERE UN INESISTENTE PAESE DI BENGODI? L’Istat continua a fare miracoli, rilevando un aumento del costo della vita stabile all’1,9 per cento, (tra i più bassi dei paesi europei) nonostante benzina alle stelle, elettricità e gas in lievitazione, costi dei servizi bancari che si impennano. Parallelamente vorrebbe far credere che le retribuzioni sono aumentate a tassi da capogiro, fino al doppio dell’inflazione virtuale. Se così fosse, lavoratori e pensionati, in una economia di mercato, dovrebbero attivare la domanda facendo crescere, invece che crollare, i consumi così in crisi. Quando cesserà l’Istat di dipingere un paese di Bengodi, fotografando, con compiacenti statistiche edulcorate per compiacere i manovratori di turno, gli italiani ricchi e felici mentre sono alle prese con la più grave crisi dal dopoguerra, una crisi che ha già obbligato milioni di famiglie a ricorrere all’indebitamento. Ben 12 milioni di cittadini si sono indebitati con banche e finanziarie non per diletto – come vorrebbero far credere Abi ed Assofin – ma per sopravvivere Adusbef: Elio Lannutti Federconsumatori: Rosario Trefiletti

14/04/2005

Documento n.3121