«Chi tocca la Lodi si scotta», tratto da: I furbetti del quartierino

in Comunicati stampa
«Chi tocca la Lodi si scotta», tratto da: I furbetti del quartierino libro inchiesta scritto da: Michele Gambino ed Elio Lannutti Dalla razza padrona, alla razza mattona – Come e perché Bankitalia finì nella polvere. La vera storia di uno scandalo italiano raccontata da chi per primo ha avuto il coraggio di denunciarla. Editori Riuniti, pag. 107 - Euro 12, in tutte le librerie dal 27 novembre «Il ragionier Fiorani, nuovo “Fanfulla da Lodi” ed ex padrone delle ferriere e della Popolare di Lodi oggi banca Popolare Italiana, una banchetta di provincia cresciuta a dismisura grazie alle complicità ed alle più ampie protezioni politiche, istituzionali ed economiche, ha generato con i suoi metodi una montagna di debiti mediante triangolazioni estere ed operazioni spericolate, che Divo Gronchi, nuovo A.D. sta cercando di far affiorare dai bilanci. L’allegra gestione del credito e del risparmio dell’ex capo della Bpl, coperta dal Governatore di Bankitalia, il sodale Antonio Fazio, oggetto di numerose inchieste penali delle Procure della Repubblica di Roma e di Milano, aveva creato “criticità nei bilanci” (finora sono emerse poste incerte, perdite e rettifiche di bilancio per circa un miliardo di euro). Oltre all’amato Governatore Fazio dal “bacio in fronte” ed alla signora Cristina Rosati in Fazio, oggetto di oscure beneficenze dell’ex patron di Bipielle, Giampiero Fiorani poteva contare anche su altre complicità, come quella di Maurizio Sella, potente presidente dell’Abi, associazione bancaria italiana, dove aveva ricoperto la carica di vicepresidente. Sella, infatti, non aveva esitato a licenziare in tronco un analista finanziario indipendente, Andrew Sentance, che si era permesso di accendere i riflettori sugli allegri bilanci di una banca, la ex Popolare di Lodi, che aveva tentato di effettuare un rastrellamento occulto e clandestino di azioni Antonveneta, per contrastare la trasparente Opa (Offerta Pubblica di Acquisto) della Abn Amro, in difesa di una presunta “italianità delle banche”». Alcuni passaggi tratti dalle pagine 107 e 108. «Mettere il naso negli ingarbugliati conti della Banca Popolare di Lodi, dubitare della sua reale solidità patrimoniale, è stato a lungo un esercizio pericoloso. Illuminante, al riguardo, è la vicenda, mai approfondita, che ha avuto lo sfortunato Andrew Sentance, un giovane analista finanziario inglese della Gestnord (Gruppo Banca Sella presieduta e posseduta dal presidente Abi Maurizio Sella). Andrew Sentance viene licenziato senza preavviso il 14 marzo 2005, il suo personale lunedì nero. Ufficialmente il provvedimento è motivato dall’accusa di aver rivelato informazioni raccolte grazie al suo rapporto di lavoro. Sentance racconta tuttavia un’altra storia, messa verbale dallo stesso analista il 12 maggio del 2005 davanti ai magistrati milanesi che indagano sulla vicenda Antonveneta: “Nel maggio 2004 – dichiara Sentance – il dottor Frezza della Gestnord (ora Banca patrimoni e investimenti, nda) mi chiese di analizzare il bilancio di Bpl su richiesta di un cliente che ritengo fosse il fondo pensioni dei notai. Approntai pertanto una bozza dello studio”. Il risultato non è favorevole alla Bpl. Le critiche prevalgono sugli aspetti positivi, Sentance ha dubbi sulla affidabilità delle poste: “Dissi chiaramente che le partecipazioni di Bpl riportate nel bilancio risultavano sopravvalutate” e che “era indispensabile fare chiarezza sulle basi attuali sulle quali lo sviluppo futuro avrebbe trovato fondamento”. A colpire l’analista inglese sono le valutazioni delle partecipazioni iscritte nel bilancio Bpl che poggiavano su delle perizie Lazard. Tali valori erano stati stimati in considerazione dei dividendi attesi, ma l’andamento delle partecipate nel 2003 evidenziava già che il livello dei dividenti attesi non sarebbe stato raggiunto. “Il giorno dopo – aggiunge l’analista – inviai i risultati della ricerca ai clienti della Gestnord”. Lo scritto di cui parla Sentance si intitola Popolare di Lodi – Ancora incertezze. E’ stato acquisito dalla Procura di Milano ed è ancora pubblicato sul sito della Borsa italiana. Ventiquattro ore dopo aver consegnato il suo lavoro Sentance viene chiamato a Torino, dove si reca con alcuni colleghi. Il giovane professionista inglese è tranquillo, ma lo rimarrà per poco: “Venni convocato d’urgenza dal direttore generale della Gestnord dottor Bruno Travostino il quale nell’incontro parlò al telefono con Maurizio Sella e mi disse che non dovevo parlare con la stampa, né con i promotori senza il permesso”. Lo stesso Travostino, racconta Sentance “mi disse che la Popolare di Lodi, secondo il suo punto di vista, andava molto peggio di quanto era descritto nel documento. Ma la Bpl era comunque un cliente molto importante – aggiunge riferendo le parole del direttore – e ci rese noto che la stessa si era lamentata del fatto che era stata divulgata una ricerca non favorevole”. L’analista inglese ha lavorato a lungo sui bilanci di Banca Popolare Lodi e di società e fondazioni ad essa legate. “Nel bilancio Bpl 2004 – illustra ai pm – ho rilevato altre criticità: in particolare nel conto economico civilistico si parla di un aumento della fiscalità differita attiva per 23,4 milioni di euro. Tenendo conto che i dividendi ricevuti dalle imprese del gruppo sono stati di 245,5 milioni di euro e che l’utile prima delle imposte ammontava a 174 milioni di euro, ritengo che senza l’effetto dei dividendi e della loro indeducibilità fiscale, l’attività operativa sia addirittura in perdita. Inoltre le sofferenze sono in aumento e la copertura rimane sempre abbondantemente sotto la media. Devo inoltre rilevare che nel bilancio Bpl si legge che nel 2004 non si è fatto ricorso all’emissione di prestiti obbligazionari a causa degli spread penalizzanti ricorrendo perciò a fonti alternative di funding. Nella realtà il 2004 è stato uno degli anni migliori nella storia per emettere obbligazioni. “Nessuno mi ha detto niente – conclude Sentance – sino a quando il 21 febbraio 2005 ho pubblicato lo studio sulla Bpl. A seguito della sua comparsa sul sito della Consob e della Borsa italiana, il 14 marzo 2005 ho ricevuto la lettera di licenziamento”». Ufficio Stampa: Gian Mario Gillio. Mail: ufficio.stampa@editoririuniti.it ; gianmario.gillio@editoririuniti.it; Tel 06.688.01.021 Fax. 06.683.92.28 Sede operativa via P. Della Valle 13, 00193 COMUNICATO STAMPA CHI TOCCA LA LODI SI SCOTTA: (tratto da: “I FURBETTI DEL QUARTIERINO”, libro inchiesta scritto da Michele Gambino ed Elio Lannutti), Editori Riuniti- dalla razza padrona,alla razza mattona- Come e perché Bankitalia finì nella polvere. La vera storia di uno scandalo italiano raccontata da chi per primo ha avuto il coraggio di denunciarla-, pag.107- Euro 12- in tutte le librerie a partire dal 27.11.2005. Le complicità del rag. Fiorani. Il ragionier Fiorani,nuovo “Fanfulla da Lodi” ed ex padrone delle ferriere e della Popolare di Lodi oggi banca Popolare Italiana,una banchetta di provincia cresciuta a dismisura grazie alle complicità ed alle più ampie protezioni politiche,istituzionali ed economiche,ha generato con i suoi metodi una montagna di debiti mediante triangolazioni estere ed operazioni spericolate,che Divo Gronchi,nuovo A.D. sta cercando di far affiorare dai bilanci. L’allegra gestione del credito e del risparmio dell’ex capo della BPL,coperta dal Governatore di Bankitalia, il sodale Antonio Fazio,oggetto di numerose inchieste penali delle Procure della Repubblica di Roma e di Milano, aveva creato “criticità nei bilanci” (finora sono emerse poste incerte, perdite e rettifiche di bilancio per circa 1 miliardo di euro). Ma oltre all’amato Governatore Fazio dal “bacio in fronte” ed alla signora Cristina Rosati in Fazio, oggetto di oscure beneficenze dell’ex patron di Bipielle,Giampiero Fiorani poteva contare anche su altre complicità,come quella di Maurizio Sella, potente presidente dell’Abi,associazione bancaria italiana,dove aveva ricoperto la carica di vicepresidente. Sella infatti non aveva esitato a licenziare in tronco un analista finanziario indipendente,Andrew Sentance,che si era permesso di accendere i riflettori sugli allegri bilanci di una banca,la ex Popolare di Lodi,che aveva tentato di effettuare un rastrellamento occulto e clandestino di azioni Antonveneta,per contrastare la trasparente OPA (Offerta Pubblica di Acquisto) della ABN Amro, in difesa di una presunta “italianità delle banche”. Ecco i passaggi delle pag. 107-108 de “I furbetti del quartierino”: “Mettere il naso negli ingarbugliati conti della Banca Popolare di Lodi, dubitare della sua reale solidità patrimoniale, è stato a lungo un esercizio pericoloso. Illuminante, al riguardo, è la vicenda, mai approfondita, che ha avuto lo sfortunato Andrew Sentance, un giovane analista finanziario inglese della Gestnord (Gruppo Banca Sella presieduta e posseduta dal presidente Abi Maurizio Sella). Andrew Sentance fu licenziato senza preavviso il 14 marzo 2005, il suo personale lunedì nero. Ufficialmente il provvedimento è motivato dall’accusa di aver rivelato informazioni raccolte grazie al suo rapporto di lavoro. Sentance racconta tuttavia un’altra storia, messa verbale dallo stesso analista il 12 maggio del 2005 davanti ai magistrati milanesi che indagano sulla vicenda Antonveneta: «Nel maggio 2004 - dichiara Sentance - il dottor Frezza della Gestnord (ora Banca patrimoni e investimenti, ndr ) mi chiese di analizzare il bilancio di Bpl su richiesta di un cliente che ritengo fosse il fondo pensioni dei notai. Approntai pertanto una bozza dello studio». Il risultato non è favorevole alla Bpl. Le critiche prevalgono sugli aspetti positivi, Sentance ha dubbi sulla affidabilità delle poste: «Dissi chiaramente che le partecipazioni di Bpl riportate nel bilancio risultavano sopravvalutate» e che «era indispensabile fare chiarezza sulle basi attuali sulle quali lo sviluppo futuro avrebbe trovato fondamento». A colpire l’analista inglese sono «le valutazioni delle partecipazioni iscritte nel bilancio Bpl che poggiavano su delle perizie Lazard». «Tali valori erano stati stimati in considerazione dei dividendi attesi», ma «l’andamento delle partecipate nel 2003 evidenziava già che il livello dei dividenti attesi non sarebbe stato raggiunto». «Il giorno dopo - aggiunge l’analista - inviai i risultati della ricerca ai clienti della Gestnord». Lo scritto di cui parla Sentance si intitola «Popolare di Lodi - Ancora incertezze». E’ stato acquisito dalla Procura di Milano ed è ancora pubblicato sul sito della Borsa italiana. Ventiquattr’ore dopo aver consegnato il suo lavoro Sentance viene chiamato a Torino, dove si reca con alcuni colleghi. Il giovane professionista inglese è tranquillo, ma lo rimarrà per poco: «Venni convocato d’urgenza dal direttore generale della Gestnord dottor Bruno Travostino» il quale nell’incontro «parlò al telefono con Maurizio Sella» e «mi disse che non dovevo parlare con la stampa, né con i promotori senza il permesso». Lo stesso Travostino, racconta Sentance <22/11/2005

Documento n.5284

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