UNIPOL-FONSAI: SU STRANA ACCUSA PER AGGIOTAGGIO MOSSO PRESIDENTE CONSOB VEGAS A DUE GIORNALISTI, ADUSBEF INVIA ESPOSTO-DENUNCIA PROCURE,CEDU

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

UNIPOL-FONSAI:  SULLA STRANA ACCUSA PER AGGIOTAGGIO MOSSO DAL PRESIDENTE DELLA CONSOB VEGAS A DUE GIORNALISTI, ADUSBEF INVIA ESPOSTO-DENUNCIA A: PROCURA DI BRESCIA (COMPETENTE AD INDAGARE SU MILANO);  PROCURA GENERALE  DI CASSAZIONE; CORTE EUROPEA DIRITTI DELL’UOMO E ORDINE NAZIONALE GIORNALISTI, PER LESIONE LIBERTA’ STAMPA

    Due bravi giornalisti economici di Repubblica con la schiena dritta, Giovanni Pons e Vittoria Puledda, durante la concitata fase del salvataggio di Fonsai ad opera di Unipol, lo scorso 11 dicembre 2012 pubblicano una notizia vera: la  Consob di Giuseppe Vegas, accusato dal commissario Michele Pezzinga di essere andato a prendere ordini da Mediobanca, avrebbe chiesto a Unipol, in procinto di salvare la compagnia di Salvatore Ligresti, rettifiche sui suoi stessi conti, per oltre 200 milioni di euro. Non era banale capire in che stato di salute versava il possibile salvatore di Fonsai.     Pons e Puledda scrivevano testualmente:”Un errore di contabilizzazione nel bilancio 2011 di Unipol compreso tra 200 e 300 milioni. E' questo ciò che la Consob si sta apprestando a contestare alla compagnia guidata da Carlo Cimbri in seguito a un approfondimento sul portafoglio di titoli strutturati e derivati…. Ma il conto potrebbe salire poiché la dirigenza Consob ha ora incaricato del problema anche l'ufficio "Analisi quantitative" che lo scorso luglio è stato spostato sotto la responsabilità della divisione "Mercati"….Come mai solo ora la Consob si attiva su tale irregolarità e non si è mossa quando il pm di Milano Luigi Orsi, lo scorso 4 luglio, inviò una lettera agli uffici guidati da Giuseppe Vegas, chiedendo «se Consob avesse riscontrato i dati su Unipol evocati dal progetto Plinio che circola in rete e se questi possano interferire con la trasparente formulazione dei prospetti»? Se lo avesse fatto per tempo forse la fusione Unipol-Fonsai sarebbe stata messa in discussione o forse la trattativa sarebbe stata diversa da un salvataggio della prima sulla seconda. Vegas preferì tergiversare, facendo inserire nel prospetto «che sul presente argomento sono in corso approfondimenti anche in ordine alla regolarità contabile dei dati comunicati dall'Emittente», togliendo il delicato tema dall'occhio attento dell'ufficio Analisi quantitative. Ora però la verità sta emergendo e dimostra che Orsi ci aveva visto più lungo della Consob. Nel mirino sono finiti molti di quei titoli dell'attivo di Unipol che sono stati catalogati con la metodologia Afs (available for sale), che nel 2011 ammontavano a 2,3 miliardi di euro su un portafoglio complessivo di derivati e strutturati per 5,5 miliardi. Secondo le regole Ias 39 sotto questa dicitura vanno catalogati quei titoli che non sono "immobilizzati" ma sono comunque iscritti al valore di carico, salvo dover creare una riserva al passivo che esprime la differenza tra valore di carico e "fair value" (valore di mercato)”.    La Consob di Vegas e Caputi pagati dai cittadini per vigilare su trasparenza e correttezza dei mercati, invece di collaborare col PM Luigi Orsi, che per tempo aveva notato  aree poco chiare nell'operazione Fonsai Unipol, chiede  ed ottiene dalla Procura di Milano, l’apertura di un'indagine, per  acquisire i tabulati telefonici dei giornalisti, ipotizzando l’ aggiotaggio, non perché Pons e Puledda avevano speculato sul titolo Unipol,ma per bloccare ed intimidire i giornalisti che avevano indagato sul dubbio operato della Consob.     Acquisire i tabulati telefonici di un giornalista non rappresenta infatti una prassi diffusa e normale, la libertà giornalistica e la protezione delle fonti sono valori fondamentali delle liberal-democrazie. Per indagare un giornalista e sulle sue fonti devi avere ben gravi ipotesi di reato dei giornalisti. È intuibile quanto delicato sia il discrimine tra legittima iniziativa di un'autorità di controllo che ritenga di esercitare i propri poteri amministrativi per verificare (anche a carico di giornalisti ovviamente non sottratti al rispetto delle regole valide per tutti) se vi sia stata un'irregolarità, e invece il rischio di potenziale ingerenza sul lavoro dei cronisti, visto che per la giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo (CEDU) mette al centro la protezione delle fonti come elemento essenziale della professione giornalistica e della libertà di espressione, intesa anche come diritto della collettività a ricevere informazioni su fatti di interesse pubblico, Adusbef ha inviato oggi 3 esposti;

1)      Alla Procura di Brescia, competente sugli illeciti dei Magistrati di Milano, chiedendo perché l'11 dicembre 2012 la Consob invece di inoltrando la richiesta al pm Orsi titolare del fascicolo Fonsai/Unipol, o al procuratore Bruti Liberati, ha chiesto al capo del pool reati economici Francesco Greco, che la assegna al pm del suo pool Mauro Clerici, il quale firma l'autorizzazione;

2)      Al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, per l’apertura eventuale di un procedimento disciplinare a carico dei magistrati ai sensi del d.lgs 109/2006.

3)      Alla Cedu, denunciando la violazione dei trattati istitutivi dell’Unione Europea perl’ intimidazione della Consob sul lavoro dei cronisti con relativa violazione della protezione delle fonti;

4)      Al presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti per tutelare la libertà di stampa.

                                                                                                          Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

 

 

08/11/2013

Documento n.9532

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