UNICREDIT: PROFUMO PREDICA BENE,MA OFFRE AMPIA TUTELA MANAGER CHE TRUFFANO E FRODANO RISPARMIATORI, CONSUMATORI,UTENTI ED ENTI LOCALI

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COMUNICATO STAMPA UNICREDIT: PROFUMO PREDICA BENE,MA OFFRE AMPIA TUTELA MANAGER CHE TRUFFANO E FRODANO RISPARMIATORI, CONSUMATORI,UTENTI ED ENTI LOCALI. ADUSBEF CONTRARIA A SGRAVI FISCALI SU SOFFERENZE FRUTTO INCAUTI FIDI. Quale credibilità può avere un banchiere come Alessandro Profumo, il capo supremo di Unicredit, quando da una parte, facendosi propaganda pelosa alla Casa della Carità,afferma che: "i compensi del management di Unicredit,sono gestiti dal consiglio di amministrazione in modo totalmente autonomo rispetto a noi", spiegando che "nel nostro sistema abbiamo previsto il pagamento pluriennale delle parti variabili, con appositi meccanismi nella direzione auspicata dalle autorità", mentre dall’altra offre ampie protezioni a manager che hanno incamerato i propri elevatissimi compensi a meccanismi fraudolenti nella vendita e negoziazione dei prodotti derivati ?. In una lettera aperta inviata il 22.maggio 2009 al signor Alessandro Profumo, capo supremo di Unicredit, Adusbef (che aveva presentato numerose denunce alle procure della Repubblica per stigmatizzare metodi truffaldini nella vendita di prodotti derivati appioppati alla clientela,strutturati in maniera da garantire guadagni certi per la banca e perdite sicure per i contraenti), aveva chiesto di sanzionare tali comportamenti fraudolenti. Anche confidando nella sua buona fede – aveva scritto Adusbef nella missiva- qualora non avesse conosciuto tali metodi truffaldini utilizzati dai dirigenti della banca per appioppare prodotti derivati, venutone oggi a conoscenza, ha il dovere di prendere le distanze da queste malefatte sanzionando i dirigenti che hanno festeggiato facili guadagni sulla pelle della collettività. E qualora Ella, venuto a conoscenza di queste pratiche fraudolente utilizzate dai suoi dirigenti dalla presente lettera, non dovesse prendere i necessari provvedimenti sanzionatori almeno a carico di Andrea Gavazzoni,Davide Mereghetti e Luca Fornovi, gli ultimi due che hanno guadagnato 3,4 milioni di euro nel 2005, sia chiedendo la restituzione dei bonus calibrati su pratiche truffaldine, che con richiami scritti e con circolari chiare per dare istruzioni improntate a correttezza e trasparenza, ciò rappresenterebbe la prova provata di una sua diretta complicità,dr. Profumo e di Unicredit alla truffa ed al raggiro a danno delle piccole e medie imprese e degli Enti locali. Nel 2005, Davide Mereghetti e Luca Fornoni, dirigenti di Unicredit e capi dei "negoziatori" di derivati truffaldini con il Comune di Milano, che ha causato perdite consistenti a carico dei cittadini, oltre a brindare a champagne per le truffe concretizzate a danno di enti locali e piccole e medie imprese, hanno percepito un reddito di 3,4 milioni di euro a testa. In poche ore, come si evince da una intercettazione depositata al Tribunale del Riesame nell'ambito dell'inchiesta sul buco creato nelle casse comunali dai derivati legati alla ristrutturazione del debito di Palazzo Marino, i manager di Unicredit festeggiavano per aver incassato un profitto di 2 milioni e 40 mila euro in poche ore. Perdite per il Comune e utili per la banca sui quali i capi della divisione derivati di Unicredit calibravano i loro bonus. I banchieri come Profumo (Unicredit) e Faissola (ABI), che continuano a frodare i risparmiatori ed i consumatori sia con i derivati avariati, come quelli venduti al Comune di Milano o ad imprenditori portati al fallimento (Divania) che con i consigli per gli acquisti di titoli Lehman Brothers sul portale Patti Chiari, i quali dopo aver addossato sulle spalle della collettività le ricadute negative della loro avidità,hanno pure la faccia tosta di chiedere sgravi fiscali per le sofferenze bancarie pari a 20 miliardi di euro frutto nella stragrande maggioranza dei casi ad incauti affidamenti elargiti ad amici e sodali,come il Gruppo Zunino di Risanamento, in un Pese normale farebbero la fine di Bernard Madoff,invece di continuare a pontificare lezioni di moralità spiccia.

21/11/2009

Documento n.8292

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