TELEFONIA:PER CONTRASTARE PROLIFERARE SPOT TRUFFALDINI E INGANNEVOLI, INTRODURRE SERIE SANZIONI
COMUNICATO STAMPA TELEFONIA:PER CONTRASTARE PROLIFERARE SPOT TRUFFALDINI E INGANNEVOLI, INTRODURRE GRAVI SANZIONI ANCHE A CARICO DI DISTRATTA,FORSE DORMIENTE AUTORITA’GARANTE TLC,CHE GARANTISCE ESCLUSIVI INTERESSI DELLE IMPRESE. Il settore della telefonia “ingannevole”, diventato vasta prateria di scorrerie, agguati,trappole e tranelli a danno dei consumatori alla stessa stregua del far west americano, vero e proprio filone aurifero per le compagnie telefoniche, che confidando nella scarsa capacità di reazione e prevenzione di un’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, usa ed abusa di spot televisivi poco chiari, pubblicità deliberatamente incomplete delle informazioni sul costo degli scatti alla risposta, canoni mensili, costi di noleggio, tariffe, scatti anticipati, scadenze delle promozioni, copertura del segnale Umts, velocità di connessione ad internet, consegue fiorenti quanto oscuri profitti sulle pelle degli utenti, può essere contrastato solo introducendo sanzioni economiche ed anche di ordine penale nei casi più gravi a carico dei gestori,ma anche di omessi controlli per un’Autorità TLC, che ha finora garantito gli esclusivi interessi delle imprese. E’ molto più conveniente per le compagnie telefoniche,pagare sanzioni economiche comminate dall’Antitrust, che negli ultimi due anni hanno raggiunto la somma di 1,6 milioni di euro,salvo gli annullamenti di Tar e Consiglio di Stato,che interrompere campagne televisive chiaramente menzognere e truffaldine, che fanno conseguire profitti di centinaia di milioni di euro che reclamizzano spot di beni e servizi di telefonia fissa e mobile, integrata fisso-mobile, accesso a internet o servizi integrati voce-dati o voce-dati-televisione, per l' estrema varietà ed evoluzione di offerte commerciali che generano disorientamento e procurano danni economici ai consumatori. Adusbef e Federconsumatori hanno effettuato decine di denunce su spot televisivi carenti quanto a completezza e chiarezza informativa, con l'utilizzo di scritte scorrevoli o in sovrimpressione così microscopiche da essere impercettibili ancor più delle clausole capestro che regolamentano i contratti assicurativi e/o bancari, con deliberate omissioni sul reale importo dello scatto alla risposta, dei costi di attivazione o di canoni mensili, degli effettivi costi del noleggio degli apparati necessari all'utilizzazione del servizio,con modalità di tariffazione, sono legate a scatti anticipati o agli effettivi secondi di utilizzo del servizio senza che vengano chiariti dalla pubblicità. Adusbef e Federconsumatori assistite dal Prof. Ugo Ruffolo,che hanno anche ottenuto, ai sensi del codice del consumo (ex legge 281/98), varie sentenze inibitorie in Tribunale di pubblicità truffaldine, riscontrando chiare omissioni di informazioni rilevanti per dare ai consumatori la libertà di districarsi nella giungla di offerte commerciali oscure, richiamano ancora una volta la necessità e l’urgenza dell’approvazione di una legge sulla class action,unico e formidabile antidoto per prevenire truffe ed agguati a danno dei consumatori. La giungla delle offerte,che diventerà ancora più oscura dopo la legge Bersani che ha giustamente abrogato i costi di ricarica dei cellulari,una vera e propria tassa sui poveri pari ad 1,8 miliardi di euro l’anno, che le compagnie stanno cercando di recuperare con i dovuti interessi,si potrà disboscare solo con sanzioni, anche di ordine penale e che prevedano perfino il ritiro della licenza nei casi più gravi,perché quando le compagnie affermano nelle pubblicità che taluni servizi “per sempre”, sono invece limitati nel tempo attirando nella trappola mediatica milioni di consumatori; quando non si chiarisce bene che per poter effettivamente disporre di cellulari alle condizioni reclamizzate, c'é l'obbligo di aderire a determinati piani tariffari e per un determinato periodo, o non spiega che ci sono limiti alle modalità di pagamento (solo con carta di credito o domiciliazione bancaria),occultando anche l'esistenza di salate penali in caso di recesso anticipato, le risibili e scontate condanne dell’Antitrust per pubblicità ingannevoli ad 8-9 mesi dalle offerte, sono già messe nel conto e consentono alle compagnie profitti illeciti di centinaia di milioni di euro. Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,14.4.200716/04/2007
Documento n.6525