TELECOM: ALTRO CHE DIRIGISMO !

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA TELECOM: ALTRO CHE DIRIGISMO ! LO STATO NON DEVE LASCIARE CHE I PRIVATI, POSSANO LIBERAMENTE SACCHEGGIARE INTERI SETTORI (TLC,AUTOSTRADE, ENERGIA) DI INTERESSE PUBBLICO IN REGIME DI CONCESSIONE ED AL RIPARO DALLA MINIMA CONCORRENZA, TAGLIEGGIANDO I CONSUMATORI UTENTI CON TARIFFE ELEVATE,SENZA FISSARE STANDARD DI QUALITA’ MINIMI NELL’EROGAZIONE DI SERVIZI ESSENZIALI,NETTAMENTE PEGGIORATI CON PRIVATIZZAZIONI ALLA DRAGHI. HANNO RAGIONE IL MINISTRO BERSANI ED IL SEGRETARIO CISL BONANNI: PER RADDRIZZARE LA BARRA DI TELECOM, OCCORRE UNA PROFONDA RIFORMA DEL CAPITALISMO ADUSO A GOVERNARE SUI DEBITI,CON INGRESSO DI LAVORATORI (CONSUMATORI) NELL’AZIONARIATO,PROMUOVENDO MODELLO DI PUBLIC COMPANY. Le privatizzazioni all’italiana,nella maggior parte dei casi, hanno finito per sostituire monopoli privati a monopoli pubblici,che operando spesso al riparo del mercato,hanno avuto la possibilità di saccheggiare i consumatori-utenti mediante aumenti tariffari ingiustificati e sproporzionati,affatto legati a standard di servizio accettabili, notevolmente peggiorati in tutti i settori,piuttosto che migliorare (dalla telefonia,alle autostrade, dalle banche,all’elettricità,ecc.). Il caso Telecom deve portare ad una seria riflessioni, per riformare il capitalismo italiano (altro che dirigismo !) aduso a governare con i debiti contratti dalle banche e mediante patti di sindacato e scatole cinesi,con quote minimali che riescono sempre a prevalere rispetto alla maggioranza del capitale societario,spesso polverizzato in piccole quote detenute da milioni di risparmiatori azionisti e di lavoratori costretti a subire le doppie angherie di non contare nulla in assemblea (gli amministratori “indipendenti”,Telecom docet, sono una farsa), e di subire aumenti tariffari spropositati a prescindere dalla qualità del servizio, sempre più peggiorato dopo le privatizzazioni. Hanno perciò ragione il ministro Bersani ed il segretario della Cisl Bonanni ,che ha definito disastroso oggi le privatizzazioni (di Mario Draghi e di Goldman Sachs n.d.r.-) ,che chiedono una profonda revisione delle regole del capitalismo all’italiana, rivedere le regole del modello societario,in modo da prevedere anche l'ingresso dei lavoratori ( e dei risparmiatori-consumatori) nell'azionariato di Telecom , sul modello tedesco. La privatizzazione di Telecom Italia, il successivo passaggio di proprietà (Opa Colaninno) basato sui debiti contratti con le banche, la gestione di Mario Rossignolo,nominato dal 7 per cento del capitale, l’avvento della Hopa, l’oscuro passaggio ad Olimpia (sul quale indaga ancora la procura di Milano),la distruzione di valore delle azioni nonostante dismissioni per oltre 14 miliardi di euro di asset aziendali, che non sono riuscite a ridurre il debito, la controversa fusione con la Tim,hanno danneggiato i piccoli risparmiatori ed i consumatori. Adusbef, piccola ed attenta azionista di Telecom Italia che ha partecipato alle assemblee,si augura (a prescindere dal doppio incarico nella Federcalcio), che il prof. Rossi,certamente nominato anche con il consenso delle banche creditrici,possa rilanciare una grande azienda coinvolgendo nel piano industriale e negli assetti societari i soggetti finora esclusi, che hanno dovuto subire le cattive scelte aziendali,ossia lavoratori,consumatori-utenti,risparmiatori,in un progetto,finora inedito di public-company. Il Presidente Elio Lannutti Roma,18.9.2006

18/09/2006

Documento n.6313

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