TASSI: GLI AUMENTI SCANDALOSI COME ALLARMISMO INGIUSTIFICATO ?
TASSI: GLI AUMENTI SCANDALOSI COME ALLARMISMO INGIUSTIFICATO ? L’ABI NON RIUSCENDO A GIUSTIFICARE LA VERA E PROPRIA RAPINA A DANNO DEI CORRENTISTI,PROVA PROVATA DI SOSPRUSI ED ABUSI BANCARI PERPETRATI PER OLTRE MEZZO SECOLO DALL’ABI, CERCA DI BOLLARE COME ALLARMISTICI GLI INOPPUGNABILI RINCARI,ILLEGGITTIMI ED ILLEGALI. L’ANTITRUST DOVREBBE EFFETTUARE UNA SERIA ISTRUTTORIA SULL’ABI E SULLE SUE CONCLAMATE POLITICHE DI CARTELLO (NORME BANCARIE UNIFORMI) PER SCIOGLIERE UN’ASSOCIAZIONE BANCARIA POSTA A PRESIDIO DELL’ILLEGALITA’ PIU’ DIFFUSA E DELLA TUTELA DEL MONOPOLIO. Gli aumenti scandalosi ed illegali delle banche,che hanno colto il pretesto degli aumenti dei saggi BCE dello 0,25 per cento,per applicare una raffica incredibile di rincari sugli impieghi lasciando inalterati i tassi sui depositi,inventando nuove voci di costi,con variazioni unilaterali dei contratti, secondo l’Abi,l’associazione che puniva le banche associate qualora non avessero puntigliosamente applicate le norme bancarie uniformi su tassi e condizioni,sono considerate allarmismo ingiustificato ? Non avendo argomenti per giustificare la vera e propria reiterata rapina a danno di milioni di correntisti,attuati con il pretesto dei saggi BCE e con l’art.118 del TUb ,l’Abi con la spudoratezza che le è propria,afferma che le banche,essendo il canale di trasmissione della politica monetaria e, quindi, degli aumenti dei tassi registrati nelle scorse settimane come naturale conseguenza dell’indicazione data in questo senso dalla Banca centrale europea ai mercati,possono tranquillamente applicare saggi quadruplicati rispetto allo 0,25 per cento. Qualora l’Antitrust dovesse effettuare una seria istruttoria sull’Abi e sulle sue politiche poste sempre a presidio della più totale illegalità da parte delle banche (Anatocismo,norme uniformi,tassi usurari,clausole vessatorie,ecc.) dovrebbe arrivare ad una conclusione di scioglimento di un’associazione bancaria,che per fortuna comincia ad essere isolata delle grandi banche (Intesa, Unicredit,Capitalia,Monpaschi,ecc.),che non condividendo una politica becera adottata come vera e propria rapina dei diritti dei consumatori, prendono le distanze e rinunciano sia alle spese di chiusura dei conti correnti e di trasferimento titoli,che al famigerato art118 del Testo unico Bancario,eredità di un ex Governatore complice delle malefatte bancarie. Il Presidente Elio Lannutti Roma,26.3.200626/03/2006
Documento n.5852