SUB- PRIME E BANCHIERI CENTRALI: ORGANIZZARE SIT-IN PER CACCIARE OLIGARCHI CHE HANNO FATTO BANCAROTTA SENZA PAGARE IL CONTO.
COMUNICATO STAMPA SUB-PRIME E DERIVATI: HA RAGIONE CARLO DE BENEDETTI ! LA CRISI, SOTTOVALUTATA PER 1 ANNO DALLE BANCHE CENTRALI,E’ SOLO ALL’INIZIO. CONSUMATORI,LAVORATORI E PENSIONATI PAGANO UN SALATO CONTO AD OLIGARCHIA FINANZIARIA, COMPLICE E GARANTE MALEFATTE BANCARIE, CHE TOLLERA SENZA INTERVENIRE,ODIOSA SPECULAZIONE SU CIBO E PETROLIO. BANCHE CENTRALI VESTALI RENDITE FINANZIARIE FAVOREVOLI ALLE BANCHE. Ha ragione da vendere Carlo de Benedetti che si dice ancora pessimista sulle conseguenze della crisi finanziaria e lo stato dell’economia. “Al momento non vedo cielo sereno per i prossimi mesi, non abbiamo visto il peggio”- ha affermato a margine dell’assemblea di Management & Capitali che ha nominato il nuovo cda di cui ricopre la presidenza, aggiungendo come “l’economia soffrirà ancora a lungo delle conseguenze della crisi degli immobili e della finanza che non è ancora terminata”. Nel corso dell’assemblea De Benedetti ha sottolineato come M&C abbia fatto bene a non investire in questi anni e si trovi ora avvantaggiata perché nelle condizioni attuali “le banche non hanno soldi da prestare e le aziende che si trovano nelle condizioni di ristrutturare il debito, aumentare le dimensioni o altro, devono andare da chi i soldi li ha”. La crisi dei sub-prime,scoppiata esattamente un anno fa per la politica dei tassi della Fed ed il ricorso sfrenato all’economia di carta edificata a sistema con i prodotti derivati avariati fuori controllo (700.000 miliardi di dollari solo gli OTC), è stata sottovalutata dalle banche centrali e dalla BCE, che invece di abbassare i tassi di interesse per sostenere la ripresa economica e far respirare le famiglie debitrici, si accinge ad aumentarli giovedì 3 luglio (di un quarto,forse di mezzo punto), con la scusante di combattere l’inflazione, ma con la finalità reale di offrire l’ennesima scialuppa di salvataggio ad un sistema bancario, puntellato con 12 mesi di iniezioni di liquidità, principale artefice del disastro. La speculazione sui sub-prime, avvenuta con il concorso di banche centrali,agenzie di rating e delle distratte autorità monetarie, è stata sostituita dalla speculazione su cibo e petrolio, dove - come afferma Eugenio Benetazzo,trader indipendente nell’artico pubblicato- si assiste ad un gioco al massacro sulla pelle dei consumatori e dei mercati da parte di banche che rilanciano con i soldi degli altri, in un gioco al rialzo definito “Il contango del petrolio”. Con questo termine, negli ambienti borsistici legati alla compravendita delle merci, si suole identificare una singolare condizione di mercato in cui i prezzi a pronti sono inferiori di quelli a termine. In buona sostanza questo significa che acquistare petrolio attraverso un contratto future che abbia consegna fisica a 3 mesi costa meno rispetto ad una medesima fornitura che invece abbia consegna a 12 mesi. Questa condizione di mercato è piuttosto insolita, infatti nella prassi mercantile avviene il contrario. Per rifarsi dalle perdite subite, le grandi banche di affari scommettono sul rialzo di cibo e barile fino a 200-300 dollari,alimentando una corsa sfrenata al rilancio (1 miliardo di scommesse contro una produzione giornaliera di 85 milioni), mentre le distratte banche centrali (sotto le cui sedi nei prossimi mesi bisognerà convogliare le proteste di lavoratori e consumatori per chiedere le dimissioni di oligarchi conniventi con i banchieri che hanno fallito su tutta la linea), vogliono affamare masse crescenti, imponendo il tetto programmato all’1,7 per cento,in presenza di una inflazione virtuale dell’Istat al 3,8% e reale ben superiore al 6-7 %. Adusbef e Federconsumatori hanno chiesto al ministro dell’Economia Tremonti, che organizzerà il prossimo G8,che si terrà in Italia alla Maddalena, di mettere all’ordine del giorno una riforma dell’ordine monetario, una nuova Bretton Woods, poiché l’attuale assetto, difeso con le unghie e con i denti dall’oligarchia finanziaria e dai banchieri centrali, non potrà reggere l’impatto dei disastri che mettono a repentaglio la sovranità degli Stati e la ricchezza (oggi povertà) delle Nazioni. Adusbef- Federconsumatori Roma, 30 giugno 200830/06/2008
Documento n.7385