speculazione anche sui vini? I prezzi vanno ridotti.
COMUNICATO STAMPA DELL’INTESA DEI CONSUMATORI PREZZI: I RICARICHI SUI VINI,OLTRE AD ESSERE INGIUSTIFICATI, SONO DI NATURA SPECULATIVA. E? IMMORALE CHE UNA BOTTIGLIA DI VINO (70 CL) PAGATA 3 EURODAL PRODUTTORE,SIA RIVENDUTA A 7-8 EURO NEI SUPERMERCATI ED ADDIRITTURA A 10-15 EURO NEI RISTORANTI ! L?ALLARME DEL CONSORZIO BRUNELLO DI MONTALCINO,CHE LAMENTA 1 MILIONE DI BOTTIGLIE INVENDUTE,DEVE PORTARE AD UNA DRASTICA RIDUZIONE DEI PREZZI ED UN MAGGIOR CONTROLLO SULLE PERCENTUALI SPECULATIVE ! Se anche il Brunello di Montalcino, che alcune banche avevano suggerito come investimento, e’ in difficoltà, come afferma il presidente del Consorzio, Baldassarre Filippo Fanti nella lettera ai soci di fine d’anno, sottolineando che ’’le difficolta’ di mercato che si sono presentate a partire dalla seconda meta’ del 2003 si sono accentuate nel 2004’’,vuol dire che non esistono condizioni economiche di ripresa in Italia. I dati delle giacenze parlano chiaro: rispetto allo stesso periodo del 2003, al 31 luglio 2004 nelle cantine sono rimaste invendute circa 1 milione di bottiglie di Brunello 1999. Per l’ annata antecedente, il Brunello 1998, la giacenza e’ di 800 mila bottiglie. Il ’Rosso’ e’ stabile, ma ’’le informazioni che provengono dalle aziende - sottolinea Fanti - evidenziano difficolta’ nella commercializzazione dell’ annata 2002’’. Moscadello e Sant’ Antimo restano, per adesso, stabili nelle vendite. Fanti invita a ’’pensare al futuro’’ e non a ’’svuotare le cantine’’ e avverte: ’’ci sono notizie poco confortanti sulle politiche di prezzo praticate da certe aziende: tutto questo, puo’ portare un danno complessivo ai nostri prodotti’’. Intesaconsumatori ritiene scandalosi i prezzi dei vini imposti nei supermercati,con percentuali di ricarico da capogiro,che passano da 1,5-2 euro a bottiglia da 70 cl pagata ai produttori,a 7-8 euro,mentre nei ristoranti si arriva a pagare anche 10-15 euro,con ricarichi stratosferici. L?unico modo di rilanciare i consumi è quello di abbattere drasticamente i prezzi e di controllare rigidamente la filiera,anche da parte dei produttori, essendo un loro diritto prevenire la speculazione sui marchi,anche con suggerimenti dei prezzi finali che non possono subire variazioni vertiginose del 900 per cento. I produttori non lamentino i cali delle vendite,se lasciano libero spazio alla speculazione,che arricchisce soltanto pochi danneggiando i consumatori. INTESACONSUMATORI26/12/2004
Documento n.4354