Sondaggio qualità bancassicurazione. Sintesi

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA CALA DI 10 PUNTI LA SFIDUCIA DEI CITTADINI VERSO LE BANCHE: PASSANDO DALL’85 AL 75 PER CENTO ! QUASI STABILE LA SFIDUCIA NELLE ASSICURAZIONI,CHE RESTA INCHIODATA ALL’80 PER CENTO (DALL’ 82%) ! E’ IL RISULTATO DEL CONSUETO SONDAGGIO ADUSBEF SU UN CAMPIONE DI CONSUMATORI. IL 75 PER CENTO DEI CITTADINI (ERA L’85%), TRADITI DA CHI AVREBBE DOVUTO FARE I LORO INTERESSI, NON HA ALCUNA FIDUCIA NELLE BANCHE ; L’80 PER CENTO NON SI FIDA DELLE ASSICURAZIONI ! IL 71 PER CENTO NON AFFIDEREBBE I RISPARMI IN BANCA, ALLA POSTA, O A ALTRI GESTORI,PERCHE’ FANNO I LORO INTERESSI ! Nel consueto sondaggio Adusbef su un campione di 1.735 consumatori,risale per la prima volta di 10 punti la fiducia verso le banche, che due anni fa era arrivata quasi a zero, durante le vicende dei crack finanziari Cirio,Parmalat,bond argentini,che hanno bruciato risparmi di un’intera vita di lavoro per un controvalore di 50 miliardi di euro ad 1 milione di cittadini. Anche l’ultimo sondaggio (che non ha la pretesa del campione rappresentativo della popolazione adulta, ma che resta un serio indicatore degli orientamenti dei consumatori) eseguito dall’Adusbef dal 2 al 20 ottobre 2006,conferma l’atteggiamento di sfiducia dei cittadini nei confronti delle due maggiori istituzioni finanziarie che basano i loro rapporti proprio sulla fiducia. Va riscontrata una diminuzione della sfiducia nei confronti delle banche (dall’85 per cento del sondaggio di luglio 2004, al 75 per cento), con una lieve diminuzione di 2 punti, della sfiducia nelle compagnie di assicurazione,che passa dall’82 all’80 per cento. A fine anno 2005, il legislatore approvò in tutta fretta la legge 262/2005, pomposamente definita “Legge a tutela del risparmio”. La fretta era dettata dai pericoli – per il potere - derivanti dall’arresto del più furbetto del quartierino (Giampiero Fiorani). Gli italiani capirono che il legislatore doveva affrettarsi per recuperare su una materia che, trascurata, aveva dato luogo alle rapine a danno del risparmio degli italiani tramite i bond e non solo (Bipop, Argentina, Parmalat, Cirio ecc.) Alla domanda secca: “Quanta fiducia ha nelle banche”, il 12 per cento ha risposto “molta”, l’13 per cento “abbastanza”, il 34 per cento “poca”, il 41 per cento “nessuna”: in pratica, il 25 (nell’ultimo sondaggio del luglio 2004 era il 15%)per cento dei consumatori nutre “molta” o “sufficiente”fiducia nelle banche, il 75 per cento “poca” o “nessuna” ! Adusbef,che non ha alcuna intenzione di sostituirsi agli uffici demoscopici, ma ritiene importante il giudizio degli associati (forse più sensibili di altri, alle tematiche dei diritti) ha chiesto: quanta fiducia ha nelle assicurazioni: il 9 per cento molta; l’ 11 abbastanza; il 36 poca; il 44 nessuna: l’80 per cento non si fida delle compagnie (Nell’ultimo sondaggio rappresentavano l’82 per cento). Alla domanda quali delle figure professionali godano di maggior fiducia: il 53 per cento non ha alcuna fiducia in quelle suggerite, mentre il 20 di quello delle poste, il 16 del cassiere di banca; il 7 per cento si fida dell’agente assicurativo; l’1 del promotore finanziario, il 2 di altre figure, l’1 per cento, non sa o non risponde. Alla domanda “a chi affidereste ad occhi chiusi i vostri risparmi ?”, il 16 li affiderebbe alle poste, il 7 per cento alle banche, il 2 ai fondi, il 2 alle Sim, il 2 alle gestioni ed alle assicurazioni. Il 71 per cento non affiderebbe i risparmi a nessuna di esse, mentre i BOT, BTP e CCT sono scelti dal 52 per cento, i buoni postali dal 15, le obbligazioni dall’1 per cento. Alla domanda che chiede di esprimere un giudizio sulle banche in generale, il 70 per cento afferma che sono: molto scorrette (35 %), scorrette (25 %), abbastanza scorrette (10 per cento). Mentre il 6 per cento risponde che sono: corrette (4 %), abbastanza corrette (3 %). Per il 9 %, fanno solo i loro interessi. Alla domanda: “ Come definirebbe il suo rapporto con la banca”, il 2 % lo ritiene “eccellente”, il 9 “buono” , il 19 % normale, il 31 % cattivo, il 36 % lo definisce pessimo e l’1 % non sa, non risponde. Le nuove norme imposte dal decreto Bersani ancora non hanno una reale consistenza pratica. Le banche stanno forse ragionando sul da farsi. Il risparmio tradito ha allontanato molti risparmiatori da borsini e promotori e la goffaggine del legislatore nell’intervenire a difesa del risparmio delle famiglie non ha certo ricomposto il rapporto con la clientela su standard migliori. Sembra anzi che i risparmiatori, scottati dagli ultimi anni di collocazioni garibaldine, si stiano rinchiudendo in loro stessi, non fidandosi se non di servizi di investimento non suggeriti da alcuno. Elio Lannutti- presidente Adusbef Roma, 28 ottobre 2006 VAI ALLA SINTESI DEL SONDAGGIO.

28/10/2006

Documento n.3567

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