Sondaggio Adusbef sul carovita.

in Comunicati stampa
IL CAROVITA: E’ IMPUTABILE ALL’EURO,QUINDI SI TORNI ALLA LIRA ? SI PER l’ 11,1 PER CENTO DELLE RISPOSTE AL SONDAGGIO ON-LINE DI ADUSBEF, MENTRE PER L’ 89 PER CENTO, IL CAROVITA DIPENDE: DALLA SPECULAZIONE DEI COMMERCIANTI (41,2 %); DALLA MANCATA ESPOSIZIONE DEL DOPPIO PREZZO LIRA-EURO (24,1 PER CENTO); DAI MANCATI CONTROLLI DEL GOVERNO (23,7%) ! ANCHE I CONSUMATORI QUINDI, OLTRE A NON DIMOSTRARE ALCUNA NOSTALGIA PER LA LIRA, NON RITENGONO L’EURO, MA LA SPECULAZIONE, I MANCATI CONTROLLI E L’ASSENZA DEL DOPPIO CARTELLINO LIRA-EURO, I RESPONSABILI DEI RINCARI ! Non ha la pretesa di essere esaustivo, perché,lo diciamo subito, non è un sondaggio effettuato con tutti i crismi del “campione rappresentativo della popolazione adulta scelta con criteri geografici e scientifici”,ma è un indicatore importante su cosa pensano i consumatori,che hanno risposto al rilevamento on-line pubblicato sul sito www.adusbef.it., sulle gerarchie delle responsabilità di un “carovita” galoppante che ha eroso i redditi delle famiglie, specie dopo l’ingresso dell’euro e che ha impoverito grandi masse di lavoratori,impiegati e ceto medio, con un massiccio trasferimento di ben 52 miliardi di euro (4 per cento del Pil) dalle loro tasche a quelle di coloro che hanno determinato liberamente e senza alcun controllo,prezzi e tariffe. Alla domanda “Il carovita è imputabile”: “All’euro, quindi si torni alla lira”, ha risposto SI l’11,1 per cento dei consumatori, mentre il 41,2 per cento (603 risposte), addebita il carovita “alla speculazione dei commercianti” quali principali imputati che hanno liberamente ed impunemente aumentato i prezzi; il 24,1 per cento (352 consumatori) ritiene che l’irresistibile ascesa dei prezzi sia dovuta “alla mancata esposizione del doppio cartellino lira-euro” (imputabile anche alla ragionata inerzia governativa); il restante 23,7 per cento (346 risposte) addebita gli allegri rincari ai mancati ed omessi controlli del Governo. Nessuna nostalgia della lira quindi, né le risposte mettono sul banco degli imputati solo l’euro, come tentazioni semplicistiche (tese ad addossare alla moneta unica gli esclusivi svantaggi che il changeover ha prodotto per milioni di famiglie impoverite, con problemi per arrivare alla fine del mese, e alle quali è stata sottratta almeno una settimana di stipendio mangiato dal “carovita”), vorrebbero far credere, occultando quegli indubbi vantaggi derivanti da politiche economiche virtuose e prima rispettose dei trattati europei. Omessi controlli del governo, speculazione dei commercianti, mancata esposizione del doppio cartellino lira-euro - subito abolita in Italia a differenza di altri Paesi come la Francia dove sono ancora vigenti - perché osteggiata dal Presidente di Confcommercio Sergio Billè con una motivazione risibile e di comodo (“faceva confusione”), rappresentano l’89 per cento delle responsabilità su un fenomeno solo italiano di trasferimento forzoso di ricchezza, una vera e propria rapina a danno di grandi masse di cittadini stimate nel 90 per cento della popolazione, a vantaggio di quel 10 per cento che ha potuto liberamente ed arbitrariamente determinare le politiche dei prezzi e che ha successivamente approfittato dei vari condoni. Seppur non “rappresentativo della popolazione adulta, ecc.”, il campione casuale di 1.463 cittadini che ha voluto rispondere al sondaggio on-line di Adusbef, ha manifestato maggiore maturità dei fautori di un improbabile ritorno alla lira, che avrebbero il dovere di dimostrare, seppur nella dialettica e nella contrapposizione, maggiore senso dello Stato e degli interessi generali, specie in una difficile fase che vede un Paese in ginocchio, anche per le errate scelte di politica economica e del ricorso ai condoni ed ai perdoni tombali, al rafforzato vigore di cartelli ed oligopoli bancari, assicurativi, elettrici e del gas, alle mancate riforme delle professioni, alle leggi truffa “salvacompagnie” che hanno premiato, come con lo “scudo fiscale”, evasori e trasgressori delle regole di mercato. Il sondaggio del mese attivo dal 1 giugno 2005 IL "carovita" è imputabile: All’Euro, quindi si torni alla Lira 11,1% (162) Ai mancati controlli del Governo. 23,7% (346) Alla speculazione dei commercianti 41,2% (603) Alla mancata esposizione del doppio prezzo £-€ 24,1% (352) Totale voti: 1463 Il Presidente Elio Lannutti Roma,11.6.2005

11/06/2005

Documento n.4796

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