SCANDALO FAZIO-FIORANI: SE CONSOB CONOSCEVA L’AZIONE DI CONCERTO
SCANDALO FAZIO-FIORANI: SE CONSOB CONOSCEVA L’AZIONE DI CONCERTO, PER SCALARE ANTONVENETA DOVREBBE STARE- ASSIEME A BANKITALIA - SUL BANCO DEGLI IMPUTATI, NON COME PARTE CIVILE,SE MAI SI COSTITUIRA’. CONSOB HA IL DOVERE DI SPIEGARE I MANCATI CONTROLLI SUGLI SCAMBI AZIONARI DI ANTONVENETA,PARI A 180 MILIONI (OLTRE 50 %) IN DUE MESI. ADUSBEF CHIEDE AL DISTRATTO GOVERNATORE DRAGHI, L’IMMEDIATO COMMISSARIAMENTO DELLA BANCA POPOLARE DI INTRA, PER GRAVISSIME IRREGOLARITA’ NELLA GESTIONE DEL CREDITO E DEL RISPARMIO, SU AFFIDAMENTI ALLEGRI CHE METTE A REPENTAGLIO IL PUBBLICO RISPARMIO. Se come ha affermato ieri Giampiero Fiorani (l’ex amministratore delegato di Banca Popolare Italiana, sentito con la formula dell' incidente probatorio dai magistrati che indagano sulla scalata ad Antonveneta, dal Gip Clementina Forleo e dai legali di un'altra settantina di indagati, già nel febbraio del 2005) Consob sapeva che erano stati concessi dei finanziamenti a clienti di Bpi per acquistare azioni Antonveneta, con tassi d'interesse vicini allo zero, sia la Consob che la Banca d’Italia dovrebbero stare sul banco degli imputati,non già nel comodo ruolo delle parti civili. Ha ragione Fiorani: chi aveva il dovere di controllare,era distratto. Consob infatti non poteva non sapere del concerto,avendo a disposizione elementi probanti per individuarlo, anche mediante le comunicazioni alla stessa commissione in merito all’acquisto di pacchetti azionari da parte dei “furbetti del quartierino” ed i loro alleati ed il mancato monitoraggio sugli abnormi scambi di azioni Antonveneta,che dal 24 novembre 2004 agli inizi di febbraio 2005,avevano registrato scambi di 188 milioni di azioni su un totale di 288 milioni, superiori al 50 per cento dell’intero capitale. Poiché l’annuncio ufficiale della scalata ad Antonveneta,dopo il rastrellamento occulto di azioni, è del 21 gennaio 2005 con un servizio su un settimanale economico,il quale informa che dal matrimonio tra la Banca Popolare di Lodi e la Banca Antonveneta nascerà la banca Popolare Italiana,Consob aveva tutti gli elementi per accertare l’azione di concerto anche prima della tardiva ed ineludibile ispezione, avvenuta nella sede Bpi ad aprile 2005,dopo che la magistratura di Roma e Milano si cominciava ad occupare del caso. Fiorani ha ragione anche in merito all’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, arbitro parziale ed interessato a difesa dell’italianità, i cui disegni furono avallati dal capo della vigilanza di Palazzo Koch, Francesco Frasca, mentre a struttura tecnica non sapeva nulla e mandò a monte il progetto. In una lettera inviata nei giorni scorsi all’Ufficio di Vigilanza della Banca d’Italia,Adusbef ha chiesto come mai il distratto Governatore Draghi,a fronte degli elementi inquietanti che provengono ogni giorno sulla gestione allegra della Banca Popolare di Intra, con un direttore generale interdetto dalla magistratura,alcuni consiglieri costretti ad abbandonare la carica dopo aver ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura che indaga sul crack della Finpart,altri tra i quali il vicepresidente Ernesto Paolillo, che hanno fatto un passo indietro perché non sono riusciti a portare rinnovamento,trasparenza nei conti e pulizia,non procede a commissariare una banca che ricorda la gestione della Bipop- Carire. Le allegre,disinvolte concessioni di credito da parte della Banca Popolare di Intra,con esposizioni abnormi verso un’unica azienda che ha fatto una clamorosa bancarotta come la Finpart,creando problemi agli obbligazionisti al di sopra di una prudente gestione,devono indurre il signor Draghi a mandare già in giornata,un commissario, per fare piena luce sulla gestione ed evitare,se possibile, l’ennesimo bidone a risparmiatori e depositanti. Il Presidente Elio Lannutti Roma,30.5.200630/05/2006
Documento n.6014