RISPARMIO TRADITO: TRIBUNALE DI VENEZIA CONDANNA UNICREDIT A RISARCIRE 40.000 EURO DI OBBLIGAZIONI PARMALAT

in Comunicati stampa
RISPARMIO TRADITO: TRIBUNALE DI VENEZIA CONDANNA UNICREDIT A RISARCIRE 40.000 EURO DI OBBLIGAZIONI PARMALAT OLTRE INTERESSI. ADUSBEF OTTIENE ANCORA DAI GIUDICI UN RISARCIMENTO INTEGRALE A FAVORE DI UN RISPARMIATORE INDOTTO AD INVESTIRE IN BOND PARMALAT, SENZA LA NECESSARIA INFORMATIVA SULLA RISCHIOSITA’ DELL’INVESTIMENTO DA UNA BANCA,UNICREDIT,CHE RACCHIUDEVA UN TRIPLICE CONFLITTO DI INTERESSE: FINANZIATRICE DI PARMALAT; LEAD MANAGER NELLA EMISSIONE DEI BOND; VENDITRICE DELLE OBBLIGAZIONI AL PUBBLICO DEI RISPARMIATORI. Parafrasando ROCKPOLITIK,la giustizia è lenta,ma diventa rock quando, sempre più spesso, si pronuncia contro le banche, ordinando la restituzione dei cattivi investimenti ai risparmiatori ! Adusbef ottiene l’ennesima vittoria in Tribunale contro le banche che hanno piazzato prodotti bidone ad 1 milione di risparmiatori bruciando,in bond Parmalat.Cirio, Argentina,50 miliardi di euro di sudato risparmio. Stavolta nel mirino dell’avv. Paolo Polato, delegato Adusbef di Venezia, è Unicredit,che il 1 ed il 3 dicembre 2003, quando già la situazione di Parmalat volgeva a quel dissesto che si perfezionava qualche giorno dopo,piazzava ad un risparmiatore,R.P., 40.000 euro di bond Parmalat. L’avv. Polato si era rivolto al Tribunale di Venezia,chiedendo di accertare la nullità del contratto di acquisto di obbligazioni Parmalat Finance Corporation BV 2000-2005 per un ammontare complessivo di 40.000 euro,vendute da Unicredit in violazione degli artt. 94 e 21 del TUF (Testo Unico Finanza),in palese triplice conflitto di interessi poiché la stessa banca era finanziatrice della Parmalat mediante l’erogazione del credito; lead manager nella emissione dei bond e garante nella sottoscrizione del prestito; venditrice delle stesse obbligazioni alla clientela retail (dettaglio). La sentenza (la prima in assoluto del tribunale di Venezia) ha riconosciuto che Unicredit ha finanziato la Parmalat per l’erogazione del prestito, rivestendo il ruolo di lead manager nell’emissione delle obbligazioni ed ha fatto acquistare al risparmiatore obbligazioni rientranti nel portafoglio titoli di un istituto facente parte del gruppo Unicredit,così trasferendo il rischio del mancato rimborso dei bond dallo stesso gruppo al cliente: in parole semplici ha appioppato ad ignari risparmiatori titoli bidone presenti nel suo portafoglio che sapeva in default ! Aggiunge la sentenza: va osservato che l’ordine di acquisto delle obbligazioni Parmalat è stato raccolto dalla banca qualche settimana prima che la società di Collecchio dichiarasse default,non trovando giustificazione la difesa dell’istituto di credito secondo il quale tale evento (il crack) non era stato in alcun modo percepito e previsto dal mercato: in realtà –prosegue la pronuncia- sia la relazione del presidente della Consob che i chiarimenti legati alla vicenda del fondo Epicurum,alimentavano timori e preoccupazioni sulla situazione patrimoniale della società che non potevano essere ignorate. I giudici del Tribunale di Venezia (estensore dr.A.Fidanzia,presidente dr. R.Zacco) avendo accertato la violazione del regolamento Consob,che impone alla banca l’obbligo di fornire ulteriori informazioni- rispetto a quelle normalmente evincibili dall’oggetto e tipologia dell’operazione- sui rischi e le implicazioni della specifica scelta dell’investimento,definitivamente pronunciando,hanno condannato Unicredit a versare 40.000 euro,oltre agli interessi legali dal giorno del pagamento fino al saldo,dovendosi escludere la buona fede della banca. La pronuncia sui bond Parmalat del Tribunale di Venezia,dopo Ferrara ed altri Tribunali italiani, riaccende la speranza risarcitoria totale per 95.000 bondholders,prima truffati dalle banche per essere poi definitivamente affossati dal commissario Bondi,che ha frustrato ogni legittima aspettativa di rimborso decente,per la stragrande maggioranza degli obbligazionisti, che hanno provveduto così a risanare Parmalat bruciando oltre l’80 per cento dell’investimento. Il Presidente Elio Lannutti Roma,7.11.2005

07/11/2005

Documento n.5240

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