RISANAMENTO: BENE BOCCIATURA DEI PM A PIANO DI SALVATAGGIO, IDEATO DAI SOLITI “FURBETTI DEL QUARTIERINO”, CON LA FINALITA’ DI SPOLPARE LA SOCIETA'

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA RISANAMENTO: BENE LA BOCCIATURA DEI PM AD UN PIANO DI SALVATAGGIO, IDEATO DAI SOLITI “FURBETTI DEL QUARTIERINO”, CON L’UNICA FINALITA’ DI SPOLPARE LA SOCIETA’ DA ASSET BUONI DA OFFRIRE ALLE STESSE BANCHE, LASCIANDO A PIEDI GLI ALTRI CREDITORI. ADUSBEF PRESENTA ESPOSTO-DENUNCIA PROCURA MILANO, CHIEDENDO DI INDAGARE SULLE MODALITA’ DI CONCESSIONE DEL CREDITO AL GRUPPO ZUNINO-RISANAMENTO. Adusbef apprezza la bocciatura del piano di salvataggio di Risanamento avanzata dai pm Laura Pedio e Roberto Pellicano,guarda caso ideato dai soliti “furbetti del quartierino” con l’unica finalità di spolpare l’azienda degli asset buoni ed appetibili da dare in pasto alle stesse banche che hanno studiato “il pacco”,lasciando alla mercè di se stessi ed a bocca asciutta gli altri creditori minori e quelli delle altre 14 società platealmente discriminati. Non c’è più bisogno di adire il Tar del Lazio per impugnare la vergognosa esenzione dall’Opa offerta dalla Consob agli amici degli amici, che hanno studiato un piano per salvare se stessi e le loro banche, Intesa San Paolo ed Unicredit in testa,da incauti affidamenti di pubblico risparmio sul quale Adusbef presenterà oggi esposto denuncia alla stessa Procura di Milano, per porre un argine alle malefatte di questi signori banchieri, che continuano a negare il credito richiesto ad imprenditori comuni,invocando piccoli fidi di 100-150mila euro per la continuità aziendale e per salvare posti di lavoro,per erogare centinaia di milioni di euro a man bassa e senza le prescritte garanzie ad amici e sodali come Zunino e Zaleski. Il piano di “liquidazione” mirata dei signori banchieri per salvare se stessi, mascherato come piano di “salvataggio” non può essere avallato dal Tribunale, perché si occupa di salvare solo sei delle venti società del gruppo lasciando scoperte le altre quattordici,ma anche perché non offre alcuna garanzia reale di continuità sostanziale, da parte di banche corresponsabili del dissesto di un’azienda crollata sotto una montagna di debiti pari a circa 3 miliardi di euro. Nell’esposto denuncia che sarà presentato in mattinata alla Procura di Milano, Adusbef dopo aver ricostruito l’ennesima vicenda di malaffare di banchieri che erogano a piene mani e senza le prescritte garanzie legali, crediti frutto del risparmio dei depositanti, che dovrebbero amministrare con correttezza,oculatezza e buona fede, chiede alla Procura di Milano di aprire un fascicolo sulla genesi dei fidi erogati al Gruppo Risanamento, verificando se vi siano state eventuali forzature e pressioni dei vertici bancari sui comitati fidi per privilegiare l’ennesimo “furbetto del quartierino” che ha speculato con i nostri soldi sul mercato immobiliare e se siano stati osservate le prescritte linee di criteri prudenziali fissati dalla Banca d’Italia in merito agli affidamenti ad una unica entità. Per questo Adusbef, che già nei mesi scorsi aveva depositato un esposto denuncia sul “metodo Zaleski” di allegre erogazioni dei crediti bancari con criteri “amicali”, attende fiduciosa l’apertura di una indagine da parte della Procura di Milano,volta ad accertare se i comportamenti dei banchieri e le allegre concessioni del credito e della raccolta del pubblico risparmio,tanto per cambiare a loro fiduciari, amici,sodali e compari, negando al contrario la linfa necessaria alle piccole attività imprenditoriali che da quel credito riescono a creare posti di lavoro o a non licenziare in una fase ancora acuta di crisi, non abbiano concretizzato aperte violazioni penali.

22/09/2009

Documento n.8189

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