RICICLAGGIO: STRETTA BANKITALIA ARRIVA TARDI E DOPO ELUSIONE BANCHE. LA PATACCA DI DRAGHI, FINGE NUOVE DISPOSIZIONI, SU NORME GIA’ VIGENTI.
COMUNICATO STAMPA RICICLAGGIO: STRETTA BANKITALIA ARRIVA TARDI E DOPO ELUSIONE BANCHE. LA PATACCA DI DRAGHI, FINGE NUOVE DISPOSIZIONI, SU NORME GIA’ VIGENTI. La stretta alla lotta antiriciclaggio e di finanziamento del terrorismo con nuovi dispositivi per una maggiore organizzazione interna, funzioni e controlli riguardanti l'attività degli intermediari finanziari, dalle banche, alle società di gestione risparmio, gli agenti di cambio, Poste italiane e Cassa depositi e prestiti, messa a punto da Bankitalia, per assicurare maggiore stabilità al sistema e che entrerà in vigore dal primo settembre 2011,arriva sempre tardi e dopo che le banche hanno eluso la legge, consentendo così con l’omertà e la più totale inottemperanza alle vigenti norme antiriciclaggio, fiorenti e lucrose attività di lavanderia e trasferimento dei capitali che avvengono negli ovattati salottini al riparo di occhi indiscreti all’interno del sistema bancario. Sono credibili le circa 30.000 segnalazioni di sospetta attività di riciclaggio da parte di un sistema bancario colluso con la grande meretrice Bankitalia, che chiude tutte e due gli occhi sulle operazioni sospette che pur dovrebbero essere registrate nell’apposito libro mastro e segnalate alle competenti autorità, ritenendo la legge antiriciclaggio un intralcio alla propria attività,rispetto a miliardi di operazioni che vengono registrate ogni anno agli sportelli delle banche italiane ? Le nuove disposizioni Bankitalia volte a creare "idonei presidi di contrasto" al riciclaggio e al finanziamenti del terrorismo, con la richiesta di "risorse, procedure, funzioni organizzative chiaramente individuate e adeguatamente specializzate", con gli intermediari che devono prevedere un organo con funzione di supervisione strategica in merito ai rischi connessi con il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo, sono già previste dal Decreto-legge 3 maggio 1991, n. 143 e dalla normativa antiriciclaggio integrata dal decreto legislativo n. 56 del 20 febbraio 2004 (d.l. 56/04) che impone che vengano effettuate la registrazione di operazioni/transazioni riferite alle movimentazioni finanziarie, immobiliari ed ai trasferimenti di attività economiche realizzate in denaro o altri mezzi di pagamento per importi superiori a 12.500 euro. A fronte della elusione sistematica dei provvedimenti urgenti per limitare l'uso del contante e dei titoli al portatore nelle transazioni e prevenire l'utilizzazione del sistema finanziario a scopo di riciclaggio per prevenire la ripulitura del denaro di sospetta provenienza illecita, dato che nei salottini delle banche avvengono tali generi di operazioni, il Governatore Draghi, per accreditarsi in Europa scopre il già previsto organo con funzione di gestione, per definire le iniziative e le procedure operative, e un organo con funzioni di controllo sull'osservanza della normativa e sulla completezza e funzionalità dei controlli antiriciclaggio. L’ennesima patacca, che Draghi cerca di rifilare all’opinione pubblica,per mascherare la più totale assenza di controllo di Bankitalia degli assetti organizzativi degli intermediari, in merito alla funzione antiriciclaggio,alla nomina di un responsabile con compiti di coordinamento e supervisione, su operazioni sospette che raramente vengono scoperte preventivamente dall’ufficio di vigilanza,ma quasi sempre dalla magistratura inquirente. Se Bankitalia perde credibilità e prestigio, lo si deve anche all’abbraccio mortale con le banche sue azioniste, ma vigilate, che non devono essere disturbate troppo,in nome della “stabilità di un sistema paramafioso”.12/03/2011
Documento n.8890