RETRIBUZIONI: SURREALI LE RILEVAZIONI ISTAT !

in Comunicati stampa
RETRIBUZIONI: SURREALI LE RILEVAZIONI ISTAT ! SE LE RETRIBUZIONI SONO CRESCIUTE PIU’ DELL’INFLAZIONE, COME MAI GLI ITALIANI TIRANO LA CINGHIA MANDANDO A PICCO I CONSUMI ? COME MAI SI REGISTRA UNA CRESCITA ESPONENZIALE DEL CREDITO AL CONSUMO ? LA PRESA IN GIRO DELL’ISTAT A MILIONI DI LAVORATORI E CONSUMATORI,CHE SONO PER ISTAT PIU’ RICCHI,FELICI,CON BUSTE PAGA PIU’ PESANTI DEL CAROVITA, DEVE ESSERE AFFRONTATA PER NON AGGIUNGERE OLTRE AL DANNO,LA BEFFA. Surreali i dati Istat sulla crescita delle retribuzioni ! Se le retribuzioni sono cresciute negli ultimi 12 mesi del 3,1 per cento,ben l’1,2 per cento più dell’inflazione pari all’1,9 %,addirittura del 3,5 negli ultimi 5 mesi (gennaio-maggio 2005) come mai gli italiani mandano a picco i consumi e tirano la cinghia per sbarcare il lunario ? L’1,2 per cento di surplus rispetto all’inflazione sul monte retribuzioni annue, ammonta a circa 4,8 miliardi di euro: poiché non sembra che tali somme siano finite nelle buste paga di lavoratori e pensionati visto che non si sono registrati l’accumulazione di capitale conseguente ad un aumento dei risparmi,che fine hanno fatto ? Adusbef e Federconsumatori dicono basta alle rilevazioni surreali di un istituto Centrale di Statistica che non sembra attenta,specie negli ultimi 4 anni,a rappresentare fedelmente la situazione economica ed il disagio di milioni di famiglie,che secondo la più recente ricerca dell’Ipsos,dal titolo: "Comprare in recessione: le nuove strategie dello shopper", stanno attente ai prezzi (77% degli intervistati), acquistano le confezioni-famiglia (65%), preferiscono gli sconti immediati alle raccolte punti (83%), utilizzano le tessere fedeltà (42%) e per risparmiare, affrontano percorsi più lunghi (53%), pur di trovare prezzi ridotti,indugiano davanti gli scaffali prima di scegliere,abbandonano i prodotti di marche abituali avvantaggiando le offerte commerciali. Il sondaggio Ipsos conferma l’allarme lanciato dalle associazioni di consumatori: il 40% delle famiglie nell’ultimo anno ha consumato tutto il suo reddito,mentre per il 48%, è stato difficile mantenere il tenore di vita. Le famiglie non solo stanno attente ai prezzi, ma riducono i consumi meno basilari e rinviano quelli importanti,ricorrendo anche al doppio lavoro per incrementare i guadagni,cambiano la tipologia dei consumi per far quadrare il bilancio. Viaggi e vacanze finiscono nel libro dei sogni,taglio netto per ristoranti, pizzerie e bar, cinema, teatri e concerti (-32%). Dall’analisi sulle spese dell’ultimo anno emerge che il 33% degli intervistati è andato a mangiare fuori almeno due volte al mese, il 29% ha speso 50 euro mensili per il cellulare, il 20 ha acquistato vestiti di qualità. Ma ben il 45% dei consumatori non ha fatto nessuna di queste tre cose. Poiché anche la crescita esponenziale del credito al consumo (+ 20 per cento ultimi 12 mesi) dimostra il disagio di milioni di famiglie ad indebitarsi non per diletto,ma per necessità, Adusbef e Federconsumatori pongono la questione Istat all’attenzione generale,essendo inaccettabile dati lunari che oltre a non rappresentare fedelmente la realtà economica italiana,costituiscono beffa ed offesa per i consumatori. Adusbef- Federconsumatori Roma,24.6.2005

24/06/2005

Documento n.4791

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