RENDITE FINANZIARIE: ESENTARE BOT E BTP

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA RENDITE FINANZIARIE: RIEQULIBRIO GIUSTO,MA NEL MOMENTO SBAGLIATO, SIA PER LE TURBOLENZE DELLE BORSE, CHE PER L’EFFETTO PSICOLOGICO SUI MERCATI E SUI RISPARMIATORI. RIORDINO NON SI ANNUNCIA A MEZZO STAMPA. EFFETTO RETROATTIVO SUI TITOLI DI STATO, POTREBBE ESSERE IMPUGNATO IN GIUDIZIO DA ADUSBEF, PER EVENTUALI PROFILI DI INCOSTITUZIONALITA’. Il riequilibrio della tassazione delle rendite finanziarie,seppur giustificato per la grande distanza tra il 12,5% di oggi applicato in Italia su Bot e BTP (una sorta di paradiso fiscale per banche e fondi esteri che detengono il 77,9 per cento dei titoli di debito,contro il 22,1% delle famiglie),le aliquote Irpef (dal 23 al 43%), e le maggiori aliquote di altri Paesi Ue (ma non è un peccato attrarre gli investitori con maggiori agevolazioni per finanziare la montagna del debito pubblico pari a 1.625 miliardi di euro, 27.800 euro per ogni cittadino residente), è stato annunciato nel momento sbagliato, sia per l’effetto psicologico che avrà sicuramente sui risparmiatori,che per le turbolenze delle borse e dei mercati, causati dai mutui sub-prime. A trarre maggiore beneficio dalla riforma non saranno i conti correnti,con una riduzione dal 27% al 20%, stimata in circa 600 milioni di euro l’anno, ma le solite banche, che retribuiscono con tassi microscopici,quasi impercettibili da 0,01% depositi e libretti di risparmio non convenzionati,ossia quelli detenuti dalla maggioranza delle comuni famiglie, che fanno sempre più fatica a risparmiare. Non dica quindi il Governo, che il riordino della tassazione delle rendite finanziarie, viene ideata per favorire i correntisti, che avranno vantaggi minimali: se,ad es.la banca retribuisce con un interesse dello 0,50%, con l'aliquota del 27% il rendimento netto è dello 0,365%, con il 20% sale allo 0,4%, per cui a conti fatti,un deposito di 10.000 euro,avrà una differenza in un anno di meno di 4 euro,il controvalore di mezza pizza margherita da asporto ! Ma le banche avranno buon gioco a pubblicizzare le minori aliquote su conti correnti e libretti di risparmio, per aumentare i depositi bancari e lucrare ancora di più sullo spread tra raccolta ed impieghi ! Adusbef, che aveva già espresso la sua preoccupazione per l’eventuale aumento dell’aliquota sui titoli di Stato circolanti, torna a chiedere l’esenzione ed una franchigia sui titoli di stato pari a 100.000 euro detenuti dalle singole famiglie, popolo di formichine che hanno risparmiato con tanti sacrifici,perchè sugli investitori istituzionali, la nuova aliquota non avrà alcun effetto, annuncia fin da ora una dura opposizione,anche con ricorso alla Corte Costituzionale,qualora si volessero colpire .i titoli di Stato già circolanti, con effetto retroattivo. Prendiamo ad es.10.000 euro investiti in un Btp decennale, che ha una cedola semestrale del 4,50%, ed oggi frutta 450 euro lordi e 393,75 euro netti l’anno con l’aliquota del 12,50%,con la nuova aliquota del 20%, il rendimento scenderà a 360 euro netti,con un minore incasso di 33,75 euro che vanno a pesare sui piccoli risparmiatori; mentre Adusbef è perfettamente d’accordo per inasprire le aliquote sugli investimenti di borsa: su ogni 100 euro di dividendi incassati,attualmente ne restano 87,5 euro, domani 80 euro, che sono perfettamente sostenibili per chi vuole rischiare nel mercato azionario. Roma,22.8.2007

22/08/2007

Documento n.6772

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