RECESSIONE: E’ UN GOVERNO INETTO

in Comunicati stampa
RECESSIONE: E’ UN GOVERNO INETTO,CHE SI TRASTULLA DA OLTRE 3 ANNI NELLO SPORT PREFERITO DI NASCONDERE LA TESTA SOTTO LA SABBIA,DIRETTAMENTE RESPONSABILE DELLA PIU’ GRAVE CRISI ECONOMICA E DI CREDIBILITA’ POLITICA DEL DOPOGUERRA. CONSUMATORI ILLUSI DALLE FROTTOLE DI MINORI TASSE, IMPOVERITI DA POLITICHE ECONOMICHE CREATIVE,NON POSSONO CONTINUARE AD INDEBITARSI, SEGUENDO SPOT INTERESSATI DI GOVERNO,BANCHE E FINANZIARIE PER RILANCIARE I CONSUMI. IL GOVERNO RESTITUISCA AI CONSUMATORI 4,5 MILIARDI DI EURO DI VERA E PROPRIA SPECULAZIONE FISCALE, DISINVOLTAMENTE INCAMERATI COME SOVRATTASSA SULLE BENZINE,IMPONGA LA RESTITUZIONE DI 120 EURO A POLIZZA,COME SOLENNEMENTE SOTTOSCRITTO NEL PROTOCOLLO CON ANIA IN CAMBIO LEGGE TRUFFA RC AUTO . Per rilanciare l’economia italiana che continua ad arretrare,costituendo la più grave crisi economica e di credibilità politica del dopoguerra,il Governo Berlusconi oltre a praticare la cosiddetta “finanza creativa” che ha ipotecato negli ultimi 4 anni,mediante le cartolarizzazioni, anche le pietre miliari di Province e Comuni,con cessione all’Anas di migliaia di km di strade,oggetto di contestazione Eurostat,ha coltivato l’illusione di far passare il rilancio dei consumi sulla cessione del quinto dello stipendio (legge finanziaria e decreto sulla competitività), istigando famiglie indebitate per sopravvivere a contrarre ulteriori debiti con consigli rateali per gli acquisti. Non c’era bisogno dei dati Istat secondo i quali il prodotto interno lordo nel primo trimestre 2005 è sceso dello 0,5 per cento sul trimestre precedente,dopo il calo dell’ultimo trimestre 2004 pari allo 0,4 per cento e dei dati sulla produzione industriale, scesi anche a marzo del 5,2 per cento rispetto ad un anno prima,ma basta guardare le condizioni di vita di milioni di famiglie,che si devono indebitare anche per comparare il pane e la posta,taglieggiati dal caro banca e dai continui rincari di tariffe di luce,gas,trasporti,rc auto,benzina,nettezza urbana,bolli,ecc. Se ad aprile sono crollati del 12,4 per cento i consumi delle benzine,con un Governo che continua a speculare ben 4,5 miliardi di euro di sovrattassa su Iva ed accise, per ridare fiato ai redditi delle famiglie tali somme dovrebbero essere restituite,invece di stimolare il debito dei cittadini,che ricorrono al credito al consumo già aumentato al ritmo del 20 per cento l’anno, vuol dire che l’economia è sempre più destinata al collasso a causa della mancanza di domanda di beni e servizi data anche da un clima generale di sfiducia sulle prospettive economiche. Sono 4 anni che Adusbef e Federconsumatori chiedono al Governo misure incisive per rilanciare i consumi con un aumento dei redditi,non con illusorie operazioni di detrazioni fiscali per quelle fasce di reddito che non ne hanno bisogno o con ricette strambe di banconote da 1 euro come antitodo al carovita; sono 4 anni che il Governo antieuropeista continua ogni giorno a denigrare l’euro, addossando al cambio della moneta la responsabilità dei rincari senza alcuna autocritica sugli omessi controlli dei prezzi,dimenticando che senza la moneta unica,dopo gli scandali finanziari che hanno bruciato 50 miliardi di euro,l’Italia avrebbe avuto la deriva argentina. Il governo non ha assunto alcuna iniziativa per combattere gli alti costi di prezzi e tariffe ed è responsabile di una gigantesca rapina a danno dei consumatori che hanno trasferito 52 miliardi di euro dalle loro tasche a quelle di coloro che hanno allegramente determinato i loro livelli insostenibili; non ha ricostituito la necessaria fiducia dopo il gravissimo fenomeno del risparmio tradito con l’approvazione di una legge seria e condivisa bloccata dai veti incrociati del Governatore e dei suoi portavoce parlamentari,contribuendo –anche con lo scudo fiscale- alla più grande speculazione immobiliare che rende inaccessibili,per le famiglie,anche i costi raddoppiati degli affitti. Più che i dazi sulle merci importate,occorrerebbe un decreto urgente per imporre i dazi sulle strampalate decisioni del Governo,che in tal modo (forse) non sarebbero più approvate. Adusbef- Federconsumatori Roma,12,5.2005

12/05/2005

Documento n.4657

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