RC AUTO: NESSUNO HA VISTO I RIBASSI, MA A GIUGNO SONO CERTI GLI AUMENTI,

in Comunicati stampa
RC AUTO: MENTRE NESSUNO HA VISTO I PROMESSI RIBASSI, A GIUGNO SONO CERTI ULTERIORI AUMENTI,ANCHE SUPERIORI AL 3,5 PER CENTO IPOTIZZATI DAL SINDACATO NAZIONALE DEGLI AGENTI DI ASSICURAZIONE. A MENO CHE L’ANIA NON ABBIA PRESO IN GIRO IL GOVERNO,LE TARIFFE RC AUTO DOVEVANO DIMINUIRE DEL 20 PER CENTO, CON LA CONSEGUENTE RESTITUZIONE DI 150 EURO MEDI, NON AUMENTARE DEL 29,5% DAL 2001 AL 2004,3 VOLTE + DELL’INFLAZIONE. LE POLIZZE RC AUTO OBBLIGATORIE,SI MANGIANO DAL 5 ALL’8 PER CENTO DEL REDDITO DI UNA FAMIGLIA UNIREDDITO, CHE GUADAGNA 15.000 EURO NETTI ! Mentre nessuno ha finora beneficiato della solenne promessa di riduzione delle tariffe RC Auto,con una gigantesca presa in giro del Governo dall’Ania, in cambio di una “legge truffa salvacompagnie”,fra qualche giorno le polizze obbligatorie torneranno a mordere le tasche degli italiani,con aumenti ben superiori al 3,5 per cento ipotizzati oggi dal Sindacato degli Agenti in un’audizione parlamentare: a solo titolo di esempio,2 utenti in prima classe che non hanno provocato sinistri, con polizze in scadenza a fine maggio ed agli inizi di giugno, hanno già segnalato all’Adusbef di aver ricevuto richieste di rincari di 35 euro per una polizza che passa da 711 a 746 euro,con un incremento del 4,92 per cento,da parte di Unipol; di ben 45 euro da parte di Generali con la polizza che passa da 845 a 890 euro,con un aumento del 5,3 per cento ! E come dimostra l’indagine Adusbef-Federconsumatori,dal 2001 al 2004,le tariffe RC Auto non sono diminuite come l’Ania si era impegnata a fare sottoscrivendo con il Governo e talune associazioni di consumatori un protocollo presso il ministero delle attività produttive,in cambio della famigerata “legge truffa”,ma sono aumentate del 29,5 per cento,3 volte in più dell’inflazione attestata al 10 per cento,nonostante una diminuzione della sinistrosità del 20 per cento. Le assicurazioni costituiscono oramai il più grande problema per le tasche dei cittadini,che per assicurare una semplice utilitaria,devono pagare tra il 5 e l’8 per cento del loro reddito medio netto pari a15.000 euro l’anno per gran parte dei lavoratori, continuare a tollerare i rincari in luogo dei ribassi promessi e sottoscritti in un protocollo con l’ex ministro Marzano,significa garantire loro profitti enormi,pari a 7,5 miliardi di euro nell’ultimo biennio, sulla pelle delle famiglie che non riescono più ad arrivare a fine mese,anche grazie al protezionismo eretto dal Governo su un cartello assicurativo,che continua a fare il bello e cattivo tempo con la pazienza degli assicurati. Il Governo se non vuole essere preso in giro dall’Ania,imponga alle compagnie il rispetto del protocollo che sommato al calo degli incidenti per effetto della patente a punti produce una restituzione del 20 per cento dei premi incassati,pari a circa 150 euro ad assicurato. Adusbef- Federconsumatori Roma,19.5.2005

19/05/2005

Documento n.4678

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