RC AUTO: MAGARI L’ANTITRUST RIUSCISSE AD IMPORRE L’INDENNIZZO DIRETTO
RC AUTO: MAGARI L’ANTITRUST RIUSCISSE AD IMPORRE L’INDENNIZZO DIRETTO ! SONO ANNI CHE ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI CHIEDONO INVANO AD ANIA E COMPAGNIE, DI RIVEDERE NORME VETUSTE CON STRUMENTI NUOVI,IN GRADO DI PORTARE CONCORRENZA, FIDELIZZAZIONE DELLA CLIENTELA, MAGGIORE QUALITA’ DEL SERVIZIO EROGATO,VELOCITA’ NELLA LIQUIDAZIONE DEI SINISTRI. CHE INTERESSE HA UNA COMPAGNIA, A MIGLIORARE LA QUALITA’ DEL SERVIZIO OFFERTO, SE DELEGA AD ALTRA COMPAGNIA IL RISARCIMENTO DI UN SINISTRO ? Adusbef e Federconsumatori sono in piena sintonia con la proposta di indennizzo diretto, fatta dal presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà in merito alla RC Auto,ma temono che tali suggerimenti di mercato,finiranno per scontrarsi con resistenze,consolidate rendite di posizione,meccanismi poco chiari e trasparenti presenti in quel sottobosco gravitante attorno ai risarcimenti dei danni nel ramo della responsabilità civile e che appesantiscono i costi delle polizze per circa 1,5 miliardi di euro l’anno,naturalmente pagato dagli assicurati. E’ dalla liberalizzazione tariffaria del 1 luglio 1994 che le compagnie,invece di attivare una sana concorrenza per abbassare i costi della RC Auto,combattere le frodi con una banca dati,avviare una campagna di informazione e di prevenzione sulla sicurezza,hanno preferito politiche di cartello che hanno addossato anche agli assicurati virtuosi che non hanno mai prodotto incidenti,gli altissimi costi delle polizze,aumentate solo negli ultimi otto anni del 108 per cento (Fonte: Eurostat). Che interesse può avere una compagnia, che adotta una sana concorrenza nel ricco segmento della RC Auto (7,5 miliardi di utili nel biennio 2003-2004),a migliorare la qualità del servizio, praticare le migliori condizioni di mercato,velocizzare l’indennizzo dei danni,non fare ricorso pretestuoso ai tribunali confidando nei tempi lunghi della giustizia per rinviare sine-die la rifusione dell’equo indennizzo,fidelizzare la clientela con servizi di qualità, se delega ad altra sconosciuta (per l’assicurato) compagnia che non ha avuto alcun rapporto con quel cliente,il risarcimento dei danni ? La proposta del presidente Catricalà di estendere il Cid (constatazione amichevole) anche ai motorini non su base volontaria, “che rende obbligatorio un contratto di assicurazione con le compagnie tale che ogni contraente avrà il risarcimento diretto dalla propria compagnia con un meccanismo cui dovrà ovviamente seguire un sistema di compensazione nei confronti della compagnia del danneggiante,mediante un contatto diretto e più vero tra chi deve pagare e chi deve ricevere i soldi, che già hanno firmato un contratto”,consente di migliorare la qualità dei servizi,fidelizzare il cliente,disboscare quella giungla di vari professionisti che appesantiscono i costi complessivi delle polizze per circa 1,5 miliardi di euro l’anno. Adusbef e Federconsumatori,soprattutto dopo la lunga battaglia sulle tariffe RC Auto,sfociata nella sanzione Antitrust da 700 miliardi di vecchie lire per pratiche di cartello confermate da Tar, Consiglio di Stato e Sezioni Unite di Cassazione,hanno inoltrato invano all’Ania tale proposta di indennizzo diretto per migliorare il servizio ed incidere sui costi dei risarcimenti (il perito della compagnia dell’assicurato è quello che può valutare meglio,conoscendo il profilo di rischio del cliente, l’equo indennizzo),ottenendo sempre un rifiuto anche alla discussione,ma tale progetto,poi sfumato,venne accolto soltanto dall’amministratore delegato della Ras (che ha di recente cambiato casacca),ed approfondita in vari incontri, senza mai perfezionarsi. Adusbef-Federconsumatori Roma,8.6.200508/06/2005
Documento n.4709